Doppio taglio del nastro questa mattina, sabato 14 aprile, con l’inaugurazione di due nuove arre sportive nel quartiere di Sant’Andrea. Sono infatti diventati una splendida realtà il campo di basket e baskin di via San Rocco (ma si può accedere anche da via Gobetti) e quello dedicato al fitness – parkour di via Serazzi.
Grazie al contributo della Fondazione De Agostini, dopo il giardino “Marco Adolfo Boroli” inaugurato nel 2019, la zona a nord-est della città si è dotata di due spazi completamente rinnovati, dove socialità, sport e inclusione si fondono per dare agli abitanti, e in particolar modo ai giovani, luoghi di aggregazione e di svago.
Solitamente le periferie vengono indicate come esempi negativi di marginalità. Invece con questo progetto la zona compresa tra due importanti arterie come i corsi Risorgimento e della Vittoria diventano dei veri e propri “laboratori” di rigenerazione urbana e sociale per l’intera città: «Come amministrazione – ha detto l’assessore allo Sport Ivan De Grandis – ci siamo messi in pista insieme alle società sportive realizzando progetti seri. Oggi il quartiere rivive e spero proprio che sia il primo passo per recuperare altri spazi sul territorio. Novara si è candidata di per diventare nel 2025 città europea dello sport e spero che anche una giornata come quella di oggi possa rappresentare un punto importante per il rilancio dello sport novarese anche a livello sociale».
Sono poi intervenuti Chiara Boroli, presidente della Fondazione De Agostini, che ha ricordato l’importanza di questa collaborazione tra pubblico e privato in chiave sociale: «Siamo molto soddisfatti di questo percorso e di aver attivato un modello di gestione condivisa degli spazi pubblici. Questo progetto è infatti uno dei primi esempi di “rete” pubblico-privata. L’obiettivo è infatti quello di favorire l’incontro multiculturale e le relazioni interpersonali, offrendo a tutti le stesse possibilità attraverso lo sport e la condivisione». E poi Daniela Sironi, presidente della Comunità di Sant’Egidio: «Lo sport è inclusione e costruzione di legami, di cui c’é tanto bisogno in questo momento. Il per tutti è molto importante. Da Sant’Andrea parte un messaggio importante». Ringraziamenti alle tre società sportive – Novara Basket, Polisportiva San Giacomo e Gymnasium Academy – alle quali toccherà il compito di coordinare le iniziative sportive e gestire gli spazi, al professionista Massimo Semola che ha curato il progetto architettonico e alla società milanese Kcity che ha offerto il suo contributo tecnico.
Padrino di questo vernissage il c.t. della nazionale di pallacanestro Romeo Sacchetti, che dalla natia Altamura arrivò «in fasce», come ama lui stesso ricordare, all’ombra della Cupola per muovere i primi passi cestistici fra i salesiani: «Una bella iniziativa – ha detto – Lo sport aiuta, contribuisce ad avere meno problemi con il progredire dell’età. Investire sui ragazzi è importante. Una volta c’erano gli oratori adesso ben vengano questi spazi. Importante è che ci sia un controllo della comunità. I bambini devono praticare sport, perché fa bene, sotto l’aspetto fisico e mentale».
«Un progetto sentito e condiviso – ha concluso il sindaco Alessandro Canelli – Un percorso che parte da lontano e che si sta sviluppando attraverso il recupero di questi due spazi “rigenerati”. Perché le aree possono anche essere messe a posto, ma se dentro non collochi un’anima, cioè una serie di persone che collaborano e che quegli spazi li curano, allora il progetto si inaridisce. Questo è il grande valore di questa sfida, che intendiamo proporre anche per altre zone della città».