Infermieri sulle ambulanze al posto dei medici? I diretti interessati: «Nessuna rivoluzione, la polemica genera sfiducia nei nostri confronti». E dopo le proteste delle associazioni di categoria, la Regione fa dietrofront, in particolare l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, sul progetto regionale di utilizzo di algoritmi clinico-assistenziali infermieristici (ACAI) che prevederebbe, appunto, l’introduzione della figura di un infermiere specializzato in sostituzione del medico in grado di determinare, con il supporto di un algoritmo, se somministrare farmaci ai pazienti.
Prese di posizione contro l’ipotesi di rivoluzione il sistema di emergenza sanitaria del 118 in Piemonte sono arrivate dall’Ordine dei medici e dai sindacati. Ma cosa pensano i diretti interessati?
«La sospensione dell’entrata in vigore del progetto, a causa delle polemiche, rischia di generare sfiducia nei confronti delle nostre capacità operative che potrebbe portare gli infermieri stessi a rifiutarsi di operare su ambulanze senza medico, causando la fine del sistema di emergenza – afferma in una nota il Coordinamento delle professioni infermieristiche del Piemonte -. Gli Infermieri del 118 sono professionisti altamente qualificati, operanti all’interno di un quadro normativo e deontologico ben definito, con l’obiettivo primario di garantire la salute e la sicurezza dei pazienti. L’uso di algoritmi clinico-assistenziali, che include la somministrazione di farmaci senza prescrizione medica diretta, è riservato a contesti di emergenza, dove l’intervento tempestivo è essenziale».
«Gli algoritmi non sostituiscono i medici con gli infermieri né aggiungono nuove funzioni a quanto gli infermieri del 118 già fanno da oltre trent’anni sia livello nazionale che internazionale, non c’è nessuna rivoluzione in corso – dichiara ancora il Coordinamento -. La forza degli algoritmi è quella di rendere evidente ciò che già viene fatto, standardizzando la risposta sanitaria su livelli internazionali di qualità e offrendo maggior sicurezza agli assistiti e agli operatori».
Conclude il Coordinamento: «È fondamentale mantenere un dialogo aperto e costruttivo con tutte le parti coinvolte per affrontare le sfide comuni e garantire un elevato standard di assistenza. L’obiettivo è comprendere l’importanza del ruolo dell’infermiere nell’emergenza extraospedaliera per garantire il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino».