“Mensa dei poveri”, slitta l’udienza preliminare

Si sarebbe dovuta svolgere questa mattina (lunedì) davanti al gup del Tribunale di Milano l’udienza preliminare per i 69 indagati nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, tra i quali anche il parlamentare novarese forzista Diego Sozzani; e invece l’udienza è stata rinviata al 25 maggio, con una calendarizzazione di udienze successive fino al 9 luglio, per riunificare i filoni dell’inchiesta.

 

 

L’operazione era stata coordinata dalla Procura di Milano; il parlamentare novarese, difeso dagli avvocati Massimo Dinoia e Carla Zucco, è accusato di un presunto finanziamento illecito al partito per 10mila euro.

Il 18 settembre scorso la Camera con 235 voti favorevoli, 309 contrari e un astenuto e con votazione segreta, aveva negato  l’autorizzazione all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Sozzani, sulla quale si era invece espressa a favore (con la sola esclusione del centrodestra) la giunta per le autorizzazioni a procedere che aveva negato (a favore solo i pentastellati) l’uso delle intercettazioni.

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“Mensa dei poveri”, slitta l’udienza preliminare

Si sarebbe dovuta svolgere questa mattina (lunedì) davanti al gup del Tribunale di Milano l’udienza preliminare per i 69 indagati nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, tra i quali anche il parlamentare novarese forzista Diego Sozzani; e invece l’udienza è stata rinviata al 25 maggio, con una calendarizzazione di udienze successive fino al 9 luglio, per riunificare i filoni dell’inchiesta.

 

 

L’operazione era stata coordinata dalla Procura di Milano; il parlamentare novarese, difeso dagli avvocati Massimo Dinoia e Carla Zucco, è accusato di un presunto finanziamento illecito al partito per 10mila euro.

Il 18 settembre scorso la Camera con 235 voti favorevoli, 309 contrari e un astenuto e con votazione segreta, aveva negato  l’autorizzazione all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Sozzani, sulla quale si era invece espressa a favore (con la sola esclusione del centrodestra) la giunta per le autorizzazioni a procedere che aveva negato (a favore solo i pentastellati) l’uso delle intercettazioni.

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