Liceo artistico Casorati, la denuncia del personale scolastico: «Troppi incidenti nascosti nel silenzio di tutti»

Questa mattina una classe è stata rimandata a casa dopo l'allagamento di un'aula. Altri episodi a maggio e a settembre. Nel cantiere è prevista anche la rimozione dell'amianto dalle coperture. La replica del dirigente del consigliere provinciale

«La nave Casorati viene condotta da mesi in assenza di comunicazioni trasparenti e di procedure corrette. Gli alunni sono a bordo e questa dovrebbe essere la nostra preoccupazione maggiore, così come a bordo sono i lavoratori tutti, dai docenti agli operai del cantiere. La nave si regge da mesi, con la sua successione di incidenti nascosti o minimizzati, nel silenzio assordante di tutti: dirigenza scolastica, Provincia di Novara, Asl. È una triste storia italiana, di quelle che non si vuole vedere ma che accadono sotto gli occhi di tutti. Forse bisognerebbe interessarsene perché a bordo ci sono i nostri figli». È una denuncia quella lanciata da un gruppo di lavoratori (insegnanti, educatori e personale non docente) del liceo artistico Casorati dopo che questa mattina, 3 ottobre, una classe è stata rimandata a causa a seguito di un allagamento all’interno dell’aula 16: la pioggia ha fatto spostare la copertura provvisoria nella giunzione tra il tetto di nuova realizzazione e quello vecchio. L’edificio storico di via Greppi è, infatti, interessato da lavori di ristrutturazione per oltre 4 milioni di euro finanziati con i fondi del Pnrr.

«Quello di stamattina è solo l’ultimo di una serie di episodi che si sono verificati nel corso del tempo – prosegue il gruppo di lavoratori -. Nel mese di maggio, mentre gli studenti erano in aula, una gru è stata avvicinata alle mura dell’immobile, spaccando le grondaie e il sottotetto non ancora bonificato; pochi giorni dopo si è poi verificato il cedimento di una parte esterna del sottotetto. Grazie all’insistenza di alcuni alunni e docenti, sono state chiamate le autorità competenti per analizzare la polvere e le macerie. Nell’imminenza dell’incidente, i collaboratori scolastici hanno lavorato con mascherine Ffp2 e scotch di carta per “sigillare” gli infissi; a distanza di giorni le porte sono rimaste agibili come se nulla fosse successo. Non è stata, infatti, data alcuna comunicazione ufficiale di quanto accaduto, né sono stati comunicati gli esiti degli accertamenti svolti. I responsabili della sicurezza della scuola ci hanno invitato più volte a non creare allarmismi. Poi il 9 settembre, è crollata una porzione del sottotetto al primo piano, lasciando un buco a cielo aperto (nella foto in evidenza). Infine l’allagamento di questa mattina: abbiamo chiamato i vigili del fuoco perchè il dirigente non l’ha fatto: sono usciti, hanno fatto dei rilievi ma non conosciamo gli esiti».

«I lavori prevedono anche la rimozione dell’amianto dalle coperture, ma intorno al cantiere manca una adeguata cartellonistica – proseguono docenti, educatori e personale non docente -. Inoltre, dopo quattro settimane di lezione, l’orario è ancora ridotto e perchè le aule non sono sufficienti per tutti. Orario che cambia ogni settimana e le variazioni vengono comunicate anche nella notte tra sabato e domenica. In un cantiere che sembra mancante di tutto e con gli operai edili che hanno accesso libero ai servizi igienici della scuola, dove i loro spazi dovrebbero essere altri. Finora non abbiamo detto nulla, ma adesso basta: sappiamo che anche un gruppo di famiglie di studenti si sta organizzando per segnalare ufficialmente quanto sta accadendo».

«In questa situazione, con il cantiere in corso, non possiamo garantire una didattica completa, ma una scuola sicura sì – afferma il dirigente scolastico, Salvatore Palvetti -. È vero, ci sono stati tre episodi, ma tutti risolti: c’è qualcuno, invece, che vive queste situazioni come una battaglia personale senza rendersi conto delle conseguenze. Ci sono insegnanti che si rifiutano di fare lezione in alcune aule perchè non sono sicure, invece non è vero, ci sono documenti che lo dimostrano».

Il dirigente prosegue: «Quando prendo un decisione, lo faccio sempre in condivisione. Domani, ad esempio, dovrò chiudere un’altra aula oltre alla 16, lo farò precauzione perchè si trova sotto un’area in cui ci sta lavorando. Questo perchè la sicurezza degli alunni è la nostra priorità. D’altronde quando piove i disagi ci sono in tutte le scuole: anche al musicale coreutico in via Camoletti ci sono state delle infiltrazioni».

Dello stesso parere il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Andrea Crivelli: «Basterebbe pensare che lo Spresal non ha mai fatto sanzioni alla Provincia, ciò significa che non ci sono irregolarità. Il personale dovrebbe piuttosto essere preoccupato di avere lavorato per anni con l’amianto sulla testa e adesso noi lo stiamo togliendo. Per quanto riguarda l’allagamento, il danno riscontrato era di lieve di entità e non compromettente le strutture. È stato prontamente oggetto di segnalazione del direttore lavori alla ditta appaltatrice in modo da porre rimedio e prevenire ogni ulteriore danneggiamento». E conclude: «La Provincia ringrazia la dirigenza della scuola, il personale scolastico e gli studenti per lo spirito collaborativo dimostrato in questa occasione».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Una risposta

  1. Possiamo cercare di dare tutta la fiducia al dirigente ed al consigliere ma perchè “Nell’imminenza dell’incidente, i collaboratori scolastici hanno lavorato con mascherine Ffp2 e scotch di carta per “sigillare” gli infissi”?
    Agli alunni che facevano richiesta i professori che indossavano l’FFP2 dicevano di avere il raffreddore. E questo è solo un esempio
    A me non sembra che meritino tutta questa fiducia

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Liceo artistico Casorati, la denuncia del personale scolastico: «Troppi incidenti nascosti nel silenzio di tutti»

Questa mattina una classe è stata rimandata a casa dopo l’allagamento di un’aula. Altri episodi a maggio e a settembre. Nel cantiere è prevista anche la rimozione dell’amianto dalle coperture. La replica del dirigente del consigliere provinciale

«La nave Casorati viene condotta da mesi in assenza di comunicazioni trasparenti e di procedure corrette. Gli alunni sono a bordo e questa dovrebbe essere la nostra preoccupazione maggiore, così come a bordo sono i lavoratori tutti, dai docenti agli operai del cantiere. La nave si regge da mesi, con la sua successione di incidenti nascosti o minimizzati, nel silenzio assordante di tutti: dirigenza scolastica, Provincia di Novara, Asl. È una triste storia italiana, di quelle che non si vuole vedere ma che accadono sotto gli occhi di tutti. Forse bisognerebbe interessarsene perché a bordo ci sono i nostri figli». È una denuncia quella lanciata da un gruppo di lavoratori (insegnanti, educatori e personale non docente) del liceo artistico Casorati dopo che questa mattina, 3 ottobre, una classe è stata rimandata a causa a seguito di un allagamento all’interno dell’aula 16: la pioggia ha fatto spostare la copertura provvisoria nella giunzione tra il tetto di nuova realizzazione e quello vecchio. L’edificio storico di via Greppi è, infatti, interessato da lavori di ristrutturazione per oltre 4 milioni di euro finanziati con i fondi del Pnrr.

«Quello di stamattina è solo l’ultimo di una serie di episodi che si sono verificati nel corso del tempo – prosegue il gruppo di lavoratori -. Nel mese di maggio, mentre gli studenti erano in aula, una gru è stata avvicinata alle mura dell’immobile, spaccando le grondaie e il sottotetto non ancora bonificato; pochi giorni dopo si è poi verificato il cedimento di una parte esterna del sottotetto. Grazie all’insistenza di alcuni alunni e docenti, sono state chiamate le autorità competenti per analizzare la polvere e le macerie. Nell’imminenza dell’incidente, i collaboratori scolastici hanno lavorato con mascherine Ffp2 e scotch di carta per “sigillare” gli infissi; a distanza di giorni le porte sono rimaste agibili come se nulla fosse successo. Non è stata, infatti, data alcuna comunicazione ufficiale di quanto accaduto, né sono stati comunicati gli esiti degli accertamenti svolti. I responsabili della sicurezza della scuola ci hanno invitato più volte a non creare allarmismi. Poi il 9 settembre, è crollata una porzione del sottotetto al primo piano, lasciando un buco a cielo aperto (nella foto in evidenza). Infine l’allagamento di questa mattina: abbiamo chiamato i vigili del fuoco perchè il dirigente non l’ha fatto: sono usciti, hanno fatto dei rilievi ma non conosciamo gli esiti».

«I lavori prevedono anche la rimozione dell’amianto dalle coperture, ma intorno al cantiere manca una adeguata cartellonistica – proseguono docenti, educatori e personale non docente -. Inoltre, dopo quattro settimane di lezione, l’orario è ancora ridotto e perchè le aule non sono sufficienti per tutti. Orario che cambia ogni settimana e le variazioni vengono comunicate anche nella notte tra sabato e domenica. In un cantiere che sembra mancante di tutto e con gli operai edili che hanno accesso libero ai servizi igienici della scuola, dove i loro spazi dovrebbero essere altri. Finora non abbiamo detto nulla, ma adesso basta: sappiamo che anche un gruppo di famiglie di studenti si sta organizzando per segnalare ufficialmente quanto sta accadendo».

«In questa situazione, con il cantiere in corso, non possiamo garantire una didattica completa, ma una scuola sicura sì – afferma il dirigente scolastico, Salvatore Palvetti -. È vero, ci sono stati tre episodi, ma tutti risolti: c’è qualcuno, invece, che vive queste situazioni come una battaglia personale senza rendersi conto delle conseguenze. Ci sono insegnanti che si rifiutano di fare lezione in alcune aule perchè non sono sicure, invece non è vero, ci sono documenti che lo dimostrano».

Il dirigente prosegue: «Quando prendo un decisione, lo faccio sempre in condivisione. Domani, ad esempio, dovrò chiudere un’altra aula oltre alla 16, lo farò precauzione perchè si trova sotto un’area in cui ci sta lavorando. Questo perchè la sicurezza degli alunni è la nostra priorità. D’altronde quando piove i disagi ci sono in tutte le scuole: anche al musicale coreutico in via Camoletti ci sono state delle infiltrazioni».

Dello stesso parere il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Andrea Crivelli: «Basterebbe pensare che lo Spresal non ha mai fatto sanzioni alla Provincia, ciò significa che non ci sono irregolarità. Il personale dovrebbe piuttosto essere preoccupato di avere lavorato per anni con l’amianto sulla testa e adesso noi lo stiamo togliendo. Per quanto riguarda l’allagamento, il danno riscontrato era di lieve di entità e non compromettente le strutture. È stato prontamente oggetto di segnalazione del direttore lavori alla ditta appaltatrice in modo da porre rimedio e prevenire ogni ulteriore danneggiamento». E conclude: «La Provincia ringrazia la dirigenza della scuola, il personale scolastico e gli studenti per lo spirito collaborativo dimostrato in questa occasione».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore