Minacce di morte alla ex mascherato da Joker, le diceva: «Con quale coltello vuoi essere ammazzata?»

Una storia, l’ennesima, da «codice rosso» che si è chiusa con la condanna di P.C., 46 anni, a 4 anni di carcere per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e interferenze illecite nella vita privata

In una delle tante aggressione, spesso accompagnate da minacce di morte («Con quale coltello vuoi essere ammazzata?») si era addirittura si era addirittura dipinto attorno alla bocca il sorriso diabolico di Joker (il nemico di Batman). Ma nel corso della loro tormentata relazione si erano accompagnate offese, aggressioni, pedinamenti, monitoraggi costanti del cellulare dei lei, tentativi di rapporti sessuali non voluti dalla donna.

Una storia, l’ennesima, da «codice rosso» che si è chiusa con la condanna di P.C., 46 anni, oggi residente in Lomellina, a 4 anni di carcere per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e interferenze illecite nella vita privata ai danni dell’ex compagna, con rito abbreviato. Il pm aveva chiesto 3 anni e 8 mesi, mentre la difesa l’assoluzione. Il giudice ha anche stabilito una provvisionale di 10 mila euro per il risarcimento del danno alla vittima.

La vicenda è avvenuta a Trecate fra la fine del 2022 e l’autunno del 2023. Nella casa dove conviveva la coppia erano intervenuti anche i carabinieri. A seguito della relazione complicata, lei, che più volte era scappata a casa di parenti, aveva detto «basta». L’uomo, convinto che avesse un amante, le aveva addirittura copiato tutti i dati del cellulare e contattava gli amici e conoscenti, per capire se fosse vero. Il 29 marzo dell’anno scorso uno degli episodi più violenti: lui aveva chiuso fuori casa la donna, dicendole di andarsene. Lei era comunque entrata e lui, su tutte le furie, aveva puntato due coltelli sul tagliere della cucina minacciandola di morte; poi aveva iniziato a lanciare contro i muri vasetti e confezioni di olio e birra, fino a dipingersi il sorriso di Jocker sulla faccia: «Olio e birra diventeranno il tuo sangue stanotte». Le minacce erano state tante altre, soprattutto quando lei manifestava la volontà di troncare la relazione. E ancora: «Do fuoco alla casa», «Ti ammazzo durante la notte», e ancora auguri di sciagure: «Spero che muoia in un indicente», aveva detto lui a un pranzo di famiglia.

Anche successivamente c’erano state aggressioni violente, soprattutto quando lui la sorprendeva in compagnia di altri uomini, sebbene fossero soltanto amici. Per spiarla aveva addirittura installato a casa una serie di telecamere, che gli consentivano di controllare da remoto cosa stesse facendo.  

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