Maltempo nel nord est del Piemonte, 300 milioni di danni in agricoltura

Maltempo nel nord est del Piemonte, 300 milioni di danni in agricoltura: campi allagati, riso allettato, macchinari sommersi, allevatori isolati con mandrie bloccate in alpeggio. L’allarme di Coldiretti dopo le violente precipitazioni del fine settimana: «Stiamo contattando tutti i nostri agricoltori per avere un quadro dei danni e delle problematiche – spiegano Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli e Biella e Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara e Vco insieme a Francesca Toscani, direttore di Coldiretti per le quattro province -. Ribadiamo che siamo a disposizione per chiunque avesse necessità. Abbiamo avuto segnalazione di migliaia di ettari di riso inondato e purtroppo non ancora raccolto tra le province di Novara, Vercelli e Biella; apicoltori che hanno perso quasi duemila arnie in varie parti delle nostre province, una famiglia di pastori di Premosello ha visto affogare 1500 capi e addirittura uno dei loro cani da pastore».

In tutte le valli ci sono problematiche: dalla Valstrona, in provincia di Verbania, dove rimangono aree ancora non raggiungibili ed isolate e dove stiamo faticando a metterci in contatto con i nostri agricoltori e allevatori, alla Valsesia, tra le più colpite, che conta diverse frane, con strade interrotte, foraggio perso, mandrie irraggiungibili e danni alle aziende. In provincia di Verbania colpito anche il settore floricolo: serre e vivai hanno danni per milioni di euro alle strutture, alle piante e ai fiori ricoperti di fango, senza contare i macchinari. Anche gli allevatori in pianura sono in difficoltà perché la mancanza di elettricità in alcune zone del novarese ha messo in difficoltà la mungitura, mentre nel biellese l’esondazione del Cervo ha danneggiato campi e pascoli, portando pietre e fango e rendendo i terreni inservibili.

 

 

«Dai primi dati raccolti si stimano danni per oltre 300 milioni di euro – proseguono -. Possiamo calcolare che una buona percentuale sia nelle nostre quattro province, valutando anche il fatto che stiamo ancora stimando i danni ai prodotti stoccati nei magazzini allagati, il costo dei macchinari e delle strutture danneggiate e il valore dei lavori di ripristino e pulizia di campi, aziende e argini. Chiediamo anche a enti e istituzioni di fare il possibile per attuare procedure snelle per il loro riconoscimento e il risarcimento. Eventi di questa portata dimostrano ancora più l’urgenza di una attività di prevenzione, come da sempre sosteniamo, a tutela di territori che vivono già soltanto grazie al presidio dei nostri imprenditori agricoli. E’ fondamentale la gestione delle acque e degli alvei dei fiumi per evitare di agire sempre e solo in emergenza, prevenendo gli eventi alluvionali con una rapida programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del tessuto idrografico piemontese. Senza dimenticare che è anche necessario sostenere le nostre aziende con coperture assicurative accessibili senza costi elevati».

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Maltempo nel nord est del Piemonte, 300 milioni di danni in agricoltura: campi allagati, riso allettato, macchinari sommersi, allevatori isolati con mandrie bloccate in alpeggio. L’allarme di Coldiretti dopo le violente precipitazioni del fine settimana: «Stiamo contattando tutti i nostri agricoltori per avere un quadro dei danni e delle problematiche – spiegano Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli e Biella e Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara e Vco insieme a Francesca Toscani, direttore di Coldiretti per le quattro province -. Ribadiamo che siamo a disposizione per chiunque avesse necessità. Abbiamo avuto segnalazione di migliaia di ettari di riso inondato e purtroppo non ancora raccolto tra le province di Novara, Vercelli e Biella; apicoltori che hanno perso quasi duemila arnie in varie parti delle nostre province, una famiglia di pastori di Premosello ha visto affogare 1500 capi e addirittura uno dei loro cani da pastore».

In tutte le valli ci sono problematiche: dalla Valstrona, in provincia di Verbania, dove rimangono aree ancora non raggiungibili ed isolate e dove stiamo faticando a metterci in contatto con i nostri agricoltori e allevatori, alla Valsesia, tra le più colpite, che conta diverse frane, con strade interrotte, foraggio perso, mandrie irraggiungibili e danni alle aziende. In provincia di Verbania colpito anche il settore floricolo: serre e vivai hanno danni per milioni di euro alle strutture, alle piante e ai fiori ricoperti di fango, senza contare i macchinari. Anche gli allevatori in pianura sono in difficoltà perché la mancanza di elettricità in alcune zone del novarese ha messo in difficoltà la mungitura, mentre nel biellese l’esondazione del Cervo ha danneggiato campi e pascoli, portando pietre e fango e rendendo i terreni inservibili.

 

 

«Dai primi dati raccolti si stimano danni per oltre 300 milioni di euro – proseguono -. Possiamo calcolare che una buona percentuale sia nelle nostre quattro province, valutando anche il fatto che stiamo ancora stimando i danni ai prodotti stoccati nei magazzini allagati, il costo dei macchinari e delle strutture danneggiate e il valore dei lavori di ripristino e pulizia di campi, aziende e argini. Chiediamo anche a enti e istituzioni di fare il possibile per attuare procedure snelle per il loro riconoscimento e il risarcimento. Eventi di questa portata dimostrano ancora più l’urgenza di una attività di prevenzione, come da sempre sosteniamo, a tutela di territori che vivono già soltanto grazie al presidio dei nostri imprenditori agricoli. E’ fondamentale la gestione delle acque e degli alvei dei fiumi per evitare di agire sempre e solo in emergenza, prevenendo gli eventi alluvionali con una rapida programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del tessuto idrografico piemontese. Senza dimenticare che è anche necessario sostenere le nostre aziende con coperture assicurative accessibili senza costi elevati».

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