«Siamo delusi, l’assessore Piantanida non capisce o ha indicazioni precise da seguire; non ha una linea, si attiene ai dati temporali e ha perso l’opportunità di mettere in moto un gruppo di lavoro coinvolgendo le nostre associazioni. Ci rimane l’amaro in bocca per un assessore che non è in grado di cogliere il momento in cui ci troviamo e che aspetta solo che venga individuato l’assegnatario del progetto che dialogherà con la giunta e che raccoglierà tutto quello che che verrà messo sul tavolo senza un’idea propria di città».
Non usa mezze parole Giulio Rigotti, presidente della Fiab Novara (Federazione nazionale amici della bici), architetto ed ex assessore alla mobilità, rivolgendosi all’attuale esponente della giunta proprio con al delega alla mobilità Luca Piantanida, a margine della manifestazione di ieri, mercoledì 3 giugno, davanti al municipio dove si sono ritrovate circa 120 biciclette novaresi per far sentire i propri campanelli e protestare contro una politica locale «lontana da un progetto di sostenibilità e da un piano del traffico che tenga conto della sicurezza dei ciclisti. Proposte che noi abbiamo avanzato tempo fa, ma che non sono state tenute in considerazione».
Piantanida che era presente alla manifestazione insieme alla collega Laura Bianchi, con delega all’Ambiente, il quale ha ribadito che è in corso la procedura per l’affidamento del Pums (piano urbano della mobilità sostenibile) e a fine luglio sarà decretato l’affidatario dei progetto. Un piano da 343 mila euro che comprenderà l’ampliameneto della ztl e della zona pedonale, la messa in sicurezza delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali, monopattini e bike sharing.
«Con le tempistiche dettate dall’assessore – continua Rigotti – forse qualcosa verrà concretizzato a settembre. Invece il momento per ragionare e prendere decisioni è questo: l’hanno fatto anche in altre città come Milano, Bologna Como, Cuneo o Pavia dove amministrazioni un po’ più illuminate hanno preso atto della situazione e hanno adottato provvedimenti per intervenire sulla sistemazione delle strade per renderle più accoglienti e sicure, Anche durante la consulta ambiente che si è svolta al mattino abbiamo ribadito la nostra disponibilità, ma vediamo che non c’è spazio di manovra».
Alla manifestazione era presente anche il presidente di Novara Green, Fabrizio Cerri: «Non possiamo aspettare il Pums che troverà attuazione nei prossimi mesi se non anni, la proposta che abbiamo fatto nei dettagli sono provvedimenti di carattere urgente come stanno facendo tante altre città in Italia per mettere in sicurezza i tantissimi novaresi che in questo periodo stanno acquistando migliaia di bici: dai ciclisti ci sono le code, mediamente vengono vendute dalle 100 alle 150 bici al giorno da quasi un mese: queste persone stanno creando una nuova esigenza di mobilità che non può permettersi di aspettare altri mesi».
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Una risposta
E’ sempre bene essere ottimisti, ma ancora meglio è esserlo con realismo. Novara è, nella classifica di Legambiente, nella parte bassa della classifica e questo è dovuto anche alla pressoché totale mancanza di isole pedonali vere e alla scarsità della rete di piste ciclabili. Proprio il minimo sindacale come si dice. Del resto non mi stupisce che si demandi sempre e tutto a progetti “organici” e magari “faraonici”, senza saper guardare alla contingenza. Sono lontanissimi gli anni in cui Rigotti e Martelli disegnarono un piano innovativo per la mobilità urbana… Purtroppo non credo sia solo colpa di questa o altre amministrazioni, ma anche di una cittadinanza davvero poco sensibile e questi temi. Basti vedere come nessuno si indigni per una Piazza dei Martiri considerata un depositi di automobile e con un traffico a dir poco caotico in una piazza gioiello.