L’Upo ha inaugurato l’anno accademico. Il rettore Avanzi: «Presto auditorium e biblioteca al campus Perrone»

La cerimonia questa mattina al Teatro Civico di Vercelli. Il ministro ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha partecipato in remoto

L’Università del Piemonte Orientale ha inaugurato questa mattina, 3 febbraio, al Teatro Civico di Vercelli, l’anno accademico 2022-23, il 25esimo dalla sua fondazione. L’evento ha coinvolto oltre 750 persone con la partecipazione da remoto del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

La cerimonia è stata aperta dalla relazione del rettore, il professor Gian Carlo Avanzi, che ha tratteggiato lo stato di salute dell’Ateneo nell’ottica di uno sviluppo che possa essere sempre più sostenibile: « Quello della sostenibilità, anche per il mondo accademico, è un concetto che ha superato i confini legati agli aspetti ecologici per guadagnare una valenza globale, che oltre alla dimensione ambientale avvolge anche quella economica e quella sociale. Da questa consapevolezza devono derivare comportamenti e strategie di sviluppo che Upo deve perseguire in collaborazione con le istituzioni locali, nazionali e sovranazionali, e con il proprio territorio di riferimento. ’Ateneo è stabilmente ai vertici delle classifiche nazionali per qualità della ricerca prodotta grazie a tutti i suoi Dipartimenti e ai tre valutati come eccellenti dal MUR (Medica traslazionale, Scienze della salute e Studi umanistici)».

Per Avanzi lo sviluppo edilizio, che nel quadriennio 2019-22 ha registrato investimenti di UPO per ben 56 milioni di Euro, deve continuare a ricevere l’impulso necessario per dotare tutte le sedi istituzionali delle strutture e dei servizi utili a migliorare la qualità della didattica e della ricerca a beneficio della comunità: «A Novara verranno inaugurati tra poche settimane il nuovo auditorium e la nuova biblioteca del Campus Perrone e verranno implementate le strutture del Centro di ricerca sulle malattie autoimmuni (CAAD) e della nuova Biobanca di ateneo».

«È necessario valorizzare, nel prossimo triennio, il rapporto di coesione tra gli atenei e i territori di riferimento – ha poi dichiarato il ministro Bernini -. Upo è un ateneo di tipo “orizzontale”, fortemente legato alle dinamiche di sviluppo locali e attore chiave del cambiamento sociale, che grazie ai partenariati di ricerca e alla partecipazione negli ecosistemi supportati dal PNRR può beneficiare in maniera considerevole dei processi di innovazione che riguardano le università e la pubblica amministrazione».

Dal 2019 gli studenti iscritti sono costantemente aumentati, registrando un +12,10% su base triennale e stabilizzandosi sopra quota 16.000 unità. 

La prolusione (Università, ricerca e sistema produttivo nella transizione energetico-ambientale, per lo sviluppo sostenibile e nuove opportunità di lavoro), totalmente incentrata sui temi della sostenibilità, è stata tenuta dal professor Franco Cotana, ordinario di Fisica Tecnica Industriale presso l’Università di Perugia e attuale Direttore del Centro nazionale di Ricerca sulle Biomasse.

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L’Upo ha inaugurato l’anno accademico. Il rettore Avanzi: «Presto auditorium e biblioteca al campus Perrone»

La cerimonia questa mattina al Teatro Civico di Vercelli. Il ministro ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha partecipato in remoto

L’Università del Piemonte Orientale ha inaugurato questa mattina, 3 febbraio, al Teatro Civico di Vercelli, l’anno accademico 2022-23, il 25esimo dalla sua fondazione. L’evento ha coinvolto oltre 750 persone con la partecipazione da remoto del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

La cerimonia è stata aperta dalla relazione del rettore, il professor Gian Carlo Avanzi, che ha tratteggiato lo stato di salute dell’Ateneo nell’ottica di uno sviluppo che possa essere sempre più sostenibile: « Quello della sostenibilità, anche per il mondo accademico, è un concetto che ha superato i confini legati agli aspetti ecologici per guadagnare una valenza globale, che oltre alla dimensione ambientale avvolge anche quella economica e quella sociale. Da questa consapevolezza devono derivare comportamenti e strategie di sviluppo che Upo deve perseguire in collaborazione con le istituzioni locali, nazionali e sovranazionali, e con il proprio territorio di riferimento. ’Ateneo è stabilmente ai vertici delle classifiche nazionali per qualità della ricerca prodotta grazie a tutti i suoi Dipartimenti e ai tre valutati come eccellenti dal MUR (Medica traslazionale, Scienze della salute e Studi umanistici)».

Per Avanzi lo sviluppo edilizio, che nel quadriennio 2019-22 ha registrato investimenti di UPO per ben 56 milioni di Euro, deve continuare a ricevere l’impulso necessario per dotare tutte le sedi istituzionali delle strutture e dei servizi utili a migliorare la qualità della didattica e della ricerca a beneficio della comunità: «A Novara verranno inaugurati tra poche settimane il nuovo auditorium e la nuova biblioteca del Campus Perrone e verranno implementate le strutture del Centro di ricerca sulle malattie autoimmuni (CAAD) e della nuova Biobanca di ateneo».

«È necessario valorizzare, nel prossimo triennio, il rapporto di coesione tra gli atenei e i territori di riferimento – ha poi dichiarato il ministro Bernini -. Upo è un ateneo di tipo “orizzontale”, fortemente legato alle dinamiche di sviluppo locali e attore chiave del cambiamento sociale, che grazie ai partenariati di ricerca e alla partecipazione negli ecosistemi supportati dal PNRR può beneficiare in maniera considerevole dei processi di innovazione che riguardano le università e la pubblica amministrazione».

Dal 2019 gli studenti iscritti sono costantemente aumentati, registrando un +12,10% su base triennale e stabilizzandosi sopra quota 16.000 unità. 

La prolusione (Università, ricerca e sistema produttivo nella transizione energetico-ambientale, per lo sviluppo sostenibile e nuove opportunità di lavoro), totalmente incentrata sui temi della sostenibilità, è stata tenuta dal professor Franco Cotana, ordinario di Fisica Tecnica Industriale presso l’Università di Perugia e attuale Direttore del Centro nazionale di Ricerca sulle Biomasse.

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