Insulti social ai giostrai del luna park, il referente: «Lavoriamo, non siamo ladri»

Berto Claudi: «Vengano a casa nostra, magari la smettono di infamarci»

«Ricominciano i furti negli appartamenti», «Chiudete bene porte e finestre». Sono solo un paio degli insulti social che i giostrai del Luna park delle streghe hanno ricevuto nei giorni scorsi, dopo l’annuncio, sulle loro pagine, dell’inaugurazione del parco divertimenti il prossimo 20 ottobre.

Le offese rivolte ai giostrai non sono cosa nuova, però. A febbraio 2021, in piena pandemia, alcuni residenti del quartiere Ovest avevano inviato al sindaco una lettera – dalla quale molti altri si erano dissociati – con cui accusavano i titolari del luna park di generare degrado nell’area di viale Kennedy. La lamentela era diventata un caso politico, poi approdato in consiglio comunale, e aveva avuto molta risonanza in città.

«Vengano a vedere le nostre case, magari la smettono di infamarci» sbotta Berto Claudi, uno dei giostrai che da tre generazioni, insieme ad altre famiglie, porta ogni anno il luna park a Novara nel periodo di Halloween.

«L’avevo già detto due anni fa: non viviamo in un campo nomadi, siamo persone normali e paghiamo le tasse. Solo non abitiamo in un condominio: la nostra casa ha le ruote perchè così è fatto il nostro lavoro – continua -. Mi spiace che queste persone dicano tali stupidaggini, associando la nostra categoria a potenziali furti: non so che idea abbiano di noi. Forse non si ricordano che durante il Covid abbiamo donato un tendone alla comunità utilizzato come hub vaccinale mettendo a disposizione gratuitamente otto nostri operai per montarlo e poi smontarlo. Mi dispiace in particolare per i nostri figli che rischiano di essere vittime di bullismo quando incontrano compagni di scuola che a casa ascoltano discorsi surreali. Ma mi ha fatto piacere ricevere anche tanti messaggi di solidarietà».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Insulti social ai giostrai del luna park, il referente: «Lavoriamo, non siamo ladri»

Berto Claudi: «Vengano a casa nostra, magari la smettono di infamarci»

«Ricominciano i furti negli appartamenti», «Chiudete bene porte e finestre». Sono solo un paio degli insulti social che i giostrai del Luna park delle streghe hanno ricevuto nei giorni scorsi, dopo l’annuncio, sulle loro pagine, dell’inaugurazione del parco divertimenti il prossimo 20 ottobre.

Le offese rivolte ai giostrai non sono cosa nuova, però. A febbraio 2021, in piena pandemia, alcuni residenti del quartiere Ovest avevano inviato al sindaco una lettera – dalla quale molti altri si erano dissociati – con cui accusavano i titolari del luna park di generare degrado nell’area di viale Kennedy. La lamentela era diventata un caso politico, poi approdato in consiglio comunale, e aveva avuto molta risonanza in città.

«Vengano a vedere le nostre case, magari la smettono di infamarci» sbotta Berto Claudi, uno dei giostrai che da tre generazioni, insieme ad altre famiglie, porta ogni anno il luna park a Novara nel periodo di Halloween.

«L’avevo già detto due anni fa: non viviamo in un campo nomadi, siamo persone normali e paghiamo le tasse. Solo non abitiamo in un condominio: la nostra casa ha le ruote perchè così è fatto il nostro lavoro – continua -. Mi spiace che queste persone dicano tali stupidaggini, associando la nostra categoria a potenziali furti: non so che idea abbiano di noi. Forse non si ricordano che durante il Covid abbiamo donato un tendone alla comunità utilizzato come hub vaccinale mettendo a disposizione gratuitamente otto nostri operai per montarlo e poi smontarlo. Mi dispiace in particolare per i nostri figli che rischiano di essere vittime di bullismo quando incontrano compagni di scuola che a casa ascoltano discorsi surreali. Ma mi ha fatto piacere ricevere anche tanti messaggi di solidarietà».

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