Lutto nel mondo dell’arte novarese per la scomparsa di Libero Greco

L'artista molto noto in città è scomparso ieri a 82 anni

Lutto in città, e in particolare nel mondo dell’arte, per la morte di Libero Greco, artista poliedrico, scomparso ieri, 31 ottobre, all’età di 82 anni. Greco era nato a Novara e, dopo aver trascorso i primi anni a Genova, si era trasferito a Galliate, dove ha abitato fino all’ultimo giorno, e dove la sua formazione l’ha portato ad avere per fare dell’arte la propria vita.

Da giovane ha sperimentato la scultura e la pittura fino a dedicarsi completamente all’architettura che poi è rimasto il suo canale più espressivo lavorando anche nello studio di Vittorio Gregotti a Milano. Le sue abilitò sono state riconosciute dal suo percorso formativo a partire dalla partecipazione alla sua prima Triennale di Milano nel 1964. Tre anni più tardi si è aggiudicato il premio premio del concorso nazionale del mobile di Trieste insieme all’architetto Sergio Rizzi.

Negli anni successivi ha avuto modo di prendere parte ad altri progetti di carattere nazionale e non solo: nel 1975 ha vinto il gran premio per il design a Bruxelles. Numerosi i riconoscimenti ottenuti insieme alla moglie, Carla Fizzotti tra cui il recupero del castello di Galliate e quello di Villa Picchetta a Cameri.

«Sì lo conoscevo molto bene, negli anni della mia giovinezza. La mia casa, quella della mia prima vita, è stata progettata da lui. Una casa meravigliosa, modernissima ma con gli elementi costruttivi della tradizione, piena di colori esplosivi, rispettosa degli spazi del vivere e di quelli della fantasia – racconta l’amica Liliana Casati -. Libero non è mai stato un uomo facile, non si è mai piegato alle convenzioni. Era anche spesso burbero e scostante. Aveva una mente vulcanica, sempre idee nuove e anticonformiste. Era sicuramente un artista e una mente di grande valore accompagnata da un carattere estremamente sincero e a volte anche inopportuno. Un uomo complesso come lo sono i grandi uomini. Un uomo non per tutti. Sono comunque fiera di aver vissuto per un periodo della mia vita su di un binario parallelo a quello di Libero».

Sui social sono in molti a ricordarlo, anche il sindaco di Galliate, Claudiano Di Caprio: «Ricordare una persona come Libero Greco non è semplice, ho sempre provato una profonda stima per l’artista e amico. La sua arte era un modo per esprimere se stessi e condividerlo con gli altri…Passione e talento, quello eri tu».

«Caro Libero che belle cose ci lasci – scrive l’editore Mariano Settembri -. La tua arte, il tuo sorriso e la tua bella compagnia. La tua ultima mostra al Castello di Novara era stato l’ennesimo regalo con festa di colori e di immagini divertenti, felliniani, anche sorprendenti per la bellezza. Mi avevi fornito una immagine di profonda tenerezza, seduto accanto a Carla. In questa foto festeggiavi con Grazia, mia moglie, la mostra al Castello di Galliate, una festa vera con la tua allegra compagnia di amici. Ciao Libero! Rido e piango un po’… Perché sono stato felice di averti conosciuto e molto triste di sapere che non ci sei più e di non poter più fare chiacchierate sul mondo in cui viviamo. E su come insieme avremmo voluto cambiarlo».

«Voglio ricordare Libero con un suo lavoro non ancora finito, ma con l’idea che nasce e si forma passo dopo passo – sottolinea l’amico architetto Guido Oeagno -. Un po’ come era lui, un vulcano che dava forma alla propria lava prima di concederla alla nostra vista. Ciao Libero, Buon viaggio».

(foto di Mario Finotti)

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Lutto nel mondo dell’arte novarese per la scomparsa di Libero Greco

L’artista molto noto in città è scomparso ieri a 82 anni

Lutto in città, e in particolare nel mondo dell’arte, per la morte di Libero Greco, artista poliedrico, scomparso ieri, 31 ottobre, all’età di 82 anni. Greco era nato a Novara e, dopo aver trascorso i primi anni a Genova, si era trasferito a Galliate, dove ha abitato fino all’ultimo giorno, e dove la sua formazione l’ha portato ad avere per fare dell’arte la propria vita.

Da giovane ha sperimentato la scultura e la pittura fino a dedicarsi completamente all’architettura che poi è rimasto il suo canale più espressivo lavorando anche nello studio di Vittorio Gregotti a Milano. Le sue abilitò sono state riconosciute dal suo percorso formativo a partire dalla partecipazione alla sua prima Triennale di Milano nel 1964. Tre anni più tardi si è aggiudicato il premio premio del concorso nazionale del mobile di Trieste insieme all’architetto Sergio Rizzi.

Negli anni successivi ha avuto modo di prendere parte ad altri progetti di carattere nazionale e non solo: nel 1975 ha vinto il gran premio per il design a Bruxelles. Numerosi i riconoscimenti ottenuti insieme alla moglie, Carla Fizzotti tra cui il recupero del castello di Galliate e quello di Villa Picchetta a Cameri.

«Sì lo conoscevo molto bene, negli anni della mia giovinezza. La mia casa, quella della mia prima vita, è stata progettata da lui. Una casa meravigliosa, modernissima ma con gli elementi costruttivi della tradizione, piena di colori esplosivi, rispettosa degli spazi del vivere e di quelli della fantasia – racconta l’amica Liliana Casati -. Libero non è mai stato un uomo facile, non si è mai piegato alle convenzioni. Era anche spesso burbero e scostante. Aveva una mente vulcanica, sempre idee nuove e anticonformiste. Era sicuramente un artista e una mente di grande valore accompagnata da un carattere estremamente sincero e a volte anche inopportuno. Un uomo complesso come lo sono i grandi uomini. Un uomo non per tutti. Sono comunque fiera di aver vissuto per un periodo della mia vita su di un binario parallelo a quello di Libero».

Sui social sono in molti a ricordarlo, anche il sindaco di Galliate, Claudiano Di Caprio: «Ricordare una persona come Libero Greco non è semplice, ho sempre provato una profonda stima per l’artista e amico. La sua arte era un modo per esprimere se stessi e condividerlo con gli altri…Passione e talento, quello eri tu».

«Caro Libero che belle cose ci lasci – scrive l’editore Mariano Settembri -. La tua arte, il tuo sorriso e la tua bella compagnia. La tua ultima mostra al Castello di Novara era stato l’ennesimo regalo con festa di colori e di immagini divertenti, felliniani, anche sorprendenti per la bellezza. Mi avevi fornito una immagine di profonda tenerezza, seduto accanto a Carla. In questa foto festeggiavi con Grazia, mia moglie, la mostra al Castello di Galliate, una festa vera con la tua allegra compagnia di amici. Ciao Libero! Rido e piango un po’… Perché sono stato felice di averti conosciuto e molto triste di sapere che non ci sei più e di non poter più fare chiacchierate sul mondo in cui viviamo. E su come insieme avremmo voluto cambiarlo».

«Voglio ricordare Libero con un suo lavoro non ancora finito, ma con l’idea che nasce e si forma passo dopo passo – sottolinea l’amico architetto Guido Oeagno -. Un po’ come era lui, un vulcano che dava forma alla propria lava prima di concederla alla nostra vista. Ciao Libero, Buon viaggio».

(foto di Mario Finotti)

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore