Maxi truffa reddito di cittadinanza: su Tik Tok il video shock della conta dei soldi

Le fiamme gialle di Novara hanno avviato le indagini insospettite dalle circa 2.000 richieste di rilascio di codici fiscali, pervenute agli uffici dell'Agenzia delle entrate di Novara e Borgomanero, da parte di cittadini rumeni non residenti in provincia

Maxi truffa del reddito di cittadinanza: su Tik Tok il video shock della conta dei soldi. Una donna che maneggia delle mazzette molto consistenti, mentre sta seduta sul proprio letto. In un altro video, postato da lei stessa sul popolare social network, li mette nelle mani di un bimbo seduto in auto con lei. Li ha mandati in onda il Tg La7 di oggi (11 novembre) parlando dell’inchiesta che ha stroncato un giro da maxi truffa sul reddito di cittadinanza, di cui avevamo dato anticipazione in mattinata (leggi qui).

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha visto un importante contributo da parte della guardia di finanza di Novara. Le fiamme gialle novaresi sono state insospettite dalle circa 2.000 richieste di rilascio di codici fiscali, pervenute agli uffici dell’Agenzia delle entrate di Novara e Borgomanero, da parte di cittadini rumeni non residenti in provincia. Codici fiscali che, come è stato successivamente appurato dagli investigatori, sono stati utilizzati per la richiesta di accesso al reddito di cittadinanza. Misura di sostegno di cui queste persone sono risultate prive dei requisiti previsti dalla legge.

L’analisi di oltre 14.000 posizioni da parte delle Fiamme Gialle di Novara e Cremona ha consentito di far emergere 9.000 false istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro. In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, circa 4.000 rumeni richiedenti risultavano residenti in 10 indirizzi. Clamoroso il caso di un palazzo in zona San Siro a Milano, in cui ne risultavano risiedere ben 686. Tra i richiedenti della misura di sostegno figura anche una donna vittima di omicidio nel 2013.

L’inchiesta ha portato all’arresto di 16 persone nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento. A loro si aggiungono altri 9.000 indagati, che avrebbero ottenuto il reddito senza averne diritto.

Alle indagini hanno collaborato, oltre alla guardia di finanza di Novara e Cremona, il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie e l’Inps.

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Le fiamme gialle di Novara hanno avviato le indagini insospettite dalle circa 2.000 richieste di rilascio di codici fiscali, pervenute agli uffici dell’Agenzia delle entrate di Novara e Borgomanero, da parte di cittadini rumeni non residenti in provincia

Maxi truffa del reddito di cittadinanza: su Tik Tok il video shock della conta dei soldi. Una donna che maneggia delle mazzette molto consistenti, mentre sta seduta sul proprio letto. In un altro video, postato da lei stessa sul popolare social network, li mette nelle mani di un bimbo seduto in auto con lei. Li ha mandati in onda il Tg La7 di oggi (11 novembre) parlando dell'inchiesta che ha stroncato un giro da maxi truffa sul reddito di cittadinanza, di cui avevamo dato anticipazione in mattinata (leggi qui).

L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha visto un importante contributo da parte della guardia di finanza di Novara. Le fiamme gialle novaresi sono state insospettite dalle circa 2.000 richieste di rilascio di codici fiscali, pervenute agli uffici dell'Agenzia delle entrate di Novara e Borgomanero, da parte di cittadini rumeni non residenti in provincia. Codici fiscali che, come è stato successivamente appurato dagli investigatori, sono stati utilizzati per la richiesta di accesso al reddito di cittadinanza. Misura di sostegno di cui queste persone sono risultate prive dei requisiti previsti dalla legge.

L’analisi di oltre 14.000 posizioni da parte delle Fiamme Gialle di Novara e Cremona ha consentito di far emergere 9.000 false istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro. In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, circa 4.000 rumeni richiedenti risultavano residenti in 10 indirizzi. Clamoroso il caso di un palazzo in zona San Siro a Milano, in cui ne risultavano risiedere ben 686. Tra i richiedenti della misura di sostegno figura anche una donna vittima di omicidio nel 2013.

L'inchiesta ha portato all'arresto di 16 persone nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento. A loro si aggiungono altri 9.000 indagati, che avrebbero ottenuto il reddito senza averne diritto.

Alle indagini hanno collaborato, oltre alla guardia di finanza di Novara e Cremona, il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie e l'Inps.

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.