Mercato coperto, il grande malato di viale Dante

La riqualificazione della struttura di viale Dante è nei cassetti del Comune da anni, ma nessuna idea è mai stata messa in pratica. Gli ambulanti dei generi vari vorrebbero una svolta decisiva, l'assessore al Commercio: «Ci sono problemi logistici»

La riqualificazione del mercato coperto di viale Dante è nei cassetti del Comune da anni, ma nessuna idea è mai stata concretamente messa in pratica. L’ultima gara d’appalto, la quarta, risale a gennaio 2021 ed è andata deserta. Il bando prevedeva il diritto di usufrutto delle prime tre campate, quelle in disuso, oltre all’alienazione della palazzina ex vigili che si affaccia su largo don Minzoni, per farne attività commerciali e di ristorazione, luoghi di aggregazione e uffici; il seminterrato sarebbe stato adibito a parcheggi. Due anni prima, infatti, la società aronese Ge Srl aveva presentato una manifestazione d’interesse, ma la proposta non ha mai avuto alcun seguito e al bando non aveva partecipato nessun altro soggetto.

A oggi, uno degli edifici con più potenzialità dal punto di vista commerciale ha l’aspetto di un vecchio signore malato e stanco di vivere, ma che cerca di mantenere la sua dignità nonostante gli acciacchi del tempo.

Gli ambulanti dei generi vari vorrebbero una svolta decisiva trasformando il mercato coperto in un vero e proprio centro commerciale. E vorrebbero che a occuparsene fosse il Comune con un progetto di riqualificazione complessiva.

«Bisogna svecchiare questo luogo – afferma Simonetta Cornara, ambulante da 34 anni -. Perchè funziona il mercato di Porta Palazzo a Torino? Al martedì e la mercoledì siamo qui in sette, una desolazione: serve una visione politica che in questa amministrazione non vedo. L’unica persona che si era interessata alla riqualificazione del mercato è stata l’ex assessore al Commercio, Elisabetta Franzoni, poi il nulla. Viene quasi da pensare che il Comune voglia farci chiudere. Sono molto delusa, sto valutando di andarmene da qui: ho ancora dieci anni di lavoro prima della pensione e non riesco a pensare di passarli tutti in questo posto».

«Ci sono novaresi che dopo quasi sette anni ancora non sanno che anche il mercato dei generi vari è aperto da lunedì a sabato e non solo per tre giorni la settimana come era storicamente – racconta un’altra ambulante che però vuole restare anonima -. Bisogna cambiare gli orari, ma i colleghi degli alimentari non vogliono: non esiste che nel 2022 si lavori solo fino alle 13.30. Non è più il tempo delle nostre mamme che ci portavano a scuola e poi andavano al mercato a fare la spesa. I ritmi sono cambiati, ma questo posto è rimasto come era quarant’anni fa. Deve, invece, diventare un luogo di aggregazione: se davvero nelle intenzioni c’era anche un’area food, perché non fare convenzioni con gli studenti dell’università? Creare occasioni per aperitivi, spazi per le mostre o punto di ritiro Amazon?».

Alla fine dell’anno cinque ambulanti chiuderanno per pensionamento e una sesta perché ha deciso di andare altrove. Quest’ultima è Sara Rastelli, al mercato coperto da un anno e mezzo: «Vado via e torno a fare la spuntista: è dall’inizio del 2022 che non si lavora più: non c’è passaggio, alle 1 già non si vede più nessuno. Questo posto va rilanciato, bisogna ampliare gli orari, creare eventi e darci la possibilità di restare aperti la domenica, almeno nel periodo natalizio. Invece il Comune non fa niente, forse vuole chiudere tutto?».

«Non c’è ricambio e molti spazi sono vuoti – afferma Mariano Risalvato, tra gli ambulanti storici del mercato coperto -. Però chi come me è ancora qui dopo tanto tempo cerca di spingere per una riqualificazione, ma deve essere un progetto ampio che guarda al futuro. Tra pochi anni andrò in pensione, vorrei andarmene sapendo di lasciare qualcosa di ben fatto a chi prenderà il mio posto».

L’assessore al Commercio, Marina Chiarelli, nega categoricamente che il Comune voglia chiudere il mercato coperto: «Nonostante l’ultimo bando sia andato deserto, l’intenzione di riqualificare la struttura non è cambiata. Ma il progetto è molto complesso è ed quasi impossibile per il Comune creare una struttura priva di costi andando a migliorare la fruibilità. Sono stati fatti numerosi sopralluoghi, ma ci sono diversi problemi logistici: quando il mercato era stato ristrutturato, l’area food era stata prevista nelle prime campate, dove ora ci sono gli alimentari, e solo lì ci sono gli attacchi. Inoltre in un’area di ristorazione l’Asl impone un certo numero di servizi igienici: dunque bisognerebbe intervenire anche dal punto di vista strutturale».

Per quanto riguarda un eventuale ampliamento dell’orario, l’assessore sottolinea che «tempo fa avevamo proposto una sperimentazione da giovedì a sabato, ma solo alcuni ambulanti si erano resi disponibili. A breve, comunque, pubblicheremo il bando per l’occupazione degli spazi vacanti».

La scorsa settimana, inoltre, la giunta ha approvato una delibera con la quale aderisce al “Bando regionale per il sostegno di progetti strategici dei Distretti del commercio” per contributi a favore delle attività commerciali pari a 250 mila euro. «Una parte delle iniziative sarà senz’altro riservata alle attività del mercato coperto» conclude l’assessore che garantisce «ne parleremo nel dettaglio durante un’apposita commissione consigliare programmata per fine ottobre».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Mercato coperto, il grande malato di viale Dante

La riqualificazione della struttura di viale Dante è nei cassetti del Comune da anni, ma nessuna idea è mai stata messa in pratica. Gli ambulanti dei generi vari vorrebbero una svolta decisiva, l’assessore al Commercio: «Ci sono problemi logistici»

La riqualificazione del mercato coperto di viale Dante è nei cassetti del Comune da anni, ma nessuna idea è mai stata concretamente messa in pratica. L’ultima gara d’appalto, la quarta, risale a gennaio 2021 ed è andata deserta. Il bando prevedeva il diritto di usufrutto delle prime tre campate, quelle in disuso, oltre all’alienazione della palazzina ex vigili che si affaccia su largo don Minzoni, per farne attività commerciali e di ristorazione, luoghi di aggregazione e uffici; il seminterrato sarebbe stato adibito a parcheggi. Due anni prima, infatti, la società aronese Ge Srl aveva presentato una manifestazione d’interesse, ma la proposta non ha mai avuto alcun seguito e al bando non aveva partecipato nessun altro soggetto.

A oggi, uno degli edifici con più potenzialità dal punto di vista commerciale ha l'aspetto di un vecchio signore malato e stanco di vivere, ma che cerca di mantenere la sua dignità nonostante gli acciacchi del tempo.

Gli ambulanti dei generi vari vorrebbero una svolta decisiva trasformando il mercato coperto in un vero e proprio centro commerciale. E vorrebbero che a occuparsene fosse il Comune con un progetto di riqualificazione complessiva.

«Bisogna svecchiare questo luogo – afferma Simonetta Cornara, ambulante da 34 anni -. Perchè funziona il mercato di Porta Palazzo a Torino? Al martedì e la mercoledì siamo qui in sette, una desolazione: serve una visione politica che in questa amministrazione non vedo. L’unica persona che si era interessata alla riqualificazione del mercato è stata l’ex assessore al Commercio, Elisabetta Franzoni, poi il nulla. Viene quasi da pensare che il Comune voglia farci chiudere. Sono molto delusa, sto valutando di andarmene da qui: ho ancora dieci anni di lavoro prima della pensione e non riesco a pensare di passarli tutti in questo posto».

«Ci sono novaresi che dopo quasi sette anni ancora non sanno che anche il mercato dei generi vari è aperto da lunedì a sabato e non solo per tre giorni la settimana come era storicamente – racconta un’altra ambulante che però vuole restare anonima -. Bisogna cambiare gli orari, ma i colleghi degli alimentari non vogliono: non esiste che nel 2022 si lavori solo fino alle 13.30. Non è più il tempo delle nostre mamme che ci portavano a scuola e poi andavano al mercato a fare la spesa. I ritmi sono cambiati, ma questo posto è rimasto come era quarant’anni fa. Deve, invece, diventare un luogo di aggregazione: se davvero nelle intenzioni c’era anche un’area food, perché non fare convenzioni con gli studenti dell’università? Creare occasioni per aperitivi, spazi per le mostre o punto di ritiro Amazon?».

Alla fine dell’anno cinque ambulanti chiuderanno per pensionamento e una sesta perché ha deciso di andare altrove. Quest’ultima è Sara Rastelli, al mercato coperto da un anno e mezzo: «Vado via e torno a fare la spuntista: è dall’inizio del 2022 che non si lavora più: non c’è passaggio, alle 1 già non si vede più nessuno. Questo posto va rilanciato, bisogna ampliare gli orari, creare eventi e darci la possibilità di restare aperti la domenica, almeno nel periodo natalizio. Invece il Comune non fa niente, forse vuole chiudere tutto?».

«Non c’è ricambio e molti spazi sono vuoti – afferma Mariano Risalvato, tra gli ambulanti storici del mercato coperto -. Però chi come me è ancora qui dopo tanto tempo cerca di spingere per una riqualificazione, ma deve essere un progetto ampio che guarda al futuro. Tra pochi anni andrò in pensione, vorrei andarmene sapendo di lasciare qualcosa di ben fatto a chi prenderà il mio posto».

L’assessore al Commercio, Marina Chiarelli, nega categoricamente che il Comune voglia chiudere il mercato coperto: «Nonostante l’ultimo bando sia andato deserto, l’intenzione di riqualificare la struttura non è cambiata. Ma il progetto è molto complesso è ed quasi impossibile per il Comune creare una struttura priva di costi andando a migliorare la fruibilità. Sono stati fatti numerosi sopralluoghi, ma ci sono diversi problemi logistici: quando il mercato era stato ristrutturato, l’area food era stata prevista nelle prime campate, dove ora ci sono gli alimentari, e solo lì ci sono gli attacchi. Inoltre in un’area di ristorazione l’Asl impone un certo numero di servizi igienici: dunque bisognerebbe intervenire anche dal punto di vista strutturale».

Per quanto riguarda un eventuale ampliamento dell’orario, l’assessore sottolinea che «tempo fa avevamo proposto una sperimentazione da giovedì a sabato, ma solo alcuni ambulanti si erano resi disponibili. A breve, comunque, pubblicheremo il bando per l’occupazione degli spazi vacanti».

La scorsa settimana, inoltre, la giunta ha approvato una delibera con la quale aderisce al “Bando regionale per il sostegno di progetti strategici dei Distretti del commercio” per contributi a favore delle attività commerciali pari a 250 mila euro. «Una parte delle iniziative sarà senz’altro riservata alle attività del mercato coperto» conclude l’assessore che garantisce «ne parleremo nel dettaglio durante un’apposita commissione consigliare programmata per fine ottobre».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore