“Inps x tutti” a tutela dei più fragili

Firmato l'accordo tra l'istituto di previdenza, Comune di Novara, Caritas e Comunità di Sant’Egidio allo scopo di sostenere le persone in condizioni di disagio non conoscono i propri diritti di assistenza pubblica e non sanno come ottenerli

Inps, Comune di Novara, Caritas e Comunità di Sant’Egidio siglano il protocollo “Inps x tutti”. L’iniziativa dell’istituto di previdenza è già stato firmato in altre città italiane, tra cui Torino e Milano e nasce con l’obiettivo di sostenere le persone in condizioni di disagio che spesso non conoscono i propri diritti di assistenza pubblica e non sanno come ottenerli.

«Il protocollo è volto a non lasciare indietro i più fragili sia dal punto di vista economico che sociale – ha commentato Camilla Cosi direttrice dell’Inps -. La tutela della fragilità è diventata ancora più importante dopo il Covid. Per questo faremo corsi di formazione con cui gli operatori per terzo settore potranno essere utili a chi ha bisogno di accedere a prestazioni on line come la richiesta del reddito di cittadinanza, il bonus bebè, la Naspi o la pensione di invalidità».

«Queste operazioni vengono già svolte, ma con questo accordo della durata di un anno rinnovabile la procedura sarà più definita» ha aggiunto il sindaco Alessandro Canelli.

La presidente di Sant’Egidio, Daniela Sironi, ha invece affermato che «questo accordo va nel senso della esigibilità del diritto. Le associazioni servono a questo. Stiamo pensando di realizzare questo progetto nelle sedi di quartiere dove è più facile avvicinare le persone. Per premi verranno chiamati i cittadini che già conosciuamo poi diventerà un accesso di sportello libero»

«Saremo presenti attraverso i nostri centri di ascolto che sono 16 in città tante quante sono le parrocchie e 30 in tutta la provincia – ha detto il direttore della Caritas, don Giorgio Borroni -. I nostri volontari saranno messi in gioco e dovranno fare ore di formazione. Questa formule da sole non possono risolvere la povertà, ma sono un modo per accomapagnare le persone all’assistenza».

Ha concluso l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Piantanida: «Grazie alle associazioni riusciamo ad arrivare dove non arriva il Comune».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Firmato l’accordo tra l’istituto di previdenza, Comune di Novara, Caritas e Comunità di Sant’Egidio allo scopo di sostenere le persone in condizioni di disagio non conoscono i propri diritti di assistenza pubblica e non sanno come ottenerli

Inps, Comune di Novara, Caritas e Comunità di Sant’Egidio siglano il protocollo “Inps x tutti”. L’iniziativa dell’istituto di previdenza è già stato firmato in altre città italiane, tra cui Torino e Milano e nasce con l’obiettivo di sostenere le persone in condizioni di disagio che spesso non conoscono i propri diritti di assistenza pubblica e non sanno come ottenerli.

«Il protocollo è volto a non lasciare indietro i più fragili sia dal punto di vista economico che sociale - ha commentato Camilla Cosi direttrice dell’Inps -. La tutela della fragilità è diventata ancora più importante dopo il Covid. Per questo faremo corsi di formazione con cui gli operatori per terzo settore potranno essere utili a chi ha bisogno di accedere a prestazioni on line come la richiesta del reddito di cittadinanza, il bonus bebè, la Naspi o la pensione di invalidità».

«Queste operazioni vengono già svolte, ma con questo accordo della durata di un anno rinnovabile la procedura sarà più definita» ha aggiunto il sindaco Alessandro Canelli.

La presidente di Sant’Egidio, Daniela Sironi, ha invece affermato che «questo accordo va nel senso della esigibilità del diritto. Le associazioni servono a questo. Stiamo pensando di realizzare questo progetto nelle sedi di quartiere dove è più facile avvicinare le persone. Per premi verranno chiamati i cittadini che già conosciuamo poi diventerà un accesso di sportello libero»

«Saremo presenti attraverso i nostri centri di ascolto che sono 16 in città tante quante sono le parrocchie e 30 in tutta la provincia – ha detto il direttore della Caritas, don Giorgio Borroni -. I nostri volontari saranno messi in gioco e dovranno fare ore di formazione. Questa formule da sole non possono risolvere la povertà, ma sono un modo per accomapagnare le persone all’assistenza».

Ha concluso l’assessore alle Politiche Sociali, Luca Piantanida: «Grazie alle associazioni riusciamo ad arrivare dove non arriva il Comune».

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