«Mi picchiava e minacciava i miei figli»: ex compagno violento rimedia 4 anni e mezzo

Condannato 32enne peruviano. La difesa chiedeva l'assoluzione perchè il racconto della vittima era contraddittorio

«Durante le discussioni lui alzava la voce e diventava aggressivo. Spesso, quando era sotto l’effetto di sostanze, mi obbligava ad avere rapporti sessuali anche se non volevo. Ma avevo paura e alla fine cedevo». Un racconto di sofferenza quello di una giovane donna immigrata che due anni da, nel dicembre del 2022, aveva deciso di denunciare alla polizia le vessazioni casalinghe che subiva dal compagno, M.A.O.G., trentunenne di origine peruviana abitante a Trecate.

La sua denuncia ha portato l’uomo in tribunale e i giudici lo hanno condannato a 4 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale. L’imputato è stato invece assolto dalle altre imputazioni di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, probabilmente perché gli episodi di aggressione fisica e verbale di cui ha parlato la compagna stati troppo sporadici e non erano stati ripetuti nel tempo. Del resto lei, nel corso del processo, ha ritirato la querela spiegando che ha visto la suocera piangere per questa situazione e le era dispiaciuto molto.

Nel ripercorrere il tormentato rapporto di coppia, la vittima ha fatto cenno anche a qualche minaccia. Lui diceva che poteva fare del male ai tre figli della donna, rimasti in patria: «Sosteneva che conosceva delle persone che potevano farlo per lui». I due si erano conosciuti alcuni anni fa in un locale in Lombardia frequentato da sudamericani, grazie ad amicizie comuni. Poi la decisione di andare a convivere a Trecate. Non erano state rose e fiori, anche perché lei aveva trovato spesso la droga e quello diventava la causa dei frequenti litigi.

La difesa dell’imputato aveva chiesto l’assoluzione da tutte le accuse, sostenendo che il racconto della vittima era confuso e contraddittorio, anche relativamente ai rapporti sessuali che lei ha detto essere stati costretti. Sarà proposto appello dopo il deposito delle motivazioni.

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«Mi picchiava e minacciava i miei figli»: ex compagno violento rimedia 4 anni e mezzo

Condannato 32enne peruviano. La difesa chiedeva l’assoluzione perchè il racconto della vittima era contraddittorio

«Durante le discussioni lui alzava la voce e diventava aggressivo. Spesso, quando era sotto l’effetto di sostanze, mi obbligava ad avere rapporti sessuali anche se non volevo. Ma avevo paura e alla fine cedevo». Un racconto di sofferenza quello di una giovane donna immigrata che due anni da, nel dicembre del 2022, aveva deciso di denunciare alla polizia le vessazioni casalinghe che subiva dal compagno, M.A.O.G., trentunenne di origine peruviana abitante a Trecate.

La sua denuncia ha portato l’uomo in tribunale e i giudici lo hanno condannato a 4 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale. L’imputato è stato invece assolto dalle altre imputazioni di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, probabilmente perché gli episodi di aggressione fisica e verbale di cui ha parlato la compagna stati troppo sporadici e non erano stati ripetuti nel tempo. Del resto lei, nel corso del processo, ha ritirato la querela spiegando che ha visto la suocera piangere per questa situazione e le era dispiaciuto molto.

Nel ripercorrere il tormentato rapporto di coppia, la vittima ha fatto cenno anche a qualche minaccia. Lui diceva che poteva fare del male ai tre figli della donna, rimasti in patria: «Sosteneva che conosceva delle persone che potevano farlo per lui». I due si erano conosciuti alcuni anni fa in un locale in Lombardia frequentato da sudamericani, grazie ad amicizie comuni. Poi la decisione di andare a convivere a Trecate. Non erano state rose e fiori, anche perché lei aveva trovato spesso la droga e quello diventava la causa dei frequenti litigi.

La difesa dell’imputato aveva chiesto l’assoluzione da tutte le accuse, sostenendo che il racconto della vittima era confuso e contraddittorio, anche relativamente ai rapporti sessuali che lei ha detto essere stati costretti. Sarà proposto appello dopo il deposito delle motivazioni.

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