La portata dei cavalcavia di Novara? Non si sa, il Comune non trova i documenti

La portata dei cavalcavia di Novara? Non si sa, il Comune non trova i documenti. Durante il consiglio comunale di ieri, mercoledì 23 dicembre, è stata discussa un’interrogazione presentata dal gruppo del Partito Democratico sul tema dei cavalcavia. «Lo scorso 5 novembre il cavalcavia di Porta Milano ha riaperto dopo un anno di chiusura – hanno scritto i consiglieri nel testo – però potranno transitare solo i mezzi che non superano le 20 tonnellate, quindi né i bus della Sun (tranne qualche eccezione) né quelli delle linee extraurbane».

La messa in sicurezza del cavalcavia ha avuto un costo di 4 milioni di euro di cui 2 milioni e 700 mila euro milioni pagati da  Rfi e 1 milione e 157 mila euro versati dal comune di Novara.

«Vogliamo sapere come si intende risolvere le criticità derivanti per il trasporto pubblico della limitata portata del cavalcavia di Porta Milano – hanno proseguito i consiglieri – i dettagli della perizia che hanno portato alla necessità di un allargamento della sede stradale del cavalcavia per consentire il transito anche dei bus e infine la portata massima di tutti i cavalcavia di Novara».

 

 

La replica dell’assessore competente Mario Paganini non ha però risposto ai quesiti: «In seguito al crollo del ponte Morandi, a partire dall’autunno 2018 l’amministrazione comunale ha rilevato l’urgenza di monitorare i ponti e i cavalcavia del territorio con il preciso obiettivo di conoscere lo stato di fatto dei manufatti di propria competenza e di garantirne la sicurezza per gli utenti».

E poi ha proseguito: «Contestualmente, è in corso, a partire dal cavalcavia di Porta Milano, la ricerca della documentazione tecnica di realizzazione di ciascun ponte, nella quale possa essere rilevata la portata del ponte stesso. In mancanza di tale documentazione, le analisi e i conseguenti interventi avranno l’obiettivo di garantire la portata definita dalla normativa tecnica vigente all’atto della loro costruzione».

«Sembra di essere su Scherzi a parte – ha commentato a margine il capogruppo del Pd Rossano Pirovano -. Una non risposta nella quale l’unico aspetto certo è che il Comune non trova i documenti. Possibile che a oggi non siamo in grado di conoscere la situazione dei cavalcavia cittadini e sapere la portata di oguno? Non oso immaginare se dovesse succedere qualcosa su uno dei quattro principali di Porta Milano, XXV Aprile, San Martino e corso della Vittoria».

«Quella di Porta Milano – ha proseguito Pirovano – è una delle pagine più nere di questa ammnistrazione. Dopo un milione e mezzo di investimenti da parte del Comune mancano ancora l’ascensore e la rampa per le biciclette sulle scale. Perchè non sono stati fatti? Inoltre se pensiamo che, con il ritorno alla normalità, i bus torneranno a circolare normalmente soprattutto negli orari scolastici, quale sarà il percorso che dovranno seguire se il cavalcavia può solo portare mezzi fino a 20 tonnellate? Tutte domande senza risposta».


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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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La messa in sicurezza del cavalcavia ha avuto un costo di 4 milioni di euro di cui 2 milioni e 700 mila euro milioni pagati da  Rfi e 1 milione e 157 mila euro versati dal comune di Novara.

«Vogliamo sapere come si intende risolvere le criticità derivanti per il trasporto pubblico della limitata portata del cavalcavia di Porta Milano – hanno proseguito i consiglieri – i dettagli della perizia che hanno portato alla necessità di un allargamento della sede stradale del cavalcavia per consentire il transito anche dei bus e infine la portata massima di tutti i cavalcavia di Novara».

 

 

La replica dell’assessore competente Mario Paganini non ha però risposto ai quesiti: «In seguito al crollo del ponte Morandi, a partire dall’autunno 2018 l’amministrazione comunale ha rilevato l’urgenza di monitorare i ponti e i cavalcavia del territorio con il preciso obiettivo di conoscere lo stato di fatto dei manufatti di propria competenza e di garantirne la sicurezza per gli utenti».

E poi ha proseguito: «Contestualmente, è in corso, a partire dal cavalcavia di Porta Milano, la ricerca della documentazione tecnica di realizzazione di ciascun ponte, nella quale possa essere rilevata la portata del ponte stesso. In mancanza di tale documentazione, le analisi e i conseguenti interventi avranno l’obiettivo di garantire la portata definita dalla normativa tecnica vigente all’atto della loro costruzione».

«Sembra di essere su Scherzi a parte – ha commentato a margine il capogruppo del Pd Rossano Pirovano -. Una non risposta nella quale l’unico aspetto certo è che il Comune non trova i documenti. Possibile che a oggi non siamo in grado di conoscere la situazione dei cavalcavia cittadini e sapere la portata di oguno? Non oso immaginare se dovesse succedere qualcosa su uno dei quattro principali di Porta Milano, XXV Aprile, San Martino e corso della Vittoria».

«Quella di Porta Milano – ha proseguito Pirovano – è una delle pagine più nere di questa ammnistrazione. Dopo un milione e mezzo di investimenti da parte del Comune mancano ancora l’ascensore e la rampa per le biciclette sulle scale. Perchè non sono stati fatti? Inoltre se pensiamo che, con il ritorno alla normalità, i bus torneranno a circolare normalmente soprattutto negli orari scolastici, quale sarà il percorso che dovranno seguire se il cavalcavia può solo portare mezzi fino a 20 tonnellate? Tutte domande senza risposta».


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