Se ne è andato come ha sempre vissuto: in modo silenzioso e riservato. Il regista novarese Paolo Beldì, che avrebbe compiuto 67 anni il prossimo 11 luglio, questa mattina è stato trovato senza vita nella sua casa di montagna a Magognino, sopra Stresa. Sono stati alcuni amici che non lo sentivano da un paio di giorni a dare l’allarme.
Dallo scoppio della pandemia, Beldì si era ritirato a vita privata e si teneva in collegamento solo con gli amici più intimi attraverso un vecchio telefono cellulare a tastiera. L’ultima apparizione pubblica risale al 2019 con la direzione di “Ieri e oggi” in onda su Raitre e condotta da Carlo Conti, tra i pochi amici con cui Beldì voleva parlare negli ultimi mesi.
Fondatore di Radio Onda Novara, ha iniziato la sua carriera negli anni Ottanta prima con le reti Mediaset (in quegli anni ancora Fininvest) e poi in Rai. Tra le trasmissioni più note ci sono Mi manda Lubrano, Diritto di replica, Quelli che il calcio; e poi Svalutation, Francamente me ne infischi e Rockpolitic con Celentano. Sue anche tre edizioni del Festival di Sanremo con Fabio Fazio e Giorgio Panariello.
Dal carattere schivo e anche un po’ burbero, Beldì era però considerato un genio nel suo lavoro. Nel tempo libero cantava e suonava la chitarra in alcune osterie e locali di Novara dove, spesso, veniva coinvolto in modo estemporaneo.
Da sempre tifosissimo della Fiorentina, Paolo Beldì era anche stata insignito del titolo di Novarese dell’anno nel 1995.
[ph La Voce di Novara]