La commissione regionale litiga sulla legge per il contrasto al gioco d’azzardo

Oggi in Regione si è svolta la commissione congiunta Legalità, Sanità e Attività produttive in cui si è ripresa la discussione della proposta di modifica alla legge sul contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap).

Totalmente contrapposte le posizioni dei gruppi di maggioranza e opposizione. «A causa dell’introduzione del principio di retroattività – ha spiegato il consigliere Claudio Leone, presidente commissione – ci sono stati evidenti e oggettivi danni al nostro tessuto imprenditoriale, con tante attività che si sono viste negare il diritto acquisito di offrire gioco legale. Allo stesso modo dobbiamo verificare con dati reali e non semplici sensazioni l’efficacia del cosiddetto distanziometro dai luoghi sensibili nel contrasto al gioco d’azzardo patologico. In quest’ottica dobbiamo immaginare un nuovo impianto normativo che regoli il settore e tuteli il diritto d’impresa, per arrivare a una nuova legge regionale che sia il più possibile condivisa anche con le minoranze. Sarà un lavoro sicuramente lungo e costruttivo, che verrà portato avanti nelle prossime sedute attraverso il confronto con tutti i soggetti e le realtà coinvolte. Lasciare in mezzo alla strada chi ha deciso di investire in un settore legale non è una buona risposta da parte della Regione. È necessario sanare un problema che ormai ci trasciniamo da quattro anni».

 

 

«La retroattività imposta dal Pd – ha aggiunto il consigliere della Lega Angelo Dago – altro non ha fatto che affossare gli investimenti di chi aveva deciso di investire in un settore legale come quello del gioco. Una legge, quella approvata dalla maggioranza di centrosinistra, che non ha neppure portato a dei risultati concreti sul fronte della lotta alla ludopatia, visto che la richiesta si è spostata sui canali del gioco on line».

«Un pasticcio, tanto che le prime determinazioni sono slittate ad altra data – commentano a margine i consiglieri del Pd Diego Sarno e Domenico Rossi -. La maggioranza ha fissato tra le sue priorità la modifica dell’attuale legge sul Gap ma arriva in commissione del tutto impreparata: non è nemmeno chiaro quale proposta di legge sarà in discussione nelle prossime sedute, essendo state depositate la PdL 56 e 99, entrambe sullo stesso tema e sempre a prima firma Leone. La Legge sul Gap è una questione prioritariamente socio sanitaria, non economica».

Proprio sulla posizione di Leone l’altro nodo da sciogliere. «La gestione dell’odierna commissione – aggiungono i consiglieri – è stata affidata al consigliere Leone, una scelta inopportuna perché primo firmatario delle due norme in discussione e perché presidente della commissione Attività produttive. In questo modo si fa prevalere la valenza economica su quella sanitaria: una decisione inaccettabile. A confusione aggiungono confusione, dimostrano sempre più plasticamente come il tentativo di pagare la cambiale elettorale che devono pagare al mondo dell’azzardo sia frenetico, facendoli cadere in fallo procedurale e anche contenutistico».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

La commissione regionale litiga sulla legge per il contrasto al gioco d’azzardo

Oggi in Regione si è svolta la commissione congiunta Legalità, Sanità e Attività produttive in cui si è ripresa la discussione della proposta di modifica alla legge sul contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap). Totalmente contrapposte le posizioni dei gruppi di maggioranza e opposizione. «A causa dell’introduzione del principio di retroattività – ha spiegato il consigliere Claudio Leone, presidente commissione – ci sono stati evidenti e oggettivi danni al nostro tessuto imprenditoriale, con tante attività che si sono viste negare il diritto acquisito di offrire gioco legale. Allo stesso modo dobbiamo verificare con dati reali e non semplici sensazioni l’efficacia del cosiddetto distanziometro dai luoghi sensibili nel contrasto al gioco d’azzardo patologico. In quest’ottica dobbiamo immaginare un nuovo impianto normativo che regoli il settore e tuteli il diritto d’impresa, per arrivare a una nuova legge regionale che sia il più possibile condivisa anche con le minoranze. Sarà un lavoro sicuramente lungo e costruttivo, che verrà portato avanti nelle prossime sedute attraverso il confronto con tutti i soggetti e le realtà coinvolte. Lasciare in mezzo alla strada chi ha deciso di investire in un settore legale non è una buona risposta da parte della Regione. È necessario sanare un problema che ormai ci trasciniamo da quattro anni».     «La retroattività imposta dal Pd – ha aggiunto il consigliere della Lega Angelo Dago – altro non ha fatto che affossare gli investimenti di chi aveva deciso di investire in un settore legale come quello del gioco. Una legge, quella approvata dalla maggioranza di centrosinistra, che non ha neppure portato a dei risultati concreti sul fronte della lotta alla ludopatia, visto che la richiesta si è spostata sui canali del gioco on line». «Un pasticcio, tanto che le prime determinazioni sono slittate ad altra data - commentano a margine i consiglieri del Pd Diego Sarno e Domenico Rossi -. La maggioranza ha fissato tra le sue priorità la modifica dell’attuale legge sul Gap ma arriva in commissione del tutto impreparata: non è nemmeno chiaro quale proposta di legge sarà in discussione nelle prossime sedute, essendo state depositate la PdL 56 e 99, entrambe sullo stesso tema e sempre a prima firma Leone. La Legge sul Gap è una questione prioritariamente socio sanitaria, non economica». Proprio sulla posizione di Leone l’altro nodo da sciogliere. «La gestione dell’odierna commissione - aggiungono i consiglieri - è stata affidata al consigliere Leone, una scelta inopportuna perché primo firmatario delle due norme in discussione e perché presidente della commissione Attività produttive. In questo modo si fa prevalere la valenza economica su quella sanitaria: una decisione inaccettabile. A confusione aggiungono confusione, dimostrano sempre più plasticamente come il tentativo di pagare la cambiale elettorale che devono pagare al mondo dell’azzardo sia frenetico, facendoli cadere in fallo procedurale e anche contenutistico».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata