L’hotel chiuso ospita i profughi giunti dall’Ucraina a Novara

Il Parmigiano è stato messo a disposizione dalla proprietà e si trova a pochi passi dalla chiesa della Madonna del Carmine, punto di ritrovo della comunità ucraina

L’hotel chiuso ospita i profughi giunti dall’Ucraina. Nei giorni scorsi ne sono arrivati in 36, altri 15 stanotte; entro la fine della settimana se ne attendono altri, ma ancora non è possibile sapere quanti, si lavora di giorno in giorno. Non per tutti, però, Novara è la destinazione finale: molti sono di passaggio e poi proseguono verso altre città italiane. Altri, invece, resteranno qui: alcuni saranno ospitati nelle case dei parenti, altri in attesa di un alloggio. La prima tappa per tutti, però, è l’hotel Parmigiano che, grazie alla proprietà, la famiglia Torresan, è stato messo a disposizione del Comune come centro di prima accoglienza, tra l’altro a pochi passi dalla chiesa della Madonna del Carmine, punto di ritrovo della comunità ucraina.

«Abbiamo preferito avere un unico punto di raccolta dove poter “identificare” le persone in arrivo, per la quasi totalità donne con bambini – spiega Paolo Cortese, comandante della Polizia locale e dirigente comunale -. Qui c’è posto per una cinquantina di ospiti, ma non tutti si fermeranno a Novara. In accordo con l’Asl, monitoreremo la situazione sanitaria di queste persone, anche in tema di obblighi vaccinali: alcuni medici di famiglia si sono già messi a disposizione in caso di necessità».

Intanto il Comune valuta altre soluzioni: «Stiamo vagliando ulteriori sistemazioni perchè ancora non sappiamo quante persone arriveranno nelle prossime settimane – prosegue Cortese -. A oggi il coordinamento spetta alle prefetture, ma mi auguro che una volta chiarita la situazione, si lascia ai Comuni l’autonomia di gestire le operazioni. Noi ci stiamo già muovendo con la Caritas e la comunità di Sant’Edigio: spero che si possa lavorare bene e insieme, senza sovrapposizioni: il solo scopo è poter dare una mano a queste persone che fuggono dalla guerra e hanno bisogno di tutto».

Prosegue nel frattempo la raccolta di farmaci, medicamenti e presidi sanitari nella chiesa del Carmine, tutti i giorni dalle 18 alle 21. QUI l’elenco di ciò che è necessario.

Di seguito il codice iban aperto dall’Esarcato apostolico attivato per l’emergenza (IT74P0503410100000000044187) e quello aperto dalla Caritas (IT90P0306909606100000010083)

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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L’hotel chiuso ospita i profughi giunti dall’Ucraina a Novara

Il Parmigiano è stato messo a disposizione dalla proprietà e si trova a pochi passi dalla chiesa della Madonna del Carmine, punto di ritrovo della comunità ucraina

L’hotel chiuso ospita i profughi giunti dall’Ucraina. Nei giorni scorsi ne sono arrivati in 36, altri 15 stanotte; entro la fine della settimana se ne attendono altri, ma ancora non è possibile sapere quanti, si lavora di giorno in giorno. Non per tutti, però, Novara è la destinazione finale: molti sono di passaggio e poi proseguono verso altre città italiane. Altri, invece, resteranno qui: alcuni saranno ospitati nelle case dei parenti, altri in attesa di un alloggio. La prima tappa per tutti, però, è l’hotel Parmigiano che, grazie alla proprietà, la famiglia Torresan, è stato messo a disposizione del Comune come centro di prima accoglienza, tra l’altro a pochi passi dalla chiesa della Madonna del Carmine, punto di ritrovo della comunità ucraina.

«Abbiamo preferito avere un unico punto di raccolta dove poter “identificare” le persone in arrivo, per la quasi totalità donne con bambini – spiega Paolo Cortese, comandante della Polizia locale e dirigente comunale -. Qui c’è posto per una cinquantina di ospiti, ma non tutti si fermeranno a Novara. In accordo con l’Asl, monitoreremo la situazione sanitaria di queste persone, anche in tema di obblighi vaccinali: alcuni medici di famiglia si sono già messi a disposizione in caso di necessità».

Intanto il Comune valuta altre soluzioni: «Stiamo vagliando ulteriori sistemazioni perchè ancora non sappiamo quante persone arriveranno nelle prossime settimane – prosegue Cortese -. A oggi il coordinamento spetta alle prefetture, ma mi auguro che una volta chiarita la situazione, si lascia ai Comuni l’autonomia di gestire le operazioni. Noi ci stiamo già muovendo con la Caritas e la comunità di Sant’Edigio: spero che si possa lavorare bene e insieme, senza sovrapposizioni: il solo scopo è poter dare una mano a queste persone che fuggono dalla guerra e hanno bisogno di tutto».

Prosegue nel frattempo la raccolta di farmaci, medicamenti e presidi sanitari nella chiesa del Carmine, tutti i giorni dalle 18 alle 21. QUI l’elenco di ciò che è necessario.

Di seguito il codice iban aperto dall’Esarcato apostolico attivato per l’emergenza (IT74P0503410100000000044187) e quello aperto dalla Caritas (IT90P0306909606100000010083)

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