Inizia la scuola, a Novara mancano 500 insegnanti. Precari in piazza, allarme dei sindacati

Domani, mercoledì 11 settembre, inizia la scuola e nei 42 istituti scolastici del territorio novarese mancano tra i 400 e i 500 insegnanti. Numeri per difetto, dicono i sindacati. Che questa mattina hanno indetto una conferenza stampa con un unico obiettivo: fare chiarezza sul sistema di nomina dei docenti non di ruolo e chiedere maggiore stabilizzazione nel reclutamento a tempo indeterminato, non solo tramite concorsi, ma anche attraverso le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Contestualmente una buona rappresentanza di precari si è riunita per protestare sotto la sede dell’Ufficio scolastico provinciale.

«Il sistema è complicatissimo e a farne le spese sono gli insegnanti che vivono professionalmente momenti di angoscia, i funzionari degli uffici oberati di lavoro e le famiglie degli studenti – hanno dichiarato in modo unanime i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Fgu Gilda Unams -. Domani inizia la scuola e mancano circa 400/500 docenti, ma sono solo numeri per difetto».

«In Italia gli insegnanti non di ruolo sono quelli che assicurano il servizio, sono circa 250 mila su 800 mila, il 30% – ha poi affermato Giovanni Pace, Snals Confsal -. Non c’è stata però chiarezza nel sistema ad algoritmo che assegna le nomine: dal 26 al 7 agosto i precari potevano esprimere le preferenze, ma non sono stati costretti a farlo “al buio” senza conoscere le effettive disponibilità di posti liberi. Su questo motivo abbiamo chiesto all’Ufficio scolastico un’audizione, per fare chiarezza».

«La colpa è del sistema di reclutamento e, nonostante i tentativi di semplificazione, ogni anno ci sono persone che con un alto punteggio che insegnano da 15 o 20 anni vengono scavalcati da altri con meno esperienza – ha precisato il segretario della Cisl Scuola, Domenico Amoruso -. Non è una guerra al governo di oggi o di ieri, è un sistema nato in periodo Covid che si è verificato fallimentare e continua a generare malumori. Chiediamo, quindi al ministero dell’Istruzione di rivedere urgentemente questo metodo che non valorizza le competenze».

Amoruso ha poi introdotto la questione reclutamento poi approfondita dal collega della Cgil, Luigi Michele Colecchi: «Occorre decidere sulla stabilizzazione del personale precario non solo tramite concorsi, ma anche attraverso le GPS: gli insegnanti, una volta abilitati, devono potere entrare in ruolo e non essere costretti a spendere 2000 euro per i corsi e poi magari ritrovarsi ancora precari».

«Il rinnovo delle graduatorie avviane in prossimità dell’estate quando il personale è in ferie e i tempi stretti non permettono di esaminare le domande – ha aggiunto Concetta Mazzone, Uil Scuola -. Quando gli insegnanti prendono servizio in un istituto, è la scuola stessa a dover convalidare i titoli, ma non c’è tempo per farlo, ciò significa che si parte sempre con delle nomine fittizie non verificate».

«L’anno scolastico comincerà senza insegnanti in cattedra – ha ribadito Laura Razzano, Fgu Gilda Una .- Molti lavoreranno dalle graduatorie di istituto: non so come faranno i dirigenti a controllare i titoli in modo immediato».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Domani, mercoledì 11 settembre, inizia la scuola e nei 42 istituti scolastici del territorio novarese mancano tra i 400 e i 500 insegnanti. Numeri per difetto, dicono i sindacati. Che questa mattina hanno indetto una conferenza stampa con un unico obiettivo: fare chiarezza sul sistema di nomina dei docenti non di ruolo e chiedere maggiore stabilizzazione nel reclutamento a tempo indeterminato, non solo tramite concorsi, ma anche attraverso le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Contestualmente una buona rappresentanza di precari si è riunita per protestare sotto la sede dell’Ufficio scolastico provinciale.

«Il sistema è complicatissimo e a farne le spese sono gli insegnanti che vivono professionalmente momenti di angoscia, i funzionari degli uffici oberati di lavoro e le famiglie degli studenti – hanno dichiarato in modo unanime i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Fgu Gilda Unams -. Domani inizia la scuola e mancano circa 400/500 docenti, ma sono solo numeri per difetto».

«In Italia gli insegnanti non di ruolo sono quelli che assicurano il servizio, sono circa 250 mila su 800 mila, il 30% – ha poi affermato Giovanni Pace, Snals Confsal -. Non c’è stata però chiarezza nel sistema ad algoritmo che assegna le nomine: dal 26 al 7 agosto i precari potevano esprimere le preferenze, ma non sono stati costretti a farlo “al buio” senza conoscere le effettive disponibilità di posti liberi. Su questo motivo abbiamo chiesto all’Ufficio scolastico un’audizione, per fare chiarezza».

«La colpa è del sistema di reclutamento e, nonostante i tentativi di semplificazione, ogni anno ci sono persone che con un alto punteggio che insegnano da 15 o 20 anni vengono scavalcati da altri con meno esperienza – ha precisato il segretario della Cisl Scuola, Domenico Amoruso -. Non è una guerra al governo di oggi o di ieri, è un sistema nato in periodo Covid che si è verificato fallimentare e continua a generare malumori. Chiediamo, quindi al ministero dell’Istruzione di rivedere urgentemente questo metodo che non valorizza le competenze».

Amoruso ha poi introdotto la questione reclutamento poi approfondita dal collega della Cgil, Luigi Michele Colecchi: «Occorre decidere sulla stabilizzazione del personale precario non solo tramite concorsi, ma anche attraverso le GPS: gli insegnanti, una volta abilitati, devono potere entrare in ruolo e non essere costretti a spendere 2000 euro per i corsi e poi magari ritrovarsi ancora precari».

«Il rinnovo delle graduatorie avviane in prossimità dell’estate quando il personale è in ferie e i tempi stretti non permettono di esaminare le domande – ha aggiunto Concetta Mazzone, Uil Scuola -. Quando gli insegnanti prendono servizio in un istituto, è la scuola stessa a dover convalidare i titoli, ma non c’è tempo per farlo, ciò significa che si parte sempre con delle nomine fittizie non verificate».

«L’anno scolastico comincerà senza insegnanti in cattedra – ha ribadito Laura Razzano, Fgu Gilda Una .- Molti lavoreranno dalle graduatorie di istituto: non so come faranno i dirigenti a controllare i titoli in modo immediato».

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