«La nostra voce non porterà indietro Matteo o Simonluca, ma eviterà altre tragedie»

«Al momento c’è un’indagine in corso e non sappiamo nulla. Quando ho visto la petizione io e la mia famiglia ci siamo trovati subito d’accordo. Vogliamo ci sia giustizia e per questo è importante farsi sentire. La nostra voce non ci porterà indietro Matteo, ma potrà evitare che succedano altre tragedie di questo tipo». Sono le parole di Camilla Ravetto, sorella di Matteo, il 32enne scomparso tragicamente il Primo ottobre in un incidente stradale. A perdere vita con lui anche Simonluca Agazzone, 39 anni: la loro auto, in autostrada A26, direzione Gravellona, all’altezza di Carpignano Sesia, si è scontrata contro alcuni cinghiali che erano presenti sulla carreggiata.

Uno schianto avvenuto esattamente in un tratto privo di guardrail, non protetto. Ecco l’idea di una petizione (leggi qui), nata da Francesca Bertalli, una cara amica di Simonluca.

«Simonluca Agazzone, 39 anni e Matteo Ravetto, 32 anni hanno perso tragicamente la loro vita il 1 ottobre in un incidente in autostrada a causa della presenza di cinghiali in carreggiata. Nel tratto in cui è avvenuto l’incidente non c’era un guardrail a proteggere le corsie e gli animali erano in mezzo alla strada. L’impatto è stato mortale. In Francia hanno creato dei ponti per permettere agli animali di attraversare l’autostrada senza mettere in pericolo la vita degli automobilisti. Mettere delle protezioni purtroppo non potrà ridarci queste due giovani vite che si sono interrotte troppo presto, ma può aiutare ad impedire altri incidenti di questo tipo.  Scrivo questa petizione e vi chiedo di sostenerla in nome di Simon, mio carissimo amico che ci ha lasciati inaspettatamente da dieci giorni lasciando un vuoto immenso. Per non dimenticare e per evitare altre tragedie. Per Simon, per Matteo, per le loro famiglie e per i loro amici». Recita così il testo della petizione.

«Chiediamo che tante persone possano firmare, – dice Camilla – queste tragedie spesso fanno notizia i primi giorni, poi cadono nel dimenticatoio. Non si può dimenticare, ma anzi la firma può essere un aiuto: nessuno ci porterà indietro nulla, ma possiamo evitare tragedie».

 

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«La nostra voce non porterà indietro Matteo o Simonluca, ma eviterà altre tragedie»

«Al momento c’è un’indagine in corso e non sappiamo nulla. Quando ho visto la petizione io e la mia famiglia ci siamo trovati subito d’accordo. Vogliamo ci sia giustizia e per questo è importante farsi sentire. La nostra voce non ci porterà indietro Matteo, ma potrà evitare che succedano altre tragedie di questo tipo». Sono le parole di Camilla Ravetto, sorella di Matteo, il 32enne scomparso tragicamente il Primo ottobre in un incidente stradale. A perdere vita con lui anche Simonluca Agazzone, 39 anni: la loro auto, in autostrada A26, direzione Gravellona, all’altezza di Carpignano Sesia, si è scontrata contro alcuni cinghiali che erano presenti sulla carreggiata.

Uno schianto avvenuto esattamente in un tratto privo di guardrail, non protetto. Ecco l’idea di una petizione (leggi qui), nata da Francesca Bertalli, una cara amica di Simonluca.

«Simonluca Agazzone, 39 anni e Matteo Ravetto, 32 anni hanno perso tragicamente la loro vita il 1 ottobre in un incidente in autostrada a causa della presenza di cinghiali in carreggiata. Nel tratto in cui è avvenuto l’incidente non c’era un guardrail a proteggere le corsie e gli animali erano in mezzo alla strada. L’impatto è stato mortale. In Francia hanno creato dei ponti per permettere agli animali di attraversare l’autostrada senza mettere in pericolo la vita degli automobilisti. Mettere delle protezioni purtroppo non potrà ridarci queste due giovani vite che si sono interrotte troppo presto, ma può aiutare ad impedire altri incidenti di questo tipo.  Scrivo questa petizione e vi chiedo di sostenerla in nome di Simon, mio carissimo amico che ci ha lasciati inaspettatamente da dieci giorni lasciando un vuoto immenso. Per non dimenticare e per evitare altre tragedie. Per Simon, per Matteo, per le loro famiglie e per i loro amici». Recita così il testo della petizione.

«Chiediamo che tante persone possano firmare, – dice Camilla – queste tragedie spesso fanno notizia i primi giorni, poi cadono nel dimenticatoio. Non si può dimenticare, ma anzi la firma può essere un aiuto: nessuno ci porterà indietro nulla, ma possiamo evitare tragedie».

 

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