Per far fronte all’elevata richiesta da parte dell’utenza, a partire da sabato 23 settembre l’ufficio passaporti della questura di Novara sarà aperto anche il sabato una volta al mese. Per poter accedere all’ufficio sarà necessario inviare una prenotazione tramite pec (dipps152.00n0@pecps.poliziadistato.it) o presentarsi di persona negli orari di apertura settimanale dell’ufficio al fine di formalizzare la prenotazione per il sabato mattina. Questo al fine di acquisire ulteriori pratiche, dando precedenza a chi per ragioni di lavoro, studio o familiari è impossibilitato a poter usufruire dei già presenti appuntamenti settimanali.
Inoltre, per venire incontro agli utenti che hanno difficoltà di prenotazioni per problematiche nazionali dell’agenda online, ogni lunedì, mercoledì e venerdì l’ufficio passaporti è aperto al pubblico dalle 12.30 alle 13.15, per acquisire richieste, o comunque per fissare appuntamenti, di partenze per viaggi turistici anche senza prenotazione sull’agenda on line.
Ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.20 alle 9.00, invece, rimane la possibilità di presentare le richieste urgenti per motivi di lavoro, salute o studio. In tal caso si raccomanda di portare, insieme alla documentazione necessaria per effettuare il passaporto, anche la documentazione comprovante la data di partenza e l’urgenza stessa.
Qualora si ravvisino esigenze particolari, come per esempio viaggi organizzati che comprendono un elevato numero di persone, al fine di evitare attese per i richiedenti si ritiene efficace prendere contatti direttamente con il dirigente dell’ufficio, in maniera tale da poter calendarizzare gli appuntamenti.
Per ulteriori chiarimenti è possibile visitare il sito oppure contattare l’ufficio passaporti al numero 0321388625 o via mail dipps152.00n0@pecps.poliziadistato.it.
2 risposte
L’articolo ha un titolo fuorviante. Sembra che l’ufficio apra solo una volta al mese, mentre in realtà sta aggiungendo un servizio il sabato.
Ho trovato questo articolo condiviso in gruppi FB dove la gente ha iniziato a lamentarsi, perché si è fermata solo al titolo della notizia…
Basterebbe leggere anche l’articolo