Insetti a tavola, c’è ben altro nel piatto

Una polemica sul nulla quella che l'assessore De Grandis la scagliato contro Fondazione Novara Sviluppo, se non fosse che sotto un innocuo piatto a base di farina di grillo potrebbe nascondersi una elaborata ricetta a base di politica

Una polemica sul nulla, se non fosse che sotto un innocuo piatto a base di farina di grillo potrebbe nascondersi una elaborata ricetta a base di politica. È successo che nella serata di venerdì scorso, 12 aprile, l’assessore allo Sport del comune di Novara, Ivan De Grandis, ed esponente di Fratelli d’Italia, abbia pubblicato un lunghissimo post sulla propria pagina Facebook nel quale si scagliava contro Fondazione Novara Sviluppo (in foto la sede) rea, a suo dire, di avere organizzato un incontro sul cibo preparato con la farina di grillo (“L’insetto nel piatto, il cibo del futuro in programma mercoledì 17 aprile alle 18 con Giulia Maffei e Giulia Tacchini, fondatrici nel 2015 dell’associazione culturale Entonote).

Quaranta righe a difesa del made in Italy quelle di De Grandis: «Le aziende del nostro territorio stanno attraversando un momento di profonda innovazione, rendendosi sostenibili, ma preservando sempre la qualità dei propri prodotti. In un contesto dove l’innovazione dovrebbe sposarsi con la tradizione, la Fondazione Novara Sviluppo, espressione del nostro territorio, ha preso una direzione del tutto opposta e che personalmente non posso e non potrò mai condividere. I grilli e gli insetti non hanno nulla a che fare con la storia e la cultura novarese» e via dicendo.

Pacata ed efficace la replica della vice presidente della Fondazione, l’architetto Simona Pruno: «Il nostro intento è unicamente quello di fare informazione, approfondire temi di attualità con esperti e studiosi. Rispettiamo la posizione dell’assessore, ma vogliamo ribadire che non vogliamo certo convincere nessuno a mangiare insetti né screditare in alcun modo la tradizione culinaria del Made in Italy o le radici culturali e le tradizioni del nostro territorio che anzi sosteniamo fortemente. Lo dimostrano diversi eventi che abbiamo organizzato con ospiti rappresentanti di imprese novaresi del settore enogastronomico. Di fronte alla necessità di attuare la transizione ecologica numerosi studiosi ed enti di livello internazionale come l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha indicato gli insetti come fonte alimentare sostenibile definendoli come “cibo del futuro”. Ci interessa parlare di innovazione senza per questo “rinnegare le nostre radici” come dice De Grandis: il nostro obiettivo non è promuovere un’alimentazione che comprende insetti ma dare la possibilità alle persone di conoscere da vicino l’argomento».

È finita così? Probabilmente no. Dal 2021, infatti, Fondazione Novara Sviluppo va avanti senza la figura del presidente, da quando l’ex Michele Ragno è stato costretto a dare le dimissioni per incompatibilità, dopo essere stato eletto consigliere comunale nella lista di Fratelli d’Italia, poi nominato anche capogruppo. Dimissioni monche, però, perchè Ragno è rimasto comunque nel CdA con la carica di consigliere con un’operazione certamente legale ma altrettanto poco opportuna. Sta di fatto che da tre anni l’ente – che ospita alcuni corsi del Università del Piemonte Orientale, oltre che aziende e start-up e che potrebbe essere un vero e proprio punto di riferimento per lo sviluppo e l’innovazione, si limita a svolgere l’ordinaria amministrazione. Complice anche uno statuto complesso, quasi paradossale, che prevede una durata di sette anni per il mandato dei consiglieri e che in ogni nuovo Cda debbano essere presenti due componenti di quello precedente.

Dunque, una polemica davvero inutile se non addirittura ridicola (quella sugli insetti a tavola) o un maldestro tentativo di FdI di rimettere le mani sul CdA e, in particolare, sulla presidenza della Fondazione?

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Insetti a tavola, c’è ben altro nel piatto

Una polemica sul nulla quella che l’assessore De Grandis la scagliato contro Fondazione Novara Sviluppo, se non fosse che sotto un innocuo piatto a base di farina di grillo potrebbe nascondersi una elaborata ricetta a base di politica

Una polemica sul nulla, se non fosse che sotto un innocuo piatto a base di farina di grillo potrebbe nascondersi una elaborata ricetta a base di politica. È successo che nella serata di venerdì scorso, 12 aprile, l’assessore allo Sport del comune di Novara, Ivan De Grandis, ed esponente di Fratelli d’Italia, abbia pubblicato un lunghissimo post sulla propria pagina Facebook nel quale si scagliava contro Fondazione Novara Sviluppo (in foto la sede) rea, a suo dire, di avere organizzato un incontro sul cibo preparato con la farina di grillo (“L’insetto nel piatto, il cibo del futuro in programma mercoledì 17 aprile alle 18 con Giulia Maffei e Giulia Tacchini, fondatrici nel 2015 dell’associazione culturale Entonote).

Quaranta righe a difesa del made in Italy quelle di De Grandis: «Le aziende del nostro territorio stanno attraversando un momento di profonda innovazione, rendendosi sostenibili, ma preservando sempre la qualità dei propri prodotti. In un contesto dove l’innovazione dovrebbe sposarsi con la tradizione, la Fondazione Novara Sviluppo, espressione del nostro territorio, ha preso una direzione del tutto opposta e che personalmente non posso e non potrò mai condividere. I grilli e gli insetti non hanno nulla a che fare con la storia e la cultura novarese» e via dicendo.

Pacata ed efficace la replica della vice presidente della Fondazione, l’architetto Simona Pruno: «Il nostro intento è unicamente quello di fare informazione, approfondire temi di attualità con esperti e studiosi. Rispettiamo la posizione dell’assessore, ma vogliamo ribadire che non vogliamo certo convincere nessuno a mangiare insetti né screditare in alcun modo la tradizione culinaria del Made in Italy o le radici culturali e le tradizioni del nostro territorio che anzi sosteniamo fortemente. Lo dimostrano diversi eventi che abbiamo organizzato con ospiti rappresentanti di imprese novaresi del settore enogastronomico. Di fronte alla necessità di attuare la transizione ecologica numerosi studiosi ed enti di livello internazionale come l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha indicato gli insetti come fonte alimentare sostenibile definendoli come “cibo del futuro”. Ci interessa parlare di innovazione senza per questo “rinnegare le nostre radici” come dice De Grandis: il nostro obiettivo non è promuovere un’alimentazione che comprende insetti ma dare la possibilità alle persone di conoscere da vicino l’argomento».

È finita così? Probabilmente no. Dal 2021, infatti, Fondazione Novara Sviluppo va avanti senza la figura del presidente, da quando l’ex Michele Ragno è stato costretto a dare le dimissioni per incompatibilità, dopo essere stato eletto consigliere comunale nella lista di Fratelli d’Italia, poi nominato anche capogruppo. Dimissioni monche, però, perchè Ragno è rimasto comunque nel CdA con la carica di consigliere con un’operazione certamente legale ma altrettanto poco opportuna. Sta di fatto che da tre anni l’ente – che ospita alcuni corsi del Università del Piemonte Orientale, oltre che aziende e start-up e che potrebbe essere un vero e proprio punto di riferimento per lo sviluppo e l’innovazione, si limita a svolgere l’ordinaria amministrazione. Complice anche uno statuto complesso, quasi paradossale, che prevede una durata di sette anni per il mandato dei consiglieri e che in ogni nuovo Cda debbano essere presenti due componenti di quello precedente.

Dunque, una polemica davvero inutile se non addirittura ridicola (quella sugli insetti a tavola) o un maldestro tentativo di FdI di rimettere le mani sul CdA e, in particolare, sulla presidenza della Fondazione?

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore