Liste d’attesa infinite, intramoenia nel mirino: la politica litiga mentre la sanità affonda

Punzecchiamenti tra Lega e Fratelli d'Italia sulla proposta di legge per regolare l'intramoenia. Il Pd chiede una commissione di indagine

In Piemonte il tema della sanità continua a rappresentare uno dei nodi più critici del dibattito pubblico e istituzionale. Le segnalazioni che giungono quotidianamente anche alla nostra redazione da parte di cittadine e cittadini restituiscono l’immagine di un sistema sanitario in costante affanno: liste d’attesa interminabili, carenza di personale e una crescente difficoltà di accesso ai servizi essenziali stanno minando il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, e alimentando un malcontento diffuso.

Nelle ultime ore, l’attenzione si è concentrata sui controlli avviati dai carabinieri del NAS in numerose strutture sanitarie piemontesi, con particolare riferimento alla gestione delle visite intramoenia (visite a pagamento in strutture pubbliche svolte dai medici fuori dall’orario di lavoro) e alle dinamiche che regolano le liste d’attesa. Un’operazione che ha riacceso lo scontro politico e che ha visto, tra i primi a intervenire, il vicepresidente della commissione Sanità del consiglio regionale Daniele Valle e il presidente della commissione Legalità Domenico Rossi. Già a ottobre i due consiglieri avevano presentato una mozione per chiedere trasparenza e chiarezza sulla gestione dell’intramoenia in Piemonte che «in molti casi si configura come un’alternativa rapida a pagamento all’assenza di posti disponibili con il sistema sanitario nazionale».

«Siamo ancora in attesa di votare la mozione, mentre si moltiplicano le iniziative della Procura e delle Forze dell’Ordine. In questo scenario, nel rispetto del lavoro degli inquirenti, crediamo necessario che anche la Regione e il Consiglio mettano in campo iniziative volte ad approfondire, capire e migliorare i meccanismi, anche di natura organizzativa, che riguardano gestione delle agende, prenotazioni, liste d’attesa e visite intramoenia. A questo punto ci aspettiamo  massima disponibilità da parte dell’assessore Riboldi e del Presidente Cirio. L’emergenza liste d’attesa, le criticità nei servizi, i problemi del personale sanitario, vanno affrontati con responsabilità e trasparenza per il bene dei cittadini, anche per superare le difformità applicative sul territorio della normativa nazionale, con regolamenti, accordi sindacali e prassi anche molto diversi tra le diverse aziende».

Ma le tensioni non si fermano all’opposizione. Anche all’interno della maggioranza si registrano divergenze: se da un lato l’ex assessore e attuale presidente della commissione Sanità Luigi Icardi (Lega, in foto con Riboldi) annuncia l’imminente presentazione di un disegno di legge per regolamentare il regime dell’intramoenia, dall’altro arriva il monito del vicepresidente della stessa commissione, Davide Zappalà (Fratelli d’Italia) che dichiara: «Ogni consigliere ha pieno diritto di avanzare proposte legislative, ma su temi complessi come questo è utile e intelligente avvalersi della collaborazione della giunta, che dispone di un patrimonio informativo certamente più ampio di quello del singolo consigliere».

Un passaggio che suona come una difesa implicita dell’operato dell’attuale assessore alla sanità Federico Riboldi – anche lui espressione di FdI – e che sottolinea il nervosismo tra i due principali partiti della maggioranza: la Lega, che ha guidato il settore fino a un fa, e Fratelli d’Italia, oggi al timone.

La sanità piemontese si conferma dunque terreno di scontro politico, ma soprattutto banco di prova della credibilità delle istituzioni. Davanti a un sistema che scricchiola, è ora che la politica si assuma la responsabilità di proporre soluzioni reali e non solo di contendersi la narrazione.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Liste d’attesa infinite, intramoenia nel mirino: la politica litiga mentre la sanità affonda

Punzecchiamenti tra Lega e Fratelli d’Italia sulla proposta di legge per regolare l’intramoenia. Il Pd chiede una commissione di indagine

In Piemonte il tema della sanità continua a rappresentare uno dei nodi più critici del dibattito pubblico e istituzionale. Le segnalazioni che giungono quotidianamente anche alla nostra redazione da parte di cittadine e cittadini restituiscono l’immagine di un sistema sanitario in costante affanno: liste d’attesa interminabili, carenza di personale e una crescente difficoltà di accesso ai servizi essenziali stanno minando il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, e alimentando un malcontento diffuso.

Nelle ultime ore, l’attenzione si è concentrata sui controlli avviati dai carabinieri del NAS in numerose strutture sanitarie piemontesi, con particolare riferimento alla gestione delle visite intramoenia (visite a pagamento in strutture pubbliche svolte dai medici fuori dall’orario di lavoro) e alle dinamiche che regolano le liste d’attesa. Un’operazione che ha riacceso lo scontro politico e che ha visto, tra i primi a intervenire, il vicepresidente della commissione Sanità del consiglio regionale Daniele Valle e il presidente della commissione Legalità Domenico Rossi. Già a ottobre i due consiglieri avevano presentato una mozione per chiedere trasparenza e chiarezza sulla gestione dell’intramoenia in Piemonte che «in molti casi si configura come un’alternativa rapida a pagamento all’assenza di posti disponibili con il sistema sanitario nazionale».

«Siamo ancora in attesa di votare la mozione, mentre si moltiplicano le iniziative della Procura e delle Forze dell’Ordine. In questo scenario, nel rispetto del lavoro degli inquirenti, crediamo necessario che anche la Regione e il Consiglio mettano in campo iniziative volte ad approfondire, capire e migliorare i meccanismi, anche di natura organizzativa, che riguardano gestione delle agende, prenotazioni, liste d’attesa e visite intramoenia. A questo punto ci aspettiamo  massima disponibilità da parte dell’assessore Riboldi e del Presidente Cirio. L’emergenza liste d’attesa, le criticità nei servizi, i problemi del personale sanitario, vanno affrontati con responsabilità e trasparenza per il bene dei cittadini, anche per superare le difformità applicative sul territorio della normativa nazionale, con regolamenti, accordi sindacali e prassi anche molto diversi tra le diverse aziende».

Ma le tensioni non si fermano all’opposizione. Anche all’interno della maggioranza si registrano divergenze: se da un lato l’ex assessore e attuale presidente della commissione Sanità Luigi Icardi (Lega, in foto con Riboldi) annuncia l’imminente presentazione di un disegno di legge per regolamentare il regime dell’intramoenia, dall’altro arriva il monito del vicepresidente della stessa commissione, Davide Zappalà (Fratelli d’Italia) che dichiara: «Ogni consigliere ha pieno diritto di avanzare proposte legislative, ma su temi complessi come questo è utile e intelligente avvalersi della collaborazione della giunta, che dispone di un patrimonio informativo certamente più ampio di quello del singolo consigliere».

Un passaggio che suona come una difesa implicita dell’operato dell’attuale assessore alla sanità Federico Riboldi – anche lui espressione di FdI – e che sottolinea il nervosismo tra i due principali partiti della maggioranza: la Lega, che ha guidato il settore fino a un fa, e Fratelli d’Italia, oggi al timone.

La sanità piemontese si conferma dunque terreno di scontro politico, ma soprattutto banco di prova della credibilità delle istituzioni. Davanti a un sistema che scricchiola, è ora che la politica si assuma la responsabilità di proporre soluzioni reali e non solo di contendersi la narrazione.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore