C’è un momento nella storia di ognuno di noi in cui bisogna restituire quello che si è avuto. Se l’incarico di direttore responsabile che mi è stato consegnato è il risultato di questi anni di lavoro, allora questo è il mio momento di restituire a La Voce quello che ho ricevuto. I risultati si ottengono sempre lavorando in gruppo: questo è un giornale che dal 2017 a oggi si è conquistato la fiducia dei lettori attraverso la presenza costante sul territorio. Ed è quello che continueremo a fare, cercando di potenziare la comunità intellettuale dove ciò che conta sono gli individui con le loro esperienze, perché è l’insieme dei singoli che fa la forza del gruppo.
Avere rispetto per le notizie e per i lettori significa avere rispetto per noi stessi e per il ruolo che ricopriamo: una responsabilità che da oggi sento ancora più forte. La sfida più ardua per chi fa questo mestiere, infatti, non è difendersi come categoria, ma salvaguardare l’informazione quale presidio di democrazia: il diritto dei lettori a essere sempre informati, a crearsi un’opinione legittima e ad avere gli strumenti per esprimere un giudizio critico. Solo così la nostra credibilità sarà al sicuro.
Continuiamo, dunque, rafforzando la nostra linea editoriale fatta di informazione libera, pluralista e critica, senza alcun retro pensiero politico. Affrontando le questioni con un approccio laico e indipendente e allo stesso tempo attento alla tradizione ma anche con una strenua difesa delle libertà individuali. La Voce non sarà mai un giornale di parte: resterà salda sulla propria responsabilità di espressione, consapevole che potrebbe dispiacere a qualcuno, ma sicura di fornire un’informazione giusta e senza pregiudizi.
La Voce è e sarà un giornale popolare e aperto alle sollecitazioni, dedito all’informazione locale che racconta Novara e il suo territorio. Da tempo, ormai, facciamo i conti con un cambiamento radicale nelle abitudini di lettura; per questo motivo saremo sempre più attenti alle nuove forme di informazione e ai nuovi linguaggi, senza però mai perdere di vista la strada maestra: verificare le notizie, onorare le regole deontologiche, creare contenuti nel rispetto della responsabilità personale, elementi che sono alla base di una conversazione costruttiva con chi ci legge da sempre o si avvicina a noi per la prima volta.
Ringrazio, infine, chi mi ha preceduto, Fabrizio Berrini, per aver traghettato il giornale fino a qui. Ringrazio, in modo particolare, Stefano Nerviani, presidente del CdA, che da sempre ha avuto fiducia in me, e che ora ha voluto darmi questa possibilità densa di sfide ma anche, mi auguro, di soddisfazioni.