Due ore di discussione per rimanere sulle posizioni di partenza. Oppure, se si preferisce, come in un gioco da tavolo, dove al termine del “giro” le pedine tornano sempre sulla casella di partenza. Così si è chiusa, nel pomeriggio di ieri, venerdì 19 aprile, una Commissione dedicata al nuovo regolamento del Mercato coperto di viale Dante, ma che alla fine non ha fatto altro che riacutizzare la vertenza in atto fra l’amministrazione comunale e gli operatori, presenti in aula (nella foto) insieme al loro legale Marina Ughetta in quanto invitati a esporre un loro parere.
Inizialmente la vicesindaco Marina Chiarelli, nelle sue vesti di assessore al Commercio, ha voluto ricordare la necessità di mettere le mani sul regolamento del Mercato coperto (quello in vigore risale al 2017), «per permettere un funzionamento attualizzato rispetto a quelle che sono le esigenze, con una gestione autonoma della struttura da parte degli stessi mercatali. Nel corso di questi ultimi anni si sono avute alcune modifiche normative che rendono necessario adeguare i contenuti del regolamento e poi abbiamo ritenuto giusto rivedere l’attuale organizzazione spaziale e merceologica, con lo scopo di individuare soluzioni che possano consentire una maggiore accessibilità da parte degli operatori e la definizione dei loro rapporti con il Comune, proprietario dell’immobile, anche perché la sua gestione nel complesso presenta difformità rispetto agli altri mercati».
Nocciolo della questione rimane la costituzione di un consorzio fra gli addetti, proposta ancora una volta rigettata in partenza dagli operatori, ma senza – come è stato evidenziato – senza clausole capestro: «Noi dobbiamo ragionare sull’attuale regolamento – ha detto Paolo Bamberga, uno degli operatori di generi vari – Non sono contrario alla costituzione di un consorzio, ma non credo si possa arrivare alla sua creazione con la clausola che se non si fas ci viene revocato il posteggio. Se dovesse passare la soluzione che ci viene prospettata oggi ci troveremmo di fronte al fatto di accettare il consorzio e poi accettare qualunque regolamento ci verrà proposto. Se il Comune non vuol più gestire il Mercato coperto si prenda piuttosto in considerazione un’ampia gamma di opportunità, incluso il consorzio, che dovrebbe essere un’aggregazione volontaria. I consorzi “obbligatori” sono solo quelli di nomina governativa. Quello che sosteniamo è contenuto nel Codice civile e in una legge regionale. Un regolamento del Comune non può certo “scavalcarli”. Non possiamo firmare alla cieca. Togliete quella clausola per poi giungere a una contrattazione equa e soddisfacente per tutti».
Tempo scaduto, almeno per venerdì. E tutto rinviato a una prossima riunione (o incontro) fra le parti.
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