Logistica e infrastrutture, Novara al centro delle opere per il futuro

Nel "Position Paper" di Confindustria, condiviso dalla Regione, lo sviluppo del Cim, ma anche il potenziamento del nodo ferroviario di Novara, incrocio di due corridoi europei, più la riqualificazione di cinque ferrovie attorno al capoluogo e di quattro grandi opere stradali

Novara e la sua provincia in primo piano per le grandi opere di logistica e infrastrutture di mobilità piemontesi da concludere entro dieci anni e in cui spendere entro il 2026 7,5 miliardi di fondi del Pnrr. È quanto si legge nel “position paper” realizzato dalla Commissione Logistica di Confindustria Piemonte, con il contributo di Unioncamere Piemonte e condiviso nei giorni scorsi con la Regione.

L’obiettivo del documento è di contribuire al completamento entro la fine dell’anno del Piano Regionale Mobilità e Trasporti (Prmt) lanciato nel 2018. Per questo dalla commissione arrivano dieci proposte per rendere più competitivo e attrattivo il sistema regionale puntando prioritariamente a creare un’alternativa al trasporto su gomma, che il 77,3% delle imprese piemontesi ancora utilizza prevalentemente, nonostante sia la soluzione meno conveniente.

Per Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte, «una logistica efficiente e infrastrutture moderne di visione nazionale rafforzano le imprese del territorio e incentivano nuovi investimenti in Piemonte». In primo piano la connessione con i porti liguri e la centralità della nostra regione in Europa.

Il presidente regionale Alberto Cirio, condividendo il “position paper”, ha affermato: «Questo non è un libro dei sogni ma un documento concreto. Siamo consapevoli di un’enorme urgenza. Invierò il documento al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, che incontreremo il 9 novembre».

NOVARA, NODO LOGISTICO E INCROCIO DI “CORRIDOI”

Il documento inquadra Novara anzitutto nel ruolo di nodo logistico sull’unico incrocio tra i corridoi ferroviari Reno-Alpi (verso il Nord Europa) e Mediterraneo (Est-Ovest Europa), accanto ad altre due aree: l’Alessandrino come retroporto di Genova e, in prospettiva, il Cuneese e l’interporto S.I.TO di Orbassano come retroporto di Savona-Vado Ligure.

Siamo alla prima delle dieci proposte, quella con cui definire le priorità per lo sviluppo logistico del Piemonte.  Si tratta dei nodi logistici interportuali che è necessario valorizzare, in cui c’è Novara come crocevia del traffico Nord Sud, perché «anche i nodi richiedono continui adeguamenti e ammodernamenti in linea con la dinamica europea». Inoltre si propone lo sviluppo di altri nodi complementari, come Domo 2. L’interporto Cim, oggi porta d’ingresso in Italia delle merci in arrivo dai porti del nord e dalla Svizzera e dal 2019 gestito dalla elvetica Hupac, sta investendo nel potenziamento dei propri servizi infrastrutturali. Ad inizio di quest’anno ha confermato i lavori di completamento dei binari di accesso allo scalo che lo collegano, tramite Novara Boschetto, alla stazione di Novara.

La richiesta del “position paper” è che si prevedano risorse e misure per la progettualità e per la realizzazione e che si lavori guardando al 2030 per un piano sincronizzato con le opere infrastrutturali e in accordo con la transizione ecologica in atto.

Quindi, ecco la seconda proposta, «completare le infrastrutture nei tempi stabiliti», sia per le connessioni fisiche (strade, autostrade, ferrovie), sia della rete immateriale di Banda Ultralarga. Il documento sottoliena la crescente rilevanza della logistica in Piemonte, dove occupa il 6% della forza lavoro, e cita fra gli altri i nuovi insediamenti Kering a Trecate, e i centri di distribuzione Amazon.

ALTRE OPERE STRADALI E FERROVIARIE

Poi il quadro vasto di 49 opere sul territorio regionale tra quelle ancora a livello di proposte progettuali e quelle già a lavori avviati, su cui gli imprenditori premono. Il documento, basato sull’ultimo rapporto Oti Piemonte, ne individua 10 in territorio novarese: detto del potenziamento del Cim, si elencano cinque opere ferroviarie e quattro stradali. Tra le prime la variante di Galliate sulla ferrovia Novara-Malpensa-Seregno, la riqualificazione della Biella-Novara, il nodo ferroviario di Novara, il raddoppio della Vignale-Oleggio-Arona e il potenziamento e riattivazione del servizio per la Arona-Santhià. Sul fronte strade c’è il completamento della Tangenziale di Novara, la tangenziale di Romagnano, la superstrada Novara-Vercelli e la superstrada sulla statale 33 del Sempione.

Per alcune di queste, che il documento riconosce quali opere infrastrutturali certe, sono indicate le tempistiche. Ci sono la ferrovia Alta Capacità Genova-Milano-Novara (Terzo Valico Appenninico) con attivazione nel 2024 e il potenziamento del nodo ferroviario di Novara con obiettivo 2026, proprio nei capitoli dei due corridoi ferroviari che si incrociano a Novara. Per il miglioramento della viabilità si considera la Tangenziale di Novara con obiettivo 2023 e il raddoppio ferroviario della Vignale-Arona proiettato sul 2030. Stesso obiettivo temporale per la tratta Masserano-Ghemme che completerà la Pedemontana Piemontese.

Il quadro si inserisce fra le altre proposte per dare al Piemonte un sistema di mobilità utile allo sviluppo del territorio, il completamento delle opere nei tempi stabiliti con nuove articolazioni degli iter per velocizzarli, l’attrattività del trasporto su ferro, la digitalizzazione del settore, il rinnovo dei parchi veicoli, la programmazione dei lavori di manutenzione della rete stradale e autostradale.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Logistica e infrastrutture, Novara al centro delle opere per il futuro

Nel “Position Paper” di Confindustria, condiviso dalla Regione, lo sviluppo del Cim, ma anche il potenziamento del nodo ferroviario di Novara, incrocio di due corridoi europei, più la riqualificazione di cinque ferrovie attorno al capoluogo e di quattro grandi opere stradali

Novara e la sua provincia in primo piano per le grandi opere di logistica e infrastrutture di mobilità piemontesi da concludere entro dieci anni e in cui spendere entro il 2026 7,5 miliardi di fondi del Pnrr. È quanto si legge nel “position paper” realizzato dalla Commissione Logistica di Confindustria Piemonte, con il contributo di Unioncamere Piemonte e condiviso nei giorni scorsi con la Regione.

L’obiettivo del documento è di contribuire al completamento entro la fine dell’anno del Piano Regionale Mobilità e Trasporti (Prmt) lanciato nel 2018. Per questo dalla commissione arrivano dieci proposte per rendere più competitivo e attrattivo il sistema regionale puntando prioritariamente a creare un’alternativa al trasporto su gomma, che il 77,3% delle imprese piemontesi ancora utilizza prevalentemente, nonostante sia la soluzione meno conveniente.

Per Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte, «una logistica efficiente e infrastrutture moderne di visione nazionale rafforzano le imprese del territorio e incentivano nuovi investimenti in Piemonte». In primo piano la connessione con i porti liguri e la centralità della nostra regione in Europa.

Il presidente regionale Alberto Cirio, condividendo il “position paper”, ha affermato: «Questo non è un libro dei sogni ma un documento concreto. Siamo consapevoli di un’enorme urgenza. Invierò il documento al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, che incontreremo il 9 novembre».

NOVARA, NODO LOGISTICO E INCROCIO DI “CORRIDOI”

Il documento inquadra Novara anzitutto nel ruolo di nodo logistico sull’unico incrocio tra i corridoi ferroviari Reno-Alpi (verso il Nord Europa) e Mediterraneo (Est-Ovest Europa), accanto ad altre due aree: l’Alessandrino come retroporto di Genova e, in prospettiva, il Cuneese e l’interporto S.I.TO di Orbassano come retroporto di Savona-Vado Ligure.

Siamo alla prima delle dieci proposte, quella con cui definire le priorità per lo sviluppo logistico del Piemonte.  Si tratta dei nodi logistici interportuali che è necessario valorizzare, in cui c’è Novara come crocevia del traffico Nord Sud, perché «anche i nodi richiedono continui adeguamenti e ammodernamenti in linea con la dinamica europea». Inoltre si propone lo sviluppo di altri nodi complementari, come Domo 2. L’interporto Cim, oggi porta d’ingresso in Italia delle merci in arrivo dai porti del nord e dalla Svizzera e dal 2019 gestito dalla elvetica Hupac, sta investendo nel potenziamento dei propri servizi infrastrutturali. Ad inizio di quest’anno ha confermato i lavori di completamento dei binari di accesso allo scalo che lo collegano, tramite Novara Boschetto, alla stazione di Novara.

La richiesta del “position paper” è che si prevedano risorse e misure per la progettualità e per la realizzazione e che si lavori guardando al 2030 per un piano sincronizzato con le opere infrastrutturali e in accordo con la transizione ecologica in atto.

Quindi, ecco la seconda proposta, «completare le infrastrutture nei tempi stabiliti», sia per le connessioni fisiche (strade, autostrade, ferrovie), sia della rete immateriale di Banda Ultralarga. Il documento sottoliena la crescente rilevanza della logistica in Piemonte, dove occupa il 6% della forza lavoro, e cita fra gli altri i nuovi insediamenti Kering a Trecate, e i centri di distribuzione Amazon.

ALTRE OPERE STRADALI E FERROVIARIE

Poi il quadro vasto di 49 opere sul territorio regionale tra quelle ancora a livello di proposte progettuali e quelle già a lavori avviati, su cui gli imprenditori premono. Il documento, basato sull’ultimo rapporto Oti Piemonte, ne individua 10 in territorio novarese: detto del potenziamento del Cim, si elencano cinque opere ferroviarie e quattro stradali. Tra le prime la variante di Galliate sulla ferrovia Novara-Malpensa-Seregno, la riqualificazione della Biella-Novara, il nodo ferroviario di Novara, il raddoppio della Vignale-Oleggio-Arona e il potenziamento e riattivazione del servizio per la Arona-Santhià. Sul fronte strade c’è il completamento della Tangenziale di Novara, la tangenziale di Romagnano, la superstrada Novara-Vercelli e la superstrada sulla statale 33 del Sempione.

Per alcune di queste, che il documento riconosce quali opere infrastrutturali certe, sono indicate le tempistiche. Ci sono la ferrovia Alta Capacità Genova-Milano-Novara (Terzo Valico Appenninico) con attivazione nel 2024 e il potenziamento del nodo ferroviario di Novara con obiettivo 2026, proprio nei capitoli dei due corridoi ferroviari che si incrociano a Novara. Per il miglioramento della viabilità si considera la Tangenziale di Novara con obiettivo 2023 e il raddoppio ferroviario della Vignale-Arona proiettato sul 2030. Stesso obiettivo temporale per la tratta Masserano-Ghemme che completerà la Pedemontana Piemontese.

Il quadro si inserisce fra le altre proposte per dare al Piemonte un sistema di mobilità utile allo sviluppo del territorio, il completamento delle opere nei tempi stabiliti con nuove articolazioni degli iter per velocizzarli, l’attrattività del trasporto su ferro, la digitalizzazione del settore, il rinnovo dei parchi veicoli, la programmazione dei lavori di manutenzione della rete stradale e autostradale.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.