Istituto Sacro Cuore, prima scuola in Italia ad accogliere quattro bambini ucraini

I piccoli con le loro due mamme sono ospiti delle suore. Una rete messa in atto dalla nonna che vive a Novara da 22 anni. I complimenti del presidente della Regione

L’istituto Sacro Cuore di via Solferino, gestito dalle sorelle delle Carità, è la prima scuola in Italia a ospitare bambini ucraini. Venerdì mattina, infatti, quattro bambini, dai 4 ai 12 anni, sono partiti da Ivano-Frankivs’k alla volta del Piemonte passando attraverso le città bombardate; a Novara sono arrivati tramite una rete di conoscenze della nonna Lina che qui da 22 svolge il lavoro di badante. Il marito ha caricato in auto la figlia Marina con i nipoti Davide di 6 anni e Vladic di 4; al gruppo si è aggiunta Elena, un’altra mamma con due figli: Ivan, 4 anni e Temur di 12. Ora tutti sono ospiti delle suore mentre il nonno che li ha accompagnati al confine è rimasto in Ucraina a combattere insieme ai mariti di entrambe.

«Ho inviato a tutte le famiglie una lettera e, in pochissimo tempo, ho ricevuto trentacinque telefonate di genitori disponibili ad accogliere in casa questi bambini – racconta il dirigente scolastico, Paolo Usellini -. Un nostro fornitore ci ha fatto avere 200 kit scolastici gratuiti ed è in programma anche una raccolta fondi. Non si può pensare che queste persone nei prossimi mesi rientreranno in Ucraina; ora affrontiamo l’emergenza, poi però sarà necessario pensare al centro estivo e al prossimo anno scolastico. Giorno dopo giorno cerchiamo di costruire percorsi utili alla crescita di questi bambini, già così duramente segnati dalla guerra».

I complimenti sono arrivati anche dal presidente della Regione, Alberto Cirio: «Sapere che è una scuola piemontese, a Novara, la prima ad accogliere quattro piccoli alunni scappati dalla guerra in Ucraina mi rende ancora una volta orgoglioso e mi fa pensare a tutto quello che possiamo fare per dare il nostro contributo in questa situazione terribile. Perché per un bambino la scuola è un punto di riferimento prezioso. È la normalità. E io spero davvero che questi piccoli possano ritrovarla qui, nel nostro Piemonte, un po’ di quella normalità che hanno perso in un istante. Grazie all’Istituto “Sacro Cuore” di Novara che li ha accolti tra i suoi banchi».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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I piccoli con le loro due mamme sono ospiti delle suore. Una rete messa in atto dalla nonna che vive a Novara da 22 anni. I complimenti del presidente della Regione

L'istituto Sacro Cuore di via Solferino, gestito dalle sorelle delle Carità, è la prima scuola in Italia a ospitare bambini ucraini. Venerdì mattina, infatti, quattro bambini, dai 4 ai 12 anni, sono partiti da Ivano-Frankivs’k alla volta del Piemonte passando attraverso le città bombardate; a Novara sono arrivati tramite una rete di conoscenze della nonna Lina che qui da 22 svolge il lavoro di badante. Il marito ha caricato in auto la figlia Marina con i nipoti Davide di 6 anni e Vladic di 4; al gruppo si è aggiunta Elena, un’altra mamma con due figli: Ivan, 4 anni e Temur di 12. Ora tutti sono ospiti delle suore mentre il nonno che li ha accompagnati al confine è rimasto in Ucraina a combattere insieme ai mariti di entrambe.

«Ho inviato a tutte le famiglie una lettera e, in pochissimo tempo, ho ricevuto trentacinque telefonate di genitori disponibili ad accogliere in casa questi bambini - racconta il dirigente scolastico, Paolo Usellini -. Un nostro fornitore ci ha fatto avere 200 kit scolastici gratuiti ed è in programma anche una raccolta fondi. Non si può pensare che queste persone nei prossimi mesi rientreranno in Ucraina; ora affrontiamo l’emergenza, poi però sarà necessario pensare al centro estivo e al prossimo anno scolastico. Giorno dopo giorno cerchiamo di costruire percorsi utili alla crescita di questi bambini, già così duramente segnati dalla guerra».

I complimenti sono arrivati anche dal presidente della Regione, Alberto Cirio: «Sapere che è una scuola piemontese, a Novara, la prima ad accogliere quattro piccoli alunni scappati dalla guerra in Ucraina mi rende ancora una volta orgoglioso e mi fa pensare a tutto quello che possiamo fare per dare il nostro contributo in questa situazione terribile. Perché per un bambino la scuola è un punto di riferimento prezioso. È la normalità. E io spero davvero che questi piccoli possano ritrovarla qui, nel nostro Piemonte, un po’ di quella normalità che hanno perso in un istante. Grazie all’Istituto “Sacro Cuore” di Novara che li ha accolti tra i suoi banchi».

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