Venticinque misure cautelari, 15 chili di cocaina e 2 fucili a canne mozze. È il risultato di una complessa indagine denominata “Matassa” condotta dai Carabinieri di Novara e coordinata dalla Procura durata diversi mesi che ha permesso di smantellare un’organizzazione che riforniva i pusher in tre quartieri di Novara – Sacro Cuore, San Martino e Sant’Agabio – e nella zona di Cameriano e Granozzo i quali, a loro volta, la vendevano ai singoli utenti.
Il gip Rossana Mongiardo ha accolto la richiesta del pm Mario Andrigo disponendo il carcere per 13 persone, i domiciliari per 5 e l’obbligo di dimora per altre 7. Nel corso delle perquisizioni sono state sorprese in flagranza altre 4 persone che hanno portato al sequestro di due fucili e 25 mila euro in contanti ritenuti il provento dell’attività illecita.
«L’indagine ha avuto inizio nell’autunno del 2022 e nel gennaio di quest’anno ha portato all’arresto di due persone – ha affermato il procuratore capo di Novara, Giuseppe Ferrando – che durante un controllo avevano gettato dal finestrino dell’auto un chilo di cocaina per un valore compreso tra i 30 e i 40 mila euro: si tratta dei due principali fornitori di droga – Andrea Barbieri e Antonio De Luca – considerati il braccio destro di Pasqualino Ficarra, classe 1975, punto di riferimento dell’intera organizzazione. Ai domiciliari anche la moglie di Ficarra».
«Un’indagine che fa anche riflettere su un aspetto sociologico che è quello del consumo di droga in città – ha proseguito Ferrando -. Se esiste un traffico così ingente è perchè c’è richiesta. Inoltre dalle perquisizioni è emersa una certa spavalderia da parte di queste persone, abituate a maneggiare soldi, fucili e cocaina».
«In questi situazioni, l’azione investigativa diventa fondamentale – ha detto il comandante dei Carabinieri di Novara, il colonnello Antonio Renzetti -. Non si è trattato solo di un’operazione antidroga, ma anche di una complessa indagine che ha anche permesso di intercettare l’indotto dello spaccio, un vero e proprio circuito diabolico alimentato dagli stupefacenti».
«È stato stimato che l’organizzazione era in grado di gestire circa 3 chili di cocaina al mese, un quantitativo considerevole per la piazza di Novara – ha spiegato il colonnello Sandro Colongo -. Un’attività di procacciamento che aveva sostituito il giro già smantellato negli anni scorsi con le operazioni “Movida”, “Tresca” e “Contadino”. Questa indagine, denominata “Matassa”, proprio perchè complessa e intricata, ha inciso sulla mappatura dello spaccio».
«Le perquisizioni ci hanno consentito di accertare che Ficarra conduceva uno stile di vita non adeguato alle sue possibilità economiche – ha aggiunto il maggiore Alessandro Perotta – mettendo in luce un’attività di riciclaggio: Ficarra comprava in nero orologi di valore, abbiamo sequestrato 4 Rolex e un Cartier per un valore di 60 mila euro, che rivendeva facendosi bonificare le cifre su diversi conti correnti, alcuni intestati alla moglie, per sviare i sospetti. Tra i beni sequestrati, infatti, ci sono conti correnti, tessere postali, un’auto di valore un casolare che Ficarra avrebbe ristrutturato con i proventi dell’attività».
Tra i fermati, ai domiciliari con l’accusa di riciclaggio, c’è anche l’ex calciatore e direttore sportivo dell’Rg Ticino, Ersid Pllumbaj. In una nota diramata in serata, la società ha dichiarato: «Rg Ticino si dissocia completamente dalle vicende personali del direttore sportivo Ersid Pllumbaj e comunica la conclusione del rapporto professionale, ringraziandolo per l’operato della stagione appena terminata».