La Novara che riparte, ma senza entusiasmi

La Novara che riparte, ma senza entusiasmi. Basta un giro in centro per rendersene conto nella prima giornata di apertura dopo quasi due mesi lockdown: nella mattinata di oggi, lunedì 4 maggio, infatti, sono pochissime le persone a piedi per le vie del centro storico, qualcuna in più tra i parchi e il viale delle Carrozze.

Il parcheggio dell’Allea è quasi pieno, molto meno quello di fronte al Conservatorio e in piazza Martiri. Sembra che questa mattina il luogo più frequentato sia stato il cimitero: circa 1000 ingressi in mezza giornata.

 

 

Per quanto riguarda i locali, molto hanno deciso di restare chiusi, altri invece hanno aperto per l’attività da asporto: «A parte i primi giorni, probabilmente perchè le persone non erano abituate, nelle scorse settimane abbiamo fatto poche consegne, poi però sono aumentate soprattutto nel weekend – dice Filippo Ombregozzi del bar ristorante Corona -. Questa mattina non pensavamo di avere un afflusso di gente importante, forse dovuto al fatto che la gente aveva voglia di bere un caffè del bar o prendere una brioche. L’80% sono persone che lavorano in centro: non è il volume di lavoro di prima ma i clienti affezionati si sono ricordati di noi e questo è incoraggiante».

«Abbiamo lavorato di più nelle scorse settimane con le consegne a domicilio – raccontano alla gelateria Macam – abbiamo appena aperto speriamo che ci sia un po’ di gente in giro».

«La normativa doveva essere più esplicita  – dichiarano a La Brace – e spiegare che il take away non è una cosa di passaggio ma funziona solo su prenotazione. La gente è più contenta perchè può uscire e ritirare direttamente, nelle scorse settimane abbiamo lavorato molto con le consegne a domicilio».

Primo giorno di apertura anche per le librerie: «Siamo sempre stati presenti con le consegne a domicilio – dicono alla libreria Lazzarelli – da oggi siamo aperti con entrate contingentate, due persone alla volta. Cerchiamo di evitare la gente si fermi troppo all’interno della libreria ma che arrivi già con le idee precise. Vediamo come andrà nei prossimi giorni».

 

 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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La Novara che riparte, ma senza entusiasmi

La Novara che riparte, ma senza entusiasmi. Basta un giro in centro per rendersene conto nella prima giornata di apertura dopo quasi due mesi lockdown: nella mattinata di oggi, lunedì 4 maggio, infatti, sono pochissime le persone a piedi per le vie del centro storico, qualcuna in più tra i parchi e il viale delle Carrozze.

Il parcheggio dell’Allea è quasi pieno, molto meno quello di fronte al Conservatorio e in piazza Martiri. Sembra che questa mattina il luogo più frequentato sia stato il cimitero: circa 1000 ingressi in mezza giornata.

 

 

Per quanto riguarda i locali, molto hanno deciso di restare chiusi, altri invece hanno aperto per l’attività da asporto: «A parte i primi giorni, probabilmente perchè le persone non erano abituate, nelle scorse settimane abbiamo fatto poche consegne, poi però sono aumentate soprattutto nel weekend – dice Filippo Ombregozzi del bar ristorante Corona -. Questa mattina non pensavamo di avere un afflusso di gente importante, forse dovuto al fatto che la gente aveva voglia di bere un caffè del bar o prendere una brioche. L’80% sono persone che lavorano in centro: non è il volume di lavoro di prima ma i clienti affezionati si sono ricordati di noi e questo è incoraggiante».

«Abbiamo lavorato di più nelle scorse settimane con le consegne a domicilio – raccontano alla gelateria Macam – abbiamo appena aperto speriamo che ci sia un po’ di gente in giro».

«La normativa doveva essere più esplicita  – dichiarano a La Brace – e spiegare che il take away non è una cosa di passaggio ma funziona solo su prenotazione. La gente è più contenta perchè può uscire e ritirare direttamente, nelle scorse settimane abbiamo lavorato molto con le consegne a domicilio».

Primo giorno di apertura anche per le librerie: «Siamo sempre stati presenti con le consegne a domicilio – dicono alla libreria Lazzarelli – da oggi siamo aperti con entrate contingentate, due persone alla volta. Cerchiamo di evitare la gente si fermi troppo all’interno della libreria ma che arrivi già con le idee precise. Vediamo come andrà nei prossimi giorni».

 

 

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