Influenza record in Piemonte, salgono i ricoveri Covid

Con l'australiana picco più alto dal 2000 e la nostra regione ha un'incidenza sopra la soglie di massima intensità. Per il Covid casi in costante calo, ma è picco autunnale di ricoveri (61) negli ospedali novaresi

L’influenza corre e il Covid rallenta pur mantenendo un importante numero di ricoveri ospedalieri. Questo il quadro piemontese e novarese sulle due epidemie: oggi a preoccupare maggiormente è l’australiana con diffusione record in Piemonte (tra le 6 regioni “rosso scuro” nella mappa nazionale) dove ha un’incidenza a 19,8, cioè un valore “sopra la soglia di massima intensità”.

Invece i positivi piemontesi al Coronavirus sono in calo (l’incidenza il 15 dicembre è scesa a 261, contro una media nazionale di 296) e Novara è tra le province con meno nuovi casi (incidenza 217). Tuttavia il numero dei ricoverati in ospedale (in regione 717 giovedì 15) è superiore ad un anno fa (664) quando però si annunciava la quarta ondata che sfiorò a gennaio i 3000 ricoveri. Nel Novarese le degenze ospedaliere sono in crescita.

L’INFLUENZA PUO’ AVER GIA’ COLPITO OLTRE 400MILA PIEMONTESI

In Italia sono quasi 4 milioni e mezzo le persone colpite dall’australiana secondo la stima dell’ultimo rapporto Influnet dell’Iss basato sulle osservazioni dei medici sentinella: nella settimana dal 5 all’11 dicembre sono stati stimati 917mila casi simil-influenzali con una incidenza di 15,54 casi su mille assistiti: numeri in calo rispetto ai 947mila casi (incidenza 16,05) della settimana precedente che ha registrato il record italiano di ammalati per influenza rispetto a tutte le rilevazioni degli ultimi 24 anni, quando tutti i maggiori picchi (negli anni 2018/19, 2017/18, 2004/05 e 2002/03, ma sempre nel periodo inizio gennaio-fine febbraio) si erano fermati ad una incidenza attorno a 14.

I picchi raggiunti dalle influenze invernali più contagiose (Grafico da https://www.epicentro.iss.it/influenza/flunews#epi)

L’Iss annota che ora  “si arresta la crescita del numero di casi di sindromi simil-influenzali”, sostenuta “oltre che dai virus influenzali anche da altri virus respiratori”, in particolare l’RSV (“virus sinciziale”) presente nel 12% dei campioni analizzati e ritenuto responsabile di “un aumento del numero di infezioni respiratorie acute gravi” con “un rischio elevato di pressione sui sistemi sanitari”.

In Piemonte valori massimi nel record di picco: l’incidenza nell’ultima settimana (19,81 tra 5-11 dicembre) indica che è ammalato quasi il 2% della popolazione (dato stimabile in circa 85mila persone), con una punta di quasi il 5% fra i bambini fino a 4 anni, del 3,5% fra gli altri assistiti pediatrici (5-14 anni), ma solo dell’1% fra gli ultrasessantacinquenni, probabilmente grazie alle vaccinazioni. Rapportando la stima ufficiale nazionale ai dati regionali si può ipotizzare che, da inizio rilevazioni, l’australiana abbia già colpito almeno 400mila piemontesi.

COVID: CASI IN CALO, RICOVERI IN SALITA

Giovedì 15 dicembre (ultimo dato diffuso dal Ministero) i nuovi casi di Covid sono stati 1.519 in Piemonte, di cui 106 in Provincia di Novara: numeri che mostrano il progressivo calo di nuovi casi (nell’ultima settimana di novembre erano oltre 2.600 medi al giorno in regione e 195 nel Novarese), ma soprattutto una posizione non particolarmente critica del Piemonte con tutti gli indicatori sotto la media nazionale e Novara all’82° posto per incidenza fra le province.

Sotto osservazione resta però il numero dei malati in ospedale: l’occupazione dei posti letto ordinari in regione è al 10,4% (14,8% in Italia con Liguria, Umbria e Valle d’Aosta sopra il 30%) e al 2,2% in terapia intensiva, reparto a cui si fa comunque meno ricorso che in passato per i malati di Covid.

Desta più attenzione l’evolversi dei ricoveri nel Novarese, dove i due ospedali, ieri sabato 17 dicembre, registrano complessivamente 61 ricoverati (di cui 50 al Maggiore, compresi due pazienti appena ricoverati in terapia intensiva): è il dato maggiore dell’autunno uguale al picco primaverile del 25 aprile (quando ce n’erano 44 a Novara e 17 al SS Trinità di Borgomanero) ma dimezzato rispetto al picco della quarta ondata con 147 ricoverati (136 a Novara) il 31 gennaio. Un anno fa, il 17 dicembre 2021, i pazienti con il Covid negli ospedali novaresi erano complessivamente 35 (18 a Novara). In ripresa anche i nuovi ricoveri negli ospedali novaresi: nell’ultima settimana 21, nella settimana precedente 16 e 28 in quella ancora prima.

Con il Covid si continua a morire: nell’ultima settimana 12 decessi in Piemonte di cui 3 negli ospedali novaresi. 

Diverso l’andamento delle persone con un tampone positivo in provincia: sabato 17 dicembre ne sono registrati 1.396 (di cui 403 nel capoluogo) con un calo progressivo da 14 giorni e quasi dimezzati rispetto all’ultimo picco di 2.272 il 13 ottobre. L’area nord della provincia ha una maggior presenza di positivi sulla popolazione (4 ogni mille abitanti contro i 3,7 dell’area sud) e i centri con più positivi sono Castelletto Ticino(4,69 su mille abitanti), Bellinzago (4,67), Novara (3,96) e Oleggio (3,88); tra i comuni più piccoli si segnalano Vinzaglio (17,24), Pettenasco (14,33) e Orta San Giulio (13,2).

Dai dati diffusi dall’Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue sui campioni prelevati il 5 dicembre scorso in diversi depuratori piemontesi evidenziano la dominanza della sottovariante di Omicron BE.1.1. Nel depuratore di Novara, la variante dominante ora è BA.5, mentre nella settimana precedente era risultata dominante la Omicron BE.1.1.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Influenza record in Piemonte, salgono i ricoveri Covid

Con l’australiana picco più alto dal 2000 e la nostra regione ha un’incidenza sopra la soglie di massima intensità. Per il Covid casi in costante calo, ma è picco autunnale di ricoveri (61) negli ospedali novaresi

L’influenza corre e il Covid rallenta pur mantenendo un importante numero di ricoveri ospedalieri. Questo il quadro piemontese e novarese sulle due epidemie: oggi a preoccupare maggiormente è l’australiana con diffusione record in Piemonte (tra le 6 regioni “rosso scuro” nella mappa nazionale) dove ha un’incidenza a 19,8, cioè un valore “sopra la soglia di massima intensità”.

Invece i positivi piemontesi al Coronavirus sono in calo (l’incidenza il 15 dicembre è scesa a 261, contro una media nazionale di 296) e Novara è tra le province con meno nuovi casi (incidenza 217). Tuttavia il numero dei ricoverati in ospedale (in regione 717 giovedì 15) è superiore ad un anno fa (664) quando però si annunciava la quarta ondata che sfiorò a gennaio i 3000 ricoveri. Nel Novarese le degenze ospedaliere sono in crescita.

L’INFLUENZA PUO’ AVER GIA’ COLPITO OLTRE 400MILA PIEMONTESI

In Italia sono quasi 4 milioni e mezzo le persone colpite dall’australiana secondo la stima dell’ultimo rapporto Influnet dell’Iss basato sulle osservazioni dei medici sentinella: nella settimana dal 5 all’11 dicembre sono stati stimati 917mila casi simil-influenzali con una incidenza di 15,54 casi su mille assistiti: numeri in calo rispetto ai 947mila casi (incidenza 16,05) della settimana precedente che ha registrato il record italiano di ammalati per influenza rispetto a tutte le rilevazioni degli ultimi 24 anni, quando tutti i maggiori picchi (negli anni 2018/19, 2017/18, 2004/05 e 2002/03, ma sempre nel periodo inizio gennaio-fine febbraio) si erano fermati ad una incidenza attorno a 14.

I picchi raggiunti dalle influenze invernali più contagiose (Grafico da https://www.epicentro.iss.it/influenza/flunews#epi)

L’Iss annota che ora  “si arresta la crescita del numero di casi di sindromi simil-influenzali”, sostenuta “oltre che dai virus influenzali anche da altri virus respiratori”, in particolare l’RSV (“virus sinciziale”) presente nel 12% dei campioni analizzati e ritenuto responsabile di “un aumento del numero di infezioni respiratorie acute gravi” con “un rischio elevato di pressione sui sistemi sanitari”.

In Piemonte valori massimi nel record di picco: l’incidenza nell’ultima settimana (19,81 tra 5-11 dicembre) indica che è ammalato quasi il 2% della popolazione (dato stimabile in circa 85mila persone), con una punta di quasi il 5% fra i bambini fino a 4 anni, del 3,5% fra gli altri assistiti pediatrici (5-14 anni), ma solo dell’1% fra gli ultrasessantacinquenni, probabilmente grazie alle vaccinazioni. Rapportando la stima ufficiale nazionale ai dati regionali si può ipotizzare che, da inizio rilevazioni, l’australiana abbia già colpito almeno 400mila piemontesi.

COVID: CASI IN CALO, RICOVERI IN SALITA

Giovedì 15 dicembre (ultimo dato diffuso dal Ministero) i nuovi casi di Covid sono stati 1.519 in Piemonte, di cui 106 in Provincia di Novara: numeri che mostrano il progressivo calo di nuovi casi (nell’ultima settimana di novembre erano oltre 2.600 medi al giorno in regione e 195 nel Novarese), ma soprattutto una posizione non particolarmente critica del Piemonte con tutti gli indicatori sotto la media nazionale e Novara all’82° posto per incidenza fra le province.

Sotto osservazione resta però il numero dei malati in ospedale: l’occupazione dei posti letto ordinari in regione è al 10,4% (14,8% in Italia con Liguria, Umbria e Valle d’Aosta sopra il 30%) e al 2,2% in terapia intensiva, reparto a cui si fa comunque meno ricorso che in passato per i malati di Covid.

Desta più attenzione l’evolversi dei ricoveri nel Novarese, dove i due ospedali, ieri sabato 17 dicembre, registrano complessivamente 61 ricoverati (di cui 50 al Maggiore, compresi due pazienti appena ricoverati in terapia intensiva): è il dato maggiore dell’autunno uguale al picco primaverile del 25 aprile (quando ce n’erano 44 a Novara e 17 al SS Trinità di Borgomanero) ma dimezzato rispetto al picco della quarta ondata con 147 ricoverati (136 a Novara) il 31 gennaio. Un anno fa, il 17 dicembre 2021, i pazienti con il Covid negli ospedali novaresi erano complessivamente 35 (18 a Novara). In ripresa anche i nuovi ricoveri negli ospedali novaresi: nell’ultima settimana 21, nella settimana precedente 16 e 28 in quella ancora prima.

Con il Covid si continua a morire: nell’ultima settimana 12 decessi in Piemonte di cui 3 negli ospedali novaresi. 

Diverso l’andamento delle persone con un tampone positivo in provincia: sabato 17 dicembre ne sono registrati 1.396 (di cui 403 nel capoluogo) con un calo progressivo da 14 giorni e quasi dimezzati rispetto all’ultimo picco di 2.272 il 13 ottobre. L’area nord della provincia ha una maggior presenza di positivi sulla popolazione (4 ogni mille abitanti contro i 3,7 dell’area sud) e i centri con più positivi sono Castelletto Ticino(4,69 su mille abitanti), Bellinzago (4,67), Novara (3,96) e Oleggio (3,88); tra i comuni più piccoli si segnalano Vinzaglio (17,24), Pettenasco (14,33) e Orta San Giulio (13,2).

Dai dati diffusi dall’Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue sui campioni prelevati il 5 dicembre scorso in diversi depuratori piemontesi evidenziano la dominanza della sottovariante di Omicron BE.1.1. Nel depuratore di Novara, la variante dominante ora è BA.5, mentre nella settimana precedente era risultata dominante la Omicron BE.1.1.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.