Ipazia nuovo polo per i test Covid. Processati fino a 1000 tamponi al giorno

Già centro regionale per le malattie autoimmuni, Ipazia, polo d’eccellenza dell’università del Piemonte Orientale situato a Sant’Agabio, potenzia la strumentazione e diventa un nuovo laboratorio per analisi test molecolari. Grazie all’intervento della Regione Piemonte e con le donazioni di Intesa San Paolo e Assicurazioni Generali, il centro, da giovedì 8 ottobre, potrà svolgere l’analisi di tamponi per la ricerca del coronavirus a supporto del servizio sanitario regionale in grado di processare oltre mille tamponi al giorno.

L’inaugurazione questa mattina, mercoledì 7 ottobre. «Rispetto al mese di marzo abbiamo la possibilità di preparci meglio a una eventuale nuova ondata – ha detto il sindaco Alessandro Canelli -. Sono, però, fondamentali, i comportamenti individuali come è necessario proteggere le strutture sanitarie: il nostro ospedale ha già pagato un prezzo molto alto la scorsa primavera quando a causa del Covid sono state bloccate le attività ordinarie».

Il punto sui tamponi effettuati l’ha fatto l’assessore regionale Matteo Marnati: «Ci accusano di fare pochi test in Piemonte: si fanno quelli che servono e, soprattutto, i nostri sono più efficaci. Fino a ieri ne venivano processati fino a 8000 al giorno; con il nuovo laboratorio contiamo di arrivare a 15000».

L’assessore ha poi commentato l’evoluzione della pandemia. «Siamo di fronte a nuova fase crescente, anche se siamo ancora a livelli bassi. Dal 20 luglio, momento in cui sono state riaperte le frontiere, il Piemonte è stata la regione più colpita. Mentre nel periodo di aprile ad essere maggiormente colpita era la fascia degli ultrasessantacinquenni, oggi è quella che va dai 15 ai 24 anni, e, a scalare, quella tra i 25 e i 64 anni. Diversamente da prima, ora c’è una percentuale molto alta di asintomatici: in Piemonte i due terzi dei contagiati sono asintomatici, la curva sta crescendo, ci aspettiamo un picco a fine ottobre e inizio novembre».

 

 

All’inaugurazione ha partecipato anche il presidente della Regione Alberto Cirio il quale ha annunciato di aver scelto l’ospedale di Borgosesia come punto di riferimento Covid per il Quadrante del Piemonte orientale (leggi qui). «L’impegno sanitario ha portato risultati importanti in questi mesi – ha dichiarato -. L’esperienza ci ha insegnato che l’unico per contenere il virus è l’individuazione e l’isolamento dei positivi. Abbiamo ventotto laboratori operativi sul territorio regionale e in tre giorni siamo in grado di provvedere al tracciamento dei contatti dei conatagiati. Inoltre dopo l’emergenza abbiamo assunto 2500 operatori sanitari e sono in funzione 90 Usca, le unità mediche che seguono le persone in isolamento; sono attivi anche 29 hot spot dedicati ai bambini e agli studenti per l’effettuazione del tampone con una risposta entro 48 ore».

«Ipazia è un centro che si sta proiettando a diventare un riferimento nazionale – ha commentato il rettore dell’università del Piemonte Orientale, Giancarlo Avanzi -. Siamo disponibili a impegnarci con ulteriori sforzi. Una parte dell’incasso che avremo dall’analisi dei tamponi sarà devoluta alla ricerca. Siamo orgogliosi di poter contribuire alle capacità di analisi del sistema regionale, pur nella consapevolezza che i mille tamponi al giorno che il laboratorio eseguirà siano una parte relativamente ridotta rispetto alle necessità della Regione».


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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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