Tornano in classe questa mattina, lunedì 13 settembre, circa 34 mila studenti sul territorio novarese, per la prima volta al 100% delle presenze dopo la pandemia. Una scuola sotto esame che deve affrontare numerose sfide per non rischiare di tornare in Dad nel giro di poche settimane. Quella che accadrà per il momento resta un’incognita, di sicuro le nuove regole imposte dall’obbligo del Green Pass per il personale didattico sono un’ulteriore spada di Damocle sulla testa dei dirigenti scolastici. Il primo a sbilanciarsi ufficialmente con un commento, alla vigilia di questa giornata, è il preside dell’Iti Omar Franco Ticozzi: «A ottobre vedremo certamente un aumento dei contagi».
A preoccuparlo è la situazione dei mezzi pubblici, ma non solo. «In questi mesi il Governo sul fronte scuola non ha fatto nulla. Gli spazi non ci sono e il risultato è che nelle classi ci sarà più gente e sarà più complesso rispettare il distanziamento. Non si può pensare di usare soltanto il vaccino come unica soluzione».
Tema che va di pari passo con il discorso Green Pass, che il 92% del personale scolastico piemontese ha ottenuto aderendo alla campagna vaccinale. «Per quale motivo devo controllare il personale tutti i giorni se il green pass vaccinale ha una durata di un anno? Che senso ha? – si chiede – Peraltro l’apparecchiatura per il check-in, da collegare a un’apposita piattaforma, ci è stata fornita soltanto la sera del 9 settembre e l’indomani avevamo l’accoglienza delle classi terze. E comunque l’operazione di controllo degli ingressi va anche organizzata con il personale, che deve essere formato. Dovremo sempre avere almeno una persona disponibile».
«Siamo tornati a una organizzazione pre pandemia, pur con l’80% della capienza e non il 100, e con un parco più fornito: quattro snodati in più, due dei quali acquistati con le nostre risorse per 200 mila euro». A parlare è il direttore Sun Sergio Gallelli che ha partecipato al tavolo in Prefettura proprio in vista della ripresa dell’anno scolastico. «Abbiamo dato in gestione a una ditta esterna il controllo sia dei biglietti che del numero delle persone a bordo – prosegue -. Ci è capito di ricevere segnalazioni da genitori di utenti o da utenti che stessi che lamentavano “Il bus era strapeino”. Mi rendo conto che a volte la percezione sia quella, ma tutti i parametri previsti vengono rispettati a ogni corsa. Stiamo, inoltre, portando avanti un ulteriore investimento che è quello del pagamento del biglietto a bordo strisciando la propria carta direttamente sulla validatrice: un modo per agevolare gli utenti che hanno fretta di salire sui mezzi ma non hanno con sè il biglietto».
Servizio a cura di Cecilia Colli, Elena Ferrara
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