Avvicinava ragazzini per strada con una scusa banale: «Avete una sigaretta?», o ancora: «Perché mi guardi male?». Solo delle frasi per attaccare bottone, un pretesto, secondo quanto alcune vittime hanno denunciato, per chiedere poi soldi o cellulari, e minacciarle in caso di rifiuto: «Farete una brutta fine». Lo stesso comportamento aggressivo l’aveva tenuto anche in alcuni bar, chiedendo consumazioni senza pagarle, prendendosela con altri avventori e col personale, e anche coi carabinieri intervenuti dopo la chiamata dei titolari minacciati.
Per una serie di episodi avvenuti per lo più a Borgomanero nell’inverno del 2022, il ventiquattrenne A.L, marocchino residente in città e al momento irrintracciabile, è stato condannato a 7 anni e 9 mesi di reclusione. Era a processo con le accuse di rapina, tentata estorsione, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, minaccia, porto di oggetti atti a offendere, aggravati dal fatto di averli commessi mentre si trovava sottoposto alla misura di prevenzione dell’avviso orale da parte del questore di Novara, per guai giudiziari precedenti (anche a Novara, in precedenza, aveva preso di mira due minorenni per ottenere spiccioli o cellulari), e per lui il pm aveva chiesto 11 anni e 4 mesi, e 4 mila euro; la difesa, invece, aveva sollevato dubbi sulla ricostruzione di molti fatti da parte delle vittime. I giudici hanno assolto l’imputato da una tentata rapina e una resistenza a pubblico ufficiale.
La serie di episodi era partita il 5 dicembre di tre anni fa al circolo di un impianto sportivo di Borgomanero, dove il giovane aveva preteso consumazioni gratis e poi minacciato i carabinieri intervenuti col collo di una bottiglia. Situazione del tutto analoga qualche giorno dopo in un pub dove aveva mostrato il coltello a un altro avventore per farsi offrire da bere. La magistratura, alla luce di tutte le denunce, aveva emesso una misura cautelare, mai eseguita perché il giovane si è reso latitante.