«Minacciava di sciogliermi nell’acido e mandava lettere volgari»: barista fa condannare il suo stalker

La vittima, ai carabinieri, ha raccontato che in un primo momento l’uomo si lamentava per i rumori molesti del bar, abitando lui al piano superiore dello stesso stabile

«Me lo trovavo ovunque, soprattutto vicino a casa. Perfino un vicino mi ha segnalato più volte che c’era un uomo appostato in macchina che guardava con un binocolo. Ho dovuto rivolgermi alle forze dell’ordine per riuscire a respirare, per non averlo più addosso. Per questa vicenda ho sofferto di ansia e depressione». La denuncia della titolare di un bar di Borgomanero, una donna di sessantadue anni residente in un paese della zona, ha portato alla condanna a 1 anno di reclusione di F.D., residente a Borgomanero, in passato cliente del locale. Per l’uomo, accusato di stalking, il pm aveva chiesto la condanna a 8 mesi. Il suo difensore, invece, aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo che non ci sia alcuna prova di atti persecutori, dal momento che l’imputato era un frequentatore assiduo del bar, tanto che gli altri clienti pensavano addirittura fosse un socio.

La vittima, ai carabinieri, ha raccontato che in un primo momento l’uomo si lamentava per i rumori molesti del bar, abitando lui al piano superiore dello stesso stabile. Poi, all’improvviso, ne era diventato cliente stazionando tutto il giorno ai tavolini. «Probabilmente si era invaghito di me, ma io non ricambiavo. Lui aveva moglie e figli. A un certo punto ho chiuso il negozio e lui ha cominciato a pedinarmi ovunque, e a suonare il campanello di notte. Minacciava di sciogliermi nell’acido e faceva intendere di avere una pistola». All’indirizzo della barista e dei suoi famigliari erano arrivate lettere di insulti, contenenti anche fotografie pornografiche e volgarità, e poi telefonate e messaggi.

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La vittima, ai carabinieri, ha raccontato che in un primo momento l’uomo si lamentava per i rumori molesti del bar, abitando lui al piano superiore dello stesso stabile

«Me lo trovavo ovunque, soprattutto vicino a casa. Perfino un vicino mi ha segnalato più volte che c’era un uomo appostato in macchina che guardava con un binocolo. Ho dovuto rivolgermi alle forze dell’ordine per riuscire a respirare, per non averlo più addosso. Per questa vicenda ho sofferto di ansia e depressione». La denuncia della titolare di un bar di Borgomanero, una donna di sessantadue anni residente in un paese della zona, ha portato alla condanna a 1 anno di reclusione di F.D., residente a Borgomanero, in passato cliente del locale. Per l’uomo, accusato di stalking, il pm aveva chiesto la condanna a 8 mesi. Il suo difensore, invece, aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo che non ci sia alcuna prova di atti persecutori, dal momento che l’imputato era un frequentatore assiduo del bar, tanto che gli altri clienti pensavano addirittura fosse un socio.

La vittima, ai carabinieri, ha raccontato che in un primo momento l’uomo si lamentava per i rumori molesti del bar, abitando lui al piano superiore dello stesso stabile. Poi, all’improvviso, ne era diventato cliente stazionando tutto il giorno ai tavolini. «Probabilmente si era invaghito di me, ma io non ricambiavo. Lui aveva moglie e figli. A un certo punto ho chiuso il negozio e lui ha cominciato a pedinarmi ovunque, e a suonare il campanello di notte. Minacciava di sciogliermi nell’acido e faceva intendere di avere una pistola». All’indirizzo della barista e dei suoi famigliari erano arrivate lettere di insulti, contenenti anche fotografie pornografiche e volgarità, e poi telefonate e messaggi.

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