Migranti, 700 nel novarese. Federalberghi mette a disposizione due strutture

Si trovano fra Castelletto Ticino e Dormelletto. Il presidente Zanetta: «A Borgomanero esperienza positiva»

A partire dal 1 ottobre, a chusura della stagiine turistica, Federalberghi metterà a disposizione due strutture tra Castelletto Ticino e Dormelletto per l’accoglienza dei migranti. Dopo averne ospitati circa cinquanta nel mese di agosto all’hotel San Francesco di Borgomanero, gestito per l’emergenza dalla Croce Rossa, l’associazione affiliata a Confcommercio ha deciso di scendere nuovamente in campo: «L’esperienza è stata molto buona anche grazie al lavoro svolto dai volontari della Cri – spiega il presidente Emilio Zanetta -. Per questo motivo stiamo collaborando con la Prefettura per capire se possiamo destinare altre strutture a questo scopo, che comunque devono avere determinate caratteristiche, prima fra tutte l’ubicazione in zone periferiche. Sono hotel che chiudono per la stagione invernale, alcuni disponibili per un mese, altri fino a febbraio. Ricordo che nessun operatore ottiene un guadagno, solo un rimborso per le spese vive».

«Attualmente sul territorio novarese sono presenti circa 700 migranti nei Cas e nell’hub temporaneo predisposto a Borgomanero all’ex caserma della Stradale, ma gli arrivi sono settimanali e i numeri cambiano continuamente – dicono dalla Prefettura -. Stiamo verificando la disponibilità di alcune strutture, non solo in collaborazione con Federalberghi».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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A partire dal 1 ottobre, a chusura della stagiine turistica, Federalberghi metterà a disposizione due strutture tra Castelletto Ticino e Dormelletto per l’accoglienza dei migranti. Dopo averne ospitati circa cinquanta nel mese di agosto all’hotel San Francesco di Borgomanero, gestito per l’emergenza dalla Croce Rossa, l’associazione affiliata a Confcommercio ha deciso di scendere nuovamente in campo: «L’esperienza è stata molto buona anche grazie al lavoro svolto dai volontari della Cri – spiega il presidente Emilio Zanetta -. Per questo motivo stiamo collaborando con la Prefettura per capire se possiamo destinare altre strutture a questo scopo, che comunque devono avere determinate caratteristiche, prima fra tutte l’ubicazione in zone periferiche. Sono hotel che chiudono per la stagione invernale, alcuni disponibili per un mese, altri fino a febbraio. Ricordo che nessun operatore ottiene un guadagno, solo un rimborso per le spese vive».

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