Sarà una delegazione numerosissima quella novarese a Roma, mercoledì 19 febbraio alle 18, nella Basilica di San Pietro per l’ordinazione episcopale di monsignor Filippo Ciampanelli, 46 anni, sacerdote novarese da anni operativo nel corpo diplomatico della Santa Sede.
Ci saranno i 600 pellegrini, provenienti da tutte le parrocchie della Diocesi per il Giubileo Diocesano, già presenti a Roma da lunedì 17 febbraio e che parteciperanno all’udienza del Papa mercoledì mattina, a cui si aggiungeranno più di 350 novaresi partecipanti a una versione più ridotta del Giubileo per poter assistere all’ordinazione di don Filippo, come lo chiamano in tanti.
Il rito dell’ordinazione episcopale sarà presieduto dal cardinale Claudio Gugerotti, prefetto della Congregazione della Santa Sede per le Chiese Orientali di cui Ciampanelli è sottosegretario e concelebrerà monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara.
Dopo l’ordinazione mons. Ciampanelli saluterà sotto il porticato di San Pietro i fedeli novaresi mentre l’indomani alle 12 sempre in Vaticano presiederà la messa di ringraziamento, con la sua prima omelia da vescovo.
Mons. Ciampanelli è il primo vescovo novarese a tutti gli effetti da decenni; gli ultimi vescovi novaresi ordinati erano stati Mons. Pierfranco Pastore, figlio del sindacalista e deputato Giulio, originario di Maggiora, e Mons. Adriano Ciocca Vasino, originario della Valsesia e missionario in Brasile in cui ha prestato servizio come vescovo, avvenute negli anni ‘90.
Don Filippo è invece originario della parrocchia di Sant’Antonio, in cui tuttora torna e celebra durante le vacanze di Natale ed estive.
A Sant’Antonio – nonostante la carica ricoperta nella Segreteria di Stato vaticana e il fatto di dominio pubblico che collabori alla redazione dei discorsi del Papa, che gli ha chiesto pubblicamente non poche volte di leggerli in sua vece, quando indisposto o convalescente – si è sempre fatto apprezzare per la sua affabilità di modi e la sua semplicità che sono sempre state la cifra del suo stile .
Mons. Ciampanelli continuerà a dedicarsi al suo attuale ministero presso la Congregazione delle Chiese Orientali, un dicastero vaticano particolarmente delicato poiché si occupa di Chiese in territori in guerra come l’Ucraina e la Terra Santa.