Insulti e minacce alla vicina, cinquantenne a processo per stalking

«Mi insultava. Teneva sempre lo stereo alto, non c’era un momento di tranquillità». E’ iniziato così il racconto in aula di una donna che anni fa, al culmine dell’esasperazione, aveva denunciato la vicina di casa, ora a processo con l’accusa di stalking.  «All’inizio cercavo di capirla per mantenere l’accordo tra vicini ma poi ha iniziato a seguirmi, la trovavo dappertutto. Ci ha anche minacciati».

 

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Un comportamento che, stando almeno a quanto ha raccontato in aula la donna, sarebbe iniziato qualche anno fa – la denuncia è stata sporta nel 2016 – ma che continuerebbe tutt’ora.

«A volte quando apro la porta me la trovo davanti e solo una settimana fa mi ha insultato e mi  ha detto che se fossi passata ancora da lì avrebbe chiamato i carabinieri. Cerco di stare alla larga e resto in casa il meno possibile».

Un atteggiamento, quello della vicina che,  secondo il suo racconto,  non si era modificato neppure quando le aveva chiesto di abbassare la musica e la voce perché sua mamma non stava bene.

Il processo proseguirà a giugno.

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Insulti e minacce alla vicina, cinquantenne a processo per stalking

«Mi insultava. Teneva sempre lo stereo alto, non c’era un momento di tranquillità». E’ iniziato così il racconto in aula di una donna che anni fa, al culmine dell’esasperazione, aveva denunciato la vicina di casa, ora a processo con l’accusa di stalking.  «All’inizio cercavo di capirla per mantenere l’accordo tra vicini ma poi ha iniziato a seguirmi, la trovavo dappertutto. Ci ha anche minacciati».

 

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Un comportamento che, stando almeno a quanto ha raccontato in aula la donna, sarebbe iniziato qualche anno fa – la denuncia è stata sporta nel 2016 – ma che continuerebbe tutt’ora.

«A volte quando apro la porta me la trovo davanti e solo una settimana fa mi ha insultato e mi  ha detto che se fossi passata ancora da lì avrebbe chiamato i carabinieri. Cerco di stare alla larga e resto in casa il meno possibile».

Un atteggiamento, quello della vicina che,  secondo il suo racconto,  non si era modificato neppure quando le aveva chiesto di abbassare la musica e la voce perché sua mamma non stava bene.

Il processo proseguirà a giugno.

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