La colf accusata di omicidio volontario ha scelto il rito abbreviato

Negata la perizia psichiatrica a Mide Ndreu, 52 anni, la colf di origine albanese accusata dell’omicidio del pensionato Antonio Amicucci

Ha scelto di essere giudicata con rito abbreviato, ieri, 20 luglio, in udienza preliminare Mide Ndreu, 52 anni, la colf di origine albanese accusata dell’omicidio del pensionato Antonio Amicucci, 68 anni, avvenuto lo scorso 24 novembre nella casa dell’uomo in via Andoardi, nel rione di Sant’Andrea a Novara. Il giudice ha rinviato alla settimana prossima per la discussione e la sentenza.

La difesa ha provato a chiedere il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, vista la situazione di disagio e i problemi manifestati dalla donna anche nel periodo in cui era stata in carcere. Ma il tribunale ha respinto la richieste sostenendo che non ci sono situazioni pregresse documentate che possano far pensare a qualche patologia. La colf è accusata di omicidio volontario aggravato dall’aver approfittato di una persona invalida ed è attualmente agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

La versione che ha sostenuto fin dalla mattina dei fatti, quando aveva litigato con la vittima, è quella di una legittima difesa dalle ennesime avance sessuali arrivate dal pensionato. Non aveva accettato e, per respingerlo, lo aveva colpito con diverse coltellate. Poi lei stessa era corsa da una vicina di casa a chiedere aiuto. Dell’indagine si erano occupati i carabinieri.

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Negata la perizia psichiatrica a Mide Ndreu, 52 anni, la colf di origine albanese accusata dell’omicidio del pensionato Antonio Amicucci

Ha scelto di essere giudicata con rito abbreviato, ieri, 20 luglio, in udienza preliminare Mide Ndreu, 52 anni, la colf di origine albanese accusata dell’omicidio del pensionato Antonio Amicucci, 68 anni, avvenuto lo scorso 24 novembre nella casa dell’uomo in via Andoardi, nel rione di Sant’Andrea a Novara. Il giudice ha rinviato alla settimana prossima per la discussione e la sentenza.

La difesa ha provato a chiedere il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, vista la situazione di disagio e i problemi manifestati dalla donna anche nel periodo in cui era stata in carcere. Ma il tribunale ha respinto la richieste sostenendo che non ci sono situazioni pregresse documentate che possano far pensare a qualche patologia. La colf è accusata di omicidio volontario aggravato dall’aver approfittato di una persona invalida ed è attualmente agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

La versione che ha sostenuto fin dalla mattina dei fatti, quando aveva litigato con la vittima, è quella di una legittima difesa dalle ennesime avance sessuali arrivate dal pensionato. Non aveva accettato e, per respingerlo, lo aveva colpito con diverse coltellate. Poi lei stessa era corsa da una vicina di casa a chiedere aiuto. Dell’indagine si erano occupati i carabinieri.

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