La legge regionale sul gioco d’azzardo è salva, per ora. Pd: «Vittoria». Lega: «Avviato nuovo iter»

La legge regionale sul gioco d’azzardo è salva, per ora. Oggi, giovedì 22 aprile, al terzo giorno di consiglio regionale (oltre ai due della scorsa settimana) il gruppo della Lega ha ritirato la proposta di legge 99 che mirava ad abolire l’attuale normativa approvata nel 2016 e sotenuta dalle minoranze in consiglio. Secondo il capogruppo Alberto Preioni, la colpa è dei consiglieri delle opposizioni che hanno fatto «ostruzionismo cieco» con 6.500 emendamenti presentati.

Il passo avanti di oggi, o indietro a seconda dei punti di vista, non significa però che la questione sia chiusa. Anzi. La Lega stessa ha avviato l’iter per un nuovo disegno di legge di giunta che «entro un mese ci permetterà di tornare in aula con un testo che garantirà la piena tutela del gioco legale in Piemonte – ha dichiarato Preioni -. Vogliamo sgombrare il campo da qualunque fraintendimento: il provvedimento voluto con forza dal nostro gruppo non è né accantonato, né ritirato né tantomeno bocciato. Ma di fronte a un ostruzionismo cieco che distorce le regole del confronto democratico in consiglio regionale, abbiamo dovuto adottare un cambio di strategia. Da una parte c’è un’opposizione che schiacciando il pulsante di un computer ha elaborato decine di migliaia di emendamenti che non entrano nel merito della nostra pdl, con l’unico risultato di giocare sulla pelle di 5.200 famiglie che operano nella legalità e che oggi rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Dall’altra c’è una maggioranza che con coscienza continuerà la propria battaglia con un ddl di giunta condiviso e che raccoglierà anche i preziosi contributi offerti in questi giorni di confronto. Nessun passo indietro».

 

 

Intanto in casa di Pd si brinda al primo traguardo. «Oggi vincono i piemontesi contro l’arroganza della Lega e di chi voleva abrogare la legge regionale sul gioco d’azzardo patologico – ha affermato il consigliere del Pd, Domenico Rossi, primo firmatario della legge del 2016 -. La maggioranza, sorda a ogni richiesta di confronto e approfondimento, si arrende e ritira la legge Leone. Una decisione che svela, una volta per tutte, la strumentalizzazione sul tema dei lavoratori. Se avessero avuto a cuore davvero il loro destino, sarebbe bastato votare l’emendamento Ruzzola (Forza Italia) che prevedeva una proroga per il settore delle sale gioco, dando così anche il tempo per approfondire i tanti aspetti della legge. Anche le opposizioni si erano rese disponibili a valutare questo scenario: la verità, invece, è che i lavoratori sono stati strumentalizzati per l’opinione pubblica, ma la la posta in gioco è un’altra e riguarda almeno tabaccai e baristi, ma soprattutto c’è la volontà di bloccare il “modello Piemonte” perché mette in crisi un sistema cresciuto a dismisura negli ultimi anni sulle spalle degli ultimi».

«Ai lavoratori – ha proseguito Rossi – vorrei dire due cose: non lasciatevi strumentalizzare perché con la scelta di oggi la Lega dimostra che ha altri obiettivi in mente. La seconda è che non ci si libera né ci si emancipa da soli. La difesa dei propri interessi non può non tenere conto del dolore e del dramma dei tanti cittadini vittime del gioco d’azzardo patologico. Leggeremo le proposte della maggioranza augurandoci che questa volta non voglia saltare i passaggi di confronto, ma soprattutto che il presidente Cirio e gli assessore Icardi e Chiorino ci mettano la faccia e ci dicano come vogliono tenere insieme salute e occupazione a partire da numeri istituzionali e non da ricerche presentate dal settore».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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La legge regionale sul gioco d’azzardo è salva, per ora. Pd: «Vittoria». Lega: «Avviato nuovo iter»

La legge regionale sul gioco d'azzardo è salva, per ora. Oggi, giovedì 22 aprile, al terzo giorno di consiglio regionale (oltre ai due della scorsa settimana) il gruppo della Lega ha ritirato la proposta di legge 99 che mirava ad abolire l'attuale normativa approvata nel 2016 e sotenuta dalle minoranze in consiglio. Secondo il capogruppo Alberto Preioni, la colpa è dei consiglieri delle opposizioni che hanno fatto «ostruzionismo cieco» con 6.500 emendamenti presentati. Il passo avanti di oggi, o indietro a seconda dei punti di vista, non significa però che la questione sia chiusa. Anzi. La Lega stessa ha avviato l'iter per un nuovo disegno di legge di giunta che «entro un mese ci permetterà di tornare in aula con un testo che garantirà la piena tutela del gioco legale in Piemonte - ha dichiarato Preioni -. Vogliamo sgombrare il campo da qualunque fraintendimento: il provvedimento voluto con forza dal nostro gruppo non è né accantonato, né ritirato né tantomeno bocciato. Ma di fronte a un ostruzionismo cieco che distorce le regole del confronto democratico in consiglio regionale, abbiamo dovuto adottare un cambio di strategia. Da una parte c’è un’opposizione che schiacciando il pulsante di un computer ha elaborato decine di migliaia di emendamenti che non entrano nel merito della nostra pdl, con l’unico risultato di giocare sulla pelle di 5.200 famiglie che operano nella legalità e che oggi rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Dall’altra c’è una maggioranza che con coscienza continuerà la propria battaglia con un ddl di giunta condiviso e che raccoglierà anche i preziosi contributi offerti in questi giorni di confronto. Nessun passo indietro».     Intanto in casa di Pd si brinda al primo traguardo. «Oggi vincono i piemontesi contro l'arroganza della Lega e di chi voleva abrogare la legge regionale sul gioco d'azzardo patologico - ha affermato il consigliere del Pd, Domenico Rossi, primo firmatario della legge del 2016 -. La maggioranza, sorda a ogni richiesta di confronto e approfondimento, si arrende e ritira la legge Leone. Una decisione che svela, una volta per tutte, la strumentalizzazione sul tema dei lavoratori. Se avessero avuto a cuore davvero il loro destino, sarebbe bastato votare l'emendamento Ruzzola (Forza Italia) che prevedeva una proroga per il settore delle sale gioco, dando così anche il tempo per approfondire i tanti aspetti della legge. Anche le opposizioni si erano rese disponibili a valutare questo scenario: la verità, invece, è che i lavoratori sono stati strumentalizzati per l'opinione pubblica, ma la la posta in gioco è un'altra e riguarda almeno tabaccai e baristi, ma soprattutto c'è la volontà di bloccare il "modello Piemonte" perché mette in crisi un sistema cresciuto a dismisura negli ultimi anni sulle spalle degli ultimi». «Ai lavoratori - ha proseguito Rossi - vorrei dire due cose: non lasciatevi strumentalizzare perché con la scelta di oggi la Lega dimostra che ha altri obiettivi in mente. La seconda è che non ci si libera né ci si emancipa da soli. La difesa dei propri interessi non può non tenere conto del dolore e del dramma dei tanti cittadini vittime del gioco d'azzardo patologico. Leggeremo le proposte della maggioranza augurandoci che questa volta non voglia saltare i passaggi di confronto, ma soprattutto che il presidente Cirio e gli assessore Icardi e Chiorino ci mettano la faccia e ci dicano come vogliono tenere insieme salute e occupazione a partire da numeri istituzionali e non da ricerche presentate dal settore».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore