Mascherine abbandonate? «Sì, ma a Novara non è allarme»

Mascherine abbandonate lungo le strade e i marciapiedi. Si può parlare di allarme? Forse sarebbe eccessivo, nonostante a Novara questo fenomeno, che potremmo definirlo di maleducazione civica, sembra aver preso piede come nel resto d’Italia. E nonostante le contravvenzioni previste siano piuttosto salate.

Per Pietro Di Troia, comandante della polizia locale, si tratta di un fenomeno «presente, ma non da destare particolare preoccupazione. Da parte nostra i controlli sono costanti e il territorio viene continuamente monitorato come per tutte le situazioni legate ad esempio all’abbandono di altri tipi di rifiuti. Purtroppo anche in questo caso se il trasgressore non viene colto in flagranza non possiamo fare nulla. E del resto non si può certo risalire al soggetto in questione attraverso il suo dna…».

 

 

Per Di Troia al momento in cui scriviamo non è stata elevata ancora nessuna contravvenzione per questo tipo di abbandono e anche se in città si possono notare mascherine abbandonate, «non consideriamo la situazione peggiore di altre realtà urbane».

Occorrerebbe piuttosto sensibilizzare ancora di più la cittadinanza su questo argomento. Non a caso in occasione dell’ultimo consiglio comunale è stata approvata all’unanimità una mozione, al termine del dibattito emendata proprio per consentire il voto favorevole di tutti gli schieramenti politici rispetto al testo originario presentato dal Movimento 5 Stelle, indirizzata promuovere una maggiore sensibilizzazione per contrastare questa cattiva abitudine. Basta davvero poco per gettare una mascherina usata in un cestino come una bottiglietta di plastica o una cartaccia. E per chi vuole differenziare? Inizialmente qualche dubbio era evidente, trovandosi di fronte a un rifiuto “nuovo”. Poi si è optato per quello non recuperabile, destinato cioè al classico sacco nero.

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Luca Mattioli

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Una risposta

  1. A mio parere invece si dovrebbe proprio fare l’esame del DNA! Ovviamente a carico del proprietario della mascherina così da imporgli sanzione salata e comprensiva di tutte le spese sostenute per rintracciarlo! Solo ciò potrebbe
    essere un deterrente ad un’azione tanto meschina!

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Mascherine abbandonate? «Sì, ma a Novara non è allarme»

Mascherine abbandonate lungo le strade e i marciapiedi. Si può parlare di allarme? Forse sarebbe eccessivo, nonostante a Novara questo fenomeno, che potremmo definirlo di maleducazione civica, sembra aver preso piede come nel resto d’Italia. E nonostante le contravvenzioni previste siano piuttosto salate.

Per Pietro Di Troia, comandante della polizia locale, si tratta di un fenomeno «presente, ma non da destare particolare preoccupazione. Da parte nostra i controlli sono costanti e il territorio viene continuamente monitorato come per tutte le situazioni legate ad esempio all’abbandono di altri tipi di rifiuti. Purtroppo anche in questo caso se il trasgressore non viene colto in flagranza non possiamo fare nulla. E del resto non si può certo risalire al soggetto in questione attraverso il suo dna…».

 

 

Per Di Troia al momento in cui scriviamo non è stata elevata ancora nessuna contravvenzione per questo tipo di abbandono e anche se in città si possono notare mascherine abbandonate, «non consideriamo la situazione peggiore di altre realtà urbane».

Occorrerebbe piuttosto sensibilizzare ancora di più la cittadinanza su questo argomento. Non a caso in occasione dell’ultimo consiglio comunale è stata approvata all’unanimità una mozione, al termine del dibattito emendata proprio per consentire il voto favorevole di tutti gli schieramenti politici rispetto al testo originario presentato dal Movimento 5 Stelle, indirizzata promuovere una maggiore sensibilizzazione per contrastare questa cattiva abitudine. Basta davvero poco per gettare una mascherina usata in un cestino come una bottiglietta di plastica o una cartaccia. E per chi vuole differenziare? Inizialmente qualche dubbio era evidente, trovandosi di fronte a un rifiuto “nuovo”. Poi si è optato per quello non recuperabile, destinato cioè al classico sacco nero.

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