Maggiore: 60 interventi di chirurgia toracica nel periodo dell’emergenza

Sessanta pazienti, affetti da tumore toraco-polmonare, sono stati operati nella struttura di chirurgia toracica del Maggiore in periodo di emergenza. E nessuno di loro, al controllo, 20 giorni dopo le dimissioni, è risultato aver contratto l’infezione da Covid 19  «a dimostrazione dell’efficacia dei sistemi di protezione adottati».

«Fin dai primi giorni dell’epidemia – dice il professor Ottavio Rena, direttore della struttura –  la Chirurgia toracica ha attivato in linea con le indicazioni nazionali, regionali e soprattutto aziendali specifici modelli organizzativi e logistici per tutelare dal contagio il paziente chirurgico e per scongiurare di sottoporre ad intervento pazienti Covid-19 positivi asintomatici con elevato rischio chirurgico».

 

 

«In particolare – spiega – sono stati utilizzati sistemi di triage telefonico pre ricovero, esecuzione di tampone naso faringeo pre ricovero, triage clinico all’accesso, divieto di accesso a famigliari e accompagnatori e obbligo di mascherina durante tutta la durata del ricovero».

I percorsi intraospedalieri Covid-free sono stati garantiti da apposito personale e attraverso accessi separati rispetto a quelli dei pazienti Covid; l’intervento è stato eseguito in spazi sanificati e da personale chirurgico, anestesiologico ed infermieristico provvisto dei dispositivi di protezione previsti dalla legge. Dopo le dimissioni ai pazienti operati è stato suggerito l’isolamento domiciliare precauzionale di quindici giorni. I pazienti sono stati riammessi in ambulatorio a controllo dopo quindici giorni circa dalle dimissioni dopo triage all’ingresso e sono stati ricontattati telefonicamente nelle settimane seguenti.

«L’applicazione tempestiva delle linee guida e dei percorsi aziendali per la protezione dal Covid 19 ha permesso ad oggi di evitare il contagio nel 100% dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico per tumore toraco polmonare – conclude il professor Rena – Anche il paziente affetto da questa patologia oncologica in condizioni di adeguata sorveglianza può quindi essere sottoposto ad intervento chirurgico con rischi accettabili. Il risultato è stato garantito grazie allo sforzo quotidiano del personale della Struttura anestesia e rianimazione diretta dal professor Francesco Della Corte e del personale infermieristico dei reparti di degenza e delle sale operatorie che, nonostante l’emergenza in atto, è riuscito a dedicare risorse al trattamento dei pazienti oncologici scongiurando il rischio del protrarsi delle liste d’attesa».

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Maggiore: 60 interventi di chirurgia toracica nel periodo dell’emergenza

Sessanta pazienti, affetti da tumore toraco-polmonare, sono stati operati nella struttura di chirurgia toracica del Maggiore in periodo di emergenza. E nessuno di loro, al controllo, 20 giorni dopo le dimissioni, è risultato aver contratto l’infezione da Covid 19  «a dimostrazione dell’efficacia dei sistemi di protezione adottati». «Fin dai primi giorni dell'epidemia – dice il professor Ottavio Rena, direttore della struttura -  la Chirurgia toracica ha attivato in linea con le indicazioni nazionali, regionali e soprattutto aziendali specifici modelli organizzativi e logistici per tutelare dal contagio il paziente chirurgico e per scongiurare di sottoporre ad intervento pazienti Covid-19 positivi asintomatici con elevato rischio chirurgico».     «In particolare - spiega - sono stati utilizzati sistemi di triage telefonico pre ricovero, esecuzione di tampone naso faringeo pre ricovero, triage clinico all'accesso, divieto di accesso a famigliari e accompagnatori e obbligo di mascherina durante tutta la durata del ricovero». I percorsi intraospedalieri Covid-free sono stati garantiti da apposito personale e attraverso accessi separati rispetto a quelli dei pazienti Covid; l'intervento è stato eseguito in spazi sanificati e da personale chirurgico, anestesiologico ed infermieristico provvisto dei dispositivi di protezione previsti dalla legge. Dopo le dimissioni ai pazienti operati è stato suggerito l’isolamento domiciliare precauzionale di quindici giorni. I pazienti sono stati riammessi in ambulatorio a controllo dopo quindici giorni circa dalle dimissioni dopo triage all'ingresso e sono stati ricontattati telefonicamente nelle settimane seguenti. «L'applicazione tempestiva delle linee guida e dei percorsi aziendali per la protezione dal Covid 19 ha permesso ad oggi di evitare il contagio nel 100% dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico per tumore toraco polmonare – conclude il professor Rena - Anche il paziente affetto da questa patologia oncologica in condizioni di adeguata sorveglianza può quindi essere sottoposto ad intervento chirurgico con rischi accettabili. Il risultato è stato garantito grazie allo sforzo quotidiano del personale della Struttura anestesia e rianimazione diretta dal professor Francesco Della Corte e del personale infermieristico dei reparti di degenza e delle sale operatorie che, nonostante l'emergenza in atto, è riuscito a dedicare risorse al trattamento dei pazienti oncologici scongiurando il rischio del protrarsi delle liste d'attesa».

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