Market della droga alla ferrovia “dismessa” di Fontaneto: due condanne fino a 8 anni

Nella zone conosciuta come «ferrovia dimessa», o vicino al sottopasso autostradale, a Fontaneto d’Agogna, avevano creato un vero e proprio market della droga a cielo aperto, dove si poteva acquistare di tutto, soprattutto cocaina ed eroina: venivano vendute rispettivamente a 60 e 20 euro al grammo. Un mercato della droga scoperto dai carabinieri alcuni anni fa nelle aree boschive e più appartate del paese, più volte interessate da controlli e operazioni per arginare il fenomeno dello spaccio gestito per lo più di bande di nordafricani provenienti dalla vicina Lombardia.

Quell’operazione si è conclusa in tribunale a Novara con due condanne e un’assoluzione: il trentenne di origine marocchina M.T. ha rimediato 8 anni e 3 mesi di reclusione, mentre E.D., italiano di Suno, 1 anno in continuazione con una vecchia sentenza per fatti simili. Assolto, invece, A.S. detto «Lo spagnolo», il cui nome ricorre anche in altre inchieste (ha già alle spalle una condanna a 4 anni e 2 mesi in primo grado, inflitta a Novara lo scorso anno): per questa vicenda non è stata provata una sua responsabilità, dal momento che i consumatori di droga non lo hanno riconosciuto come uno dei pusher che contattavano e incontravano all’epoca nel boschi. Il pm aveva chiesto la condanna per tutte e tre, per pene fino a 9 anni di reclusione.

Come è emerso nel corso delle indagini a Fontaneto, ognuno aveva i suoi compiti: c’era chi preparava le dosi e chi a turno le consegnava, e ancora chi aveva il compito di sorvegliare la piazza di spaccio, generalmente le strade sterrate dei boschi. Ai tre imputati venivano contestate una serie di cessioni di cocaina ed eroina a un certo numero di consumatori. I carabinieri avevano effettuato pedinamenti, monitoraggi, e ascoltato i frequentatori di quelle aree, arrivando a identificare i pusher anche grazie a riconoscimenti fotografici.

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Market della droga alla ferrovia “dismessa” di Fontaneto: due condanne fino a 8 anni

Nella zone conosciuta come «ferrovia dimessa», o vicino al sottopasso autostradale, a Fontaneto d’Agogna, avevano creato un vero e proprio market della droga a cielo aperto, dove si poteva acquistare di tutto, soprattutto cocaina ed eroina: venivano vendute rispettivamente a 60 e 20 euro al grammo. Un mercato della droga scoperto dai carabinieri alcuni anni fa nelle aree boschive e più appartate del paese, più volte interessate da controlli e operazioni per arginare il fenomeno dello spaccio gestito per lo più di bande di nordafricani provenienti dalla vicina Lombardia.

Quell’operazione si è conclusa in tribunale a Novara con due condanne e un’assoluzione: il trentenne di origine marocchina M.T. ha rimediato 8 anni e 3 mesi di reclusione, mentre E.D., italiano di Suno, 1 anno in continuazione con una vecchia sentenza per fatti simili. Assolto, invece, A.S. detto «Lo spagnolo», il cui nome ricorre anche in altre inchieste (ha già alle spalle una condanna a 4 anni e 2 mesi in primo grado, inflitta a Novara lo scorso anno): per questa vicenda non è stata provata una sua responsabilità, dal momento che i consumatori di droga non lo hanno riconosciuto come uno dei pusher che contattavano e incontravano all’epoca nel boschi. Il pm aveva chiesto la condanna per tutte e tre, per pene fino a 9 anni di reclusione.

Come è emerso nel corso delle indagini a Fontaneto, ognuno aveva i suoi compiti: c’era chi preparava le dosi e chi a turno le consegnava, e ancora chi aveva il compito di sorvegliare la piazza di spaccio, generalmente le strade sterrate dei boschi. Ai tre imputati venivano contestate una serie di cessioni di cocaina ed eroina a un certo numero di consumatori. I carabinieri avevano effettuato pedinamenti, monitoraggi, e ascoltato i frequentatori di quelle aree, arrivando a identificare i pusher anche grazie a riconoscimenti fotografici.

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