Intitolata alla partigiana “Giuana” l’area verde di Lumellogno

Ieri mattina, sabato 24 giugno, con una suggestiva cerimonia nella frazione alle porte del capoluogo. Il commosso ricordo dei familiari della donna, scomparsa nel 2012 a 110 anni

L’area verde di Lumellogno da ieri mattina, sabato 24 giugno, porta il nome della partigiana Maria Giovanna Giudice. Allo scoprimento della targa segnaletica che “battezza” lo spazio tra le vie Bonfantini e Bermani sono intervenuti il sindaco Alessandro Canelli e i familiari di “Giuana”, come era conosciuta da tutti la donna, spentasi nel 2012 all’età di 110 anni.


Cerimonia apertasi con la benedizione da parte del parroco della frazione alle porte del capoluogo, don Fabrizio Mancin, e proseguita con parole di ricordo da parte del primo cittadino, dello storico locale Carlo Migliavacca («“Giuana” ha ottenuto una medaglia di bronzo al merito civile perché venne riconosciuta come staffetta partigiana al servizio del battaglione “Ranzini” della brigata “Osella”, nascondendo nel grembiule biglietti scritti dal marito e consegnandoli nelle ore notturne ai membri della Resistenza»), e della nipote di Giudice, Valeria Zoia. Proprio quest’ultima ha voluto raccontare qualche ulteriore aneddoto, compreso il fatto che «la nonna sia rimasta allegra e lucida sino alla fine».

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Intitolata alla partigiana “Giuana” l’area verde di Lumellogno

Ieri mattina, sabato 24 giugno, con una suggestiva cerimonia nella frazione alle porte del capoluogo. Il commosso ricordo dei familiari della donna, scomparsa nel 2012 a 110 anni

L'area verde di Lumellogno da ieri mattina, sabato 24 giugno, porta il nome della partigiana Maria Giovanna Giudice. Allo scoprimento della targa segnaletica che “battezza” lo spazio tra le vie Bonfantini e Bermani sono intervenuti il sindaco Alessandro Canelli e i familiari di “Giuana”, come era conosciuta da tutti la donna, spentasi nel 2012 all'età di 110 anni.


Cerimonia apertasi con la benedizione da parte del parroco della frazione alle porte del capoluogo, don Fabrizio Mancin, e proseguita con parole di ricordo da parte del primo cittadino, dello storico locale Carlo Migliavacca («“Giuana” ha ottenuto una medaglia di bronzo al merito civile perché venne riconosciuta come staffetta partigiana al servizio del battaglione “Ranzini” della brigata “Osella”, nascondendo nel grembiule biglietti scritti dal marito e consegnandoli nelle ore notturne ai membri della Resistenza»), e della nipote di Giudice, Valeria Zoia. Proprio quest'ultima ha voluto raccontare qualche ulteriore aneddoto, compreso il fatto che «la nonna sia rimasta allegra e lucida sino alla fine».

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