Indagine di sieroprevalenza al via, interessati 11 comuni novaresi

Ci sono anche undici comuni novaresi tra i 2015 italiani (117 in Piemonte) i cui cittadini sono interessati alla “Indagine di sieroprevalenza sul Sars-Cov-2” che viene avviata oggi da Istat e Ministero della Salute, il cui obiettivo è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi.

L’indagine coinvolgerà in tutta Italia 150mila persone, i cui nominativi sono stati estratti dall’Istat a partire dai propri registri statistici al fine di assicurare la rappresentatività per genere, sei fasce di età e settore di attività lavorativa a livello nazionale e regionale. Nell’Asl Novara il test sarà effettuato a 580 persone individuate tra i cittadini di Novara, Borgomanero, Cameri, Cerano, Cureggio, Galliate, Gattico-Veruno, Pella, San Maurizio d’Opaglio, Sizzano e Trecate.

 

 

In tutto il Piemonte il campione riguarda 8099 cittadini (1159 minori, 1323 tra 18 e 34 anni, 1661 tra 35 e 49 anni, 1305 tra 50 e 59 anni, 1056 tra 60 e 69 anni e 1595 con 70 o più anni) di cui oltre la metà (4261) delle Asl torinesi, 277 dell’Asl Vercelli e 399 dell’Asl Vco. Il campione di partenza è basato su un totale di 10275 piemontesi.

I cittadini selezionati vengono contattati telefonicamente da operatori della Croce Rossa Italiana e le chiamate provengono dal loro numero che inizia con 06.5510. Viene proposto un breve questionario e concordato un appuntamento per i test sierologici, i quali saranno effettuati presso punti di prelievo della CRI.

Istat e Ministero segnalano che «per ottenere risultati più precisi, è fondamentale che le persone, inserite nel campione casuale, diano il loro contributo: partecipare non è obbligatorio ma è un bene per se stessi e per l’intera comunità».

Lo studio permetterà di determinare l’estensione e la prevalenza dell’infezione nella popolazione generale, individuare la proporzione di persone nella popolazione che ha sviluppato una risposta di anticorpi e delineare le differenze di siero-prevalenza tra le varie fasce di età, di localizzazione territoriale e di professione, così da meglio comprendere le caratteristiche epidemiologiche e la patogenesi del virus.

Se il test rileverà la presenza di anticorpi specifici – spiega una nota della Regione Piemonte – il risultato verrà notificato immediatamente al medico di medicina generale e all’azienda sanitaria competente che provvederà al temporaneo isolamento domiciliare e a effettuare un tampone nasofaringeo. In caso di positività al tampone, il soggetto verrà preso in carico come caso confermato e continuerà l’isolamento; in caso contrario non vi sarà necessità di prolungare ulteriormente l’isolamento domiciliare.

 

 

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Indagine di sieroprevalenza al via, interessati 11 comuni novaresi

Ci sono anche undici comuni novaresi tra i 2015 italiani (117 in Piemonte) i cui cittadini sono interessati alla “Indagine di sieroprevalenza sul Sars-Cov-2” che viene avviata oggi da Istat e Ministero della Salute, il cui obiettivo è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi. L’indagine coinvolgerà in tutta Italia 150mila persone, i cui nominativi sono stati estratti dall’Istat a partire dai propri registri statistici al fine di assicurare la rappresentatività per genere, sei fasce di età e settore di attività lavorativa a livello nazionale e regionale. Nell'Asl Novara il test sarà effettuato a 580 persone individuate tra i cittadini di Novara, Borgomanero, Cameri, Cerano, Cureggio, Galliate, Gattico-Veruno, Pella, San Maurizio d'Opaglio, Sizzano e Trecate.     In tutto il Piemonte il campione riguarda 8099 cittadini (1159 minori, 1323 tra 18 e 34 anni, 1661 tra 35 e 49 anni, 1305 tra 50 e 59 anni, 1056 tra 60 e 69 anni e 1595 con 70 o più anni) di cui oltre la metà (4261) delle Asl torinesi, 277 dell'Asl Vercelli e 399 dell'Asl Vco. Il campione di partenza è basato su un totale di 10275 piemontesi. I cittadini selezionati vengono contattati telefonicamente da operatori della Croce Rossa Italiana e le chiamate provengono dal loro numero che inizia con 06.5510. Viene proposto un breve questionario e concordato un appuntamento per i test sierologici, i quali saranno effettuati presso punti di prelievo della CRI. Istat e Ministero segnalano che «per ottenere risultati più precisi, è fondamentale che le persone, inserite nel campione casuale, diano il loro contributo: partecipare non è obbligatorio ma è un bene per se stessi e per l’intera comunità». Lo studio permetterà di determinare l’estensione e la prevalenza dell’infezione nella popolazione generale, individuare la proporzione di persone nella popolazione che ha sviluppato una risposta di anticorpi e delineare le differenze di siero-prevalenza tra le varie fasce di età, di localizzazione territoriale e di professione, così da meglio comprendere le caratteristiche epidemiologiche e la patogenesi del virus. Se il test rileverà la presenza di anticorpi specifici - spiega una nota della Regione Piemonte - il risultato verrà notificato immediatamente al medico di medicina generale e all’azienda sanitaria competente che provvederà al temporaneo isolamento domiciliare e a effettuare un tampone nasofaringeo. In caso di positività al tampone, il soggetto verrà preso in carico come caso confermato e continuerà l’isolamento; in caso contrario non vi sarà necessità di prolungare ulteriormente l’isolamento domiciliare.    

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Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.