Marnati: «Con la nuova legge sui rifiuti la Regione punta all’economia circolare»

Riorganizzare la delicata e complessa “partita” dei rifiuti con un triplice obiettivo: rafforzare la governance, spingere sulla raccolta differenziata e creare impiantistica che permetta al Piemonte di diventare autonomo. In una parola: puntare sull’ambiente e sull’economia circolare. Queste le finalità della legge approvata oggi in consiglio regionale che prevede la creazione di un Ato unico (Ambito territoriale omogeneo) e sub-ambiti di area vasta, ovvero gli attuali consorzi. All’Ato spetterà l’approvazione del piano per l’avvio del trattamento dei rifiuti, la realizzazione degli impianti sulla base delle esigenze di riutilizzo, recupero e smaltimento.

«La legge c’era già – commenta Marnati – noi, raccolte le criticità emerse sul territorio, come quelle che bloccavano il processo di accorpamento dei consorzi, l’abbiamo aggiornata.  Ci saranno 21 consorzi autonomi di area vasta e avremo una governance forte; la partita dei rifiuti non è solo una questione ambientale ma anche economica, ci saranno nuovi investimenti, nuove assunzioni. Dovremo creare impianti a chilometri zero perché abbiamo bisogno di non dipendere da altri, siano essi in regione o al di fuori».

Due dunque gli imperativi: puntare sul raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata (obiettivo del 65% previsto dalla Ue, ci sono consorzi già vicini al 70% ed altri meno, come Torino, che ha recentemente superato il 50%) e l’abbassamento, entro il 2025, del quantitativo di rifiuti indifferenziati prodotti pro capite, fissato in 126 Kg per abitante (limite fissato a 159 per Torino) e spingere sul riutilizzo di quei rifiuti che non si possono differenziare «a recupero energetico  – sottolinea Marnati – con la realizzazione di termovalorizzatori sicuri e di ultimissima generazione. La Regione fa proprio il concetto di economia circolare incentivando lo scambio o la cessazione gratuita di beni per il loro riutilizzo. Abbiamo presentato numerosi progetti a valere sul Recovery Fund per il miglioramento dell’impiantistica regionale. L’obiettivo comunque è quello di arrivare a differenziare il più possibile. Il Piemonte diventerà più indipendente, punteremo sulla ricerca e sull’innovazione, creeremo impiantistica per riciclare la plastica e cercheremo nuove soluzioni per l’industria per produrre materiali riciclabili; e lo faremo con i nostri atenei, con il Politecnico di Torino. È importante sottolineare che una gestione pubblica dei rifiuti permette di tenere lontane tutte quelle organizzazioni criminali che potrebbero essere attratte da un vuoto normativo».

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Marnati: «Con la nuova legge sui rifiuti la Regione punta all’economia circolare»

Riorganizzare la delicata e complessa “partita” dei rifiuti con un triplice obiettivo: rafforzare la governance, spingere sulla raccolta differenziata e creare impiantistica che permetta al Piemonte di diventare autonomo. In una parola: puntare sull’ambiente e sull’economia circolare. Queste le finalità della legge approvata oggi in consiglio regionale che prevede la creazione di un Ato unico (Ambito territoriale omogeneo) e sub-ambiti di area vasta, ovvero gli attuali consorzi. All’Ato spetterà l’approvazione del piano per l’avvio del trattamento dei rifiuti, la realizzazione degli impianti sulla base delle esigenze di riutilizzo, recupero e smaltimento.

«La legge c’era già – commenta Marnati – noi, raccolte le criticità emerse sul territorio, come quelle che bloccavano il processo di accorpamento dei consorzi, l’abbiamo aggiornata.  Ci saranno 21 consorzi autonomi di area vasta e avremo una governance forte; la partita dei rifiuti non è solo una questione ambientale ma anche economica, ci saranno nuovi investimenti, nuove assunzioni. Dovremo creare impianti a chilometri zero perché abbiamo bisogno di non dipendere da altri, siano essi in regione o al di fuori».

Due dunque gli imperativi: puntare sul raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata (obiettivo del 65% previsto dalla Ue, ci sono consorzi già vicini al 70% ed altri meno, come Torino, che ha recentemente superato il 50%) e l’abbassamento, entro il 2025, del quantitativo di rifiuti indifferenziati prodotti pro capite, fissato in 126 Kg per abitante (limite fissato a 159 per Torino) e spingere sul riutilizzo di quei rifiuti che non si possono differenziare «a recupero energetico  – sottolinea Marnati – con la realizzazione di termovalorizzatori sicuri e di ultimissima generazione. La Regione fa proprio il concetto di economia circolare incentivando lo scambio o la cessazione gratuita di beni per il loro riutilizzo. Abbiamo presentato numerosi progetti a valere sul Recovery Fund per il miglioramento dell’impiantistica regionale. L’obiettivo comunque è quello di arrivare a differenziare il più possibile. Il Piemonte diventerà più indipendente, punteremo sulla ricerca e sull’innovazione, creeremo impiantistica per riciclare la plastica e cercheremo nuove soluzioni per l’industria per produrre materiali riciclabili; e lo faremo con i nostri atenei, con il Politecnico di Torino. È importante sottolineare che una gestione pubblica dei rifiuti permette di tenere lontane tutte quelle organizzazioni criminali che potrebbero essere attratte da un vuoto normativo».

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