Minacce, sputi e testate ai poliziotti: 26enne arrestato e condannato per direttissima

Y.K., ventiseienne di origine marocchina residente in città e già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 8 mesi di reclusione per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale

Intervengono su richiesta dei famigliari, perché durante una discussione fra le mura domestiche il giovane stava dando in escandescenza urlando e danneggiando tutto quanto gli capitava sotto mano, e lui aggredisce anche i poliziotti che sono costretti a utilizzare lo spray urticante per bloccarlo.

Processato per l’arresto avvenuto la corsa estate nel quartiere Sud di Novara, Y.K., ventiseienne di origine marocchina residente in città e già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 8 mesi di reclusione per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il pm aveva chiesto 1 anno.

Le Volanti sono state chiamate per una lite tra fratelli. Quando lui ha visto arrivare l’auto con le sirene è diventato ancora più aggressivo: si è tolto la maglietta in gesto di sfida, poi ha iniziato a minacciare e spintonare gli agenti. Non ne ha voluto sapere di tranquillizzarsi e li ha presi a testate per divincolarsi. In particolare si è scagliato contro uno dei poliziotti, sputandogli addosso e spintonandolo così forte da provocargli una violenta contrazione della cassa toracica, che hanno reso necessario un controllo medico. Anche sull’auto di servizio il ventiseienne ha continuato a urlare e insultare, costringendo i poliziotti a usare lo spray in dotazione per evitare che l’arrestato potesse diventare pericoloso per sé e per loro. Ancora in fase di accertamento i motivi della lite famigliare.

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Una risposta

  1. Con questi individui, o per meglio queste bestie libere di far quel gli aggrada tra di noi, bisogna usare con immediatezza un mezzo coercitivo veramente efficace: il TASER.
    Con essi non vale nessuna trattativa a compromesso, lo dimostra l’aggressione verso gli agenti di cui uno ferito per compressione toracica; azione di violenta sfida senza alcun timore su chi fossero o quanti fossero. Poveri agenti sempre costretti a subirne le conseguenze. Non bisogna arrivare al contatto fisico, va usata la metodica polizia USA, in cui l’individuo è tenuto a distanza, con ordine di stendersi a terra, al primo rifiuto agiscono senza se e senza ma !!!.

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Minacce, sputi e testate ai poliziotti: 26enne arrestato e condannato per direttissima

Y.K., ventiseienne di origine marocchina residente in città e già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 8 mesi di reclusione per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale

Intervengono su richiesta dei famigliari, perché durante una discussione fra le mura domestiche il giovane stava dando in escandescenza urlando e danneggiando tutto quanto gli capitava sotto mano, e lui aggredisce anche i poliziotti che sono costretti a utilizzare lo spray urticante per bloccarlo.

Processato per l’arresto avvenuto la corsa estate nel quartiere Sud di Novara, Y.K., ventiseienne di origine marocchina residente in città e già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 8 mesi di reclusione per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il pm aveva chiesto 1 anno.

Le Volanti sono state chiamate per una lite tra fratelli. Quando lui ha visto arrivare l’auto con le sirene è diventato ancora più aggressivo: si è tolto la maglietta in gesto di sfida, poi ha iniziato a minacciare e spintonare gli agenti. Non ne ha voluto sapere di tranquillizzarsi e li ha presi a testate per divincolarsi. In particolare si è scagliato contro uno dei poliziotti, sputandogli addosso e spintonandolo così forte da provocargli una violenta contrazione della cassa toracica, che hanno reso necessario un controllo medico. Anche sull’auto di servizio il ventiseienne ha continuato a urlare e insultare, costringendo i poliziotti a usare lo spray in dotazione per evitare che l’arrestato potesse diventare pericoloso per sé e per loro. Ancora in fase di accertamento i motivi della lite famigliare.

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