Marano Ticino, sequestrata azienda di trattamento rifiuti

Sono stati i Carabinieri Forestali di Novara, insieme agli ufficiali di pg della sezione ambiente della Procura, finanzieri di Borgomanero e funzionari di Arpa, ad eseguire un provvedimento di sequestro preventivo, firmato dal gip di Novara nei giorni scorsi, a carico di un’azienda di Marano Ticino attiva nel settore del recupero di rifiuti terrosi e da demolizione. Nella scorsa primavera, in seguito ad indagini dei carabinieri forestali e dei finanzieri della tenenza di Borgomanero, era già stato operato il sequestro probatorio di una parte dei rifiuti; erano state contestate  l’illecita gestione dei rifiuti, la violazione delle prescrizioni autorizzative e l’abuso edilizio conseguente all’illecita variazione di destinazione d’uso di parte dell’area adibita al deposito del materiale.

 

 

«L’azienda, infatti – si legge in una nota diramata dai carabinieri forestali di Novara congiuntamente ad Arpa – pur dotata di autorizzazione ambientale, risultava aver gestito i rifiuti in netta difformità alla stessa autorizzazione e in violazione alle prescrizioni del piano regolatore».

In seguito agli accertamenti successivi è emerso che «il materiale terroso presente all’interno della ditta, in parte non veniva trattato, in parte lavorato in maniera non conforme alla legge ed all’autorizzazione per garantirne il lecito riutilizzo. L’azienda, infatti, pur autorizzata al recupero di materiale terroso e da demolizione, risultava non aver ottemperato alle prescrizioni autorizzative od aver del tutto omesso ogni trattamento idoneo per abbattere la presenza di contaminanti nel rifiuto ricevuto. Era, inoltre, impossibile una corretta ricostruzione di filiera del materiale trattato all’interno dell’azienda, non risultavano presenti documenti di analisi che attestassero la contaminazione dello stesso e l’eventuale abbattimento dei contaminanti presenti, venivano raccolti quantitativi di rifiuti ampiamente al di sopra delle soglie autorizzate».

In conseguenza di ciò l’area è stata sequestrata quale «discarica abusiva di rifiuti terrosi e da demolizione. Sono stati sottoposti a sequestro anche l’impianto produttivo e l’azienda stessa, per evitare la protrazione del reato ed il suo aggravamento. L’area, nel suo complesso, ha un’estensione di 6 ettari ed ospita circa 100mila metri cubi di rifiuti terrosi».

Due italiani, residenti in provincia di Novara, titolari dell’azienda sono stati denunciati per le ipotesi di reato di gestione illecita di rifiuti, realizzazione di discarica abusiva, violazione delle prescrizioni autorizzative e violazione edilizia per aver destinato ad uso difforme parte delle aree nella disponibilità dell’azienda stessa.

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Marano Ticino, sequestrata azienda di trattamento rifiuti

Sono stati i Carabinieri Forestali di Novara, insieme agli ufficiali di pg della sezione ambiente della Procura, finanzieri di Borgomanero e funzionari di Arpa, ad eseguire un provvedimento di sequestro preventivo, firmato dal gip di Novara nei giorni scorsi, a carico di un’azienda di Marano Ticino attiva nel settore del recupero di rifiuti terrosi e da demolizione. Nella scorsa primavera, in seguito ad indagini dei carabinieri forestali e dei finanzieri della tenenza di Borgomanero, era già stato operato il sequestro probatorio di una parte dei rifiuti; erano state contestate  l’illecita gestione dei rifiuti, la violazione delle prescrizioni autorizzative e l’abuso edilizio conseguente all’illecita variazione di destinazione d’uso di parte dell’area adibita al deposito del materiale.     «L’azienda, infatti – si legge in una nota diramata dai carabinieri forestali di Novara congiuntamente ad Arpa - pur dotata di autorizzazione ambientale, risultava aver gestito i rifiuti in netta difformità alla stessa autorizzazione e in violazione alle prescrizioni del piano regolatore». In seguito agli accertamenti successivi è emerso che «il materiale terroso presente all’interno della ditta, in parte non veniva trattato, in parte lavorato in maniera non conforme alla legge ed all’autorizzazione per garantirne il lecito riutilizzo. L’azienda, infatti, pur autorizzata al recupero di materiale terroso e da demolizione, risultava non aver ottemperato alle prescrizioni autorizzative od aver del tutto omesso ogni trattamento idoneo per abbattere la presenza di contaminanti nel rifiuto ricevuto. Era, inoltre, impossibile una corretta ricostruzione di filiera del materiale trattato all’interno dell’azienda, non risultavano presenti documenti di analisi che attestassero la contaminazione dello stesso e l’eventuale abbattimento dei contaminanti presenti, venivano raccolti quantitativi di rifiuti ampiamente al di sopra delle soglie autorizzate». In conseguenza di ciò l’area è stata sequestrata quale «discarica abusiva di rifiuti terrosi e da demolizione. Sono stati sottoposti a sequestro anche l’impianto produttivo e l’azienda stessa, per evitare la protrazione del reato ed il suo aggravamento. L’area, nel suo complesso, ha un’estensione di 6 ettari ed ospita circa 100mila metri cubi di rifiuti terrosi». Due italiani, residenti in provincia di Novara, titolari dell’azienda sono stati denunciati per le ipotesi di reato di gestione illecita di rifiuti, realizzazione di discarica abusiva, violazione delle prescrizioni autorizzative e violazione edilizia per aver destinato ad uso difforme parte delle aree nella disponibilità dell’azienda stessa.

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