La Regione sblocca il bando per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie

Una delibera approvata all'unanimità con un odg dei consiglieri dem Diego Sarno e Domenico Rossi

Dopo tre anni senza risorse per il riuso dei beni confiscati – dal 2019 la Regione Piemonte non finanzia il bando destinato ai Comuni – buone notizie per tutti coloro che hanno a cuore il tema della lotta alle mafie. Nella seduta di ieri, 19 luglio, di consiglio regionale, è stata approvata all’unanimità la delibera che sblocca il bando per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie per un ammontare di 450.000 euro per il 2022 e altrettanti per il 2023. Ana delibera a cui i consiglieri Diego Sarno (primo firmatario) e Domenico Rossi hanno presentato un ordine del giorno con l’obiettivo di rendere più efficace il riutilizzo: un atto di indirizzo approvato all’unanimità.

«Il documento può rappresentare un importante strumento nelle mani della giunta per mettere il Piemonte nelle migliori condizioni per continuare la lotta politica, culturale ed economica contro le mafie – spiegano i consiglieri Dem -. In tal senso l’ordine del giorno impegna la giunta a prevedere per tutti gli anni la pubblicazione del medesimo bando, impegnando una somma non inferiore ai 450.000 euro già previsti per il 2022 e il 2023. Allo stesso modo, il documento prevede la possibilità di accordarsi con la Prefettura per estendere anche agli enti del terzo settore l’accesso ai fondi, oggi previsto solo per gli enti locali; il riconoscimento della priorità, nell’attribuzione di fondi nei bandi regionali, a progetti che si svolgeranno all’interno dei beni confiscati; la previsione, nell’offerta formativa degli amministratori, di una socializzazione agli strumenti dell’intercomunalità, della co-progettazione e dell’amministrazione condivisa come buone pratiche per garantire una migliore gestione dei beni confiscati, attivando anche una cabina di regia regionale per attivare un piano straordinario in materia” precisa Sarno. 

«Abbiamo rimesso al primo posto la lotta alle mafie e con l’ordine del giorno approvato all’unanimità abbiamo avviato un percorso di innovazione nelle procedure di bando così da velocizzare i percorsi e sostenere Comuni e terzo settore, che sono gli attori principali, con strategie chiare e favorendo il coordinamento e la collaborazione tra istituzioni» aggiunge Rossi.

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«Abbiamo rimesso al primo posto la lotta alle mafie e con l’ordine del giorno approvato all’unanimità abbiamo avviato un percorso di innovazione nelle procedure di bando così da velocizzare i percorsi e sostenere Comuni e terzo settore, che sono gli attori principali, con strategie chiare e favorendo il coordinamento e la collaborazione tra istituzioni» aggiunge Rossi.

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