Minialloggi De Pagave, 14 giugno sopralluogo della Regione. Ma c’è confusione sul futuro

Discussione aperta durante l'ultima commissione consiliare. Qualche idea dall'assessore alle Politiche Sociali, domande e proposte dalla minoranza e un intervento dell'assessore ai Lavori Pubblici che ha creato imbarazzo

Il prossimo 14 giugno il ora direttore regionale degli assessorati alla Sanità e alle Politiche Sociali, Mario Minola, ex direttore generale dell’ospedale Maggiore di Novara, effettuerà un sopralluogo ai 31 minialloggi vuoti della casa di riposo De Pagave, ex Ipab controllata dalla Regione. A comunicarlo è stato l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Novara, Luca Piantanida, nel corso dell’ultima commissione consiliare.

I minialloggi – che avrebbero dovuto essere gestiti dallo stesso De Pagave – erano stati ristrutturati dal Comune con un investimento di svariati milioni di euro, ma non sono mai stati utilizzati e a oggi si trovano in completo stato di abbandono.

Recentemente il Comune aveva inserito il loro recupero tra i progetti finanziabili con i fondi del Pnrr, ma il mese scorso è arrivato l’esito negativo (leggi qui). «Attualmente siamo i secondi tra gli esclusi – ha commentato Piantanida – dunque per il momento non è possibile accedere al contributo, ma non è detto che in futuro possa esserci in ripescaggio. Il Pnrr ci ha comunque dato la possibilità di partecipare a un bando importante; nel frattempo abbiamo chiesto alla Regione un cambio di destinazione d’uso pensando, magari, a uno spazio destinato a persone disabili con determinate patologie. Siamo in attesa di una risposta scritta che potrebbe arrivare la prossima settimana (dal 6 giugno, ndr). Nel momento in cui ci verrà data la possibilità di ampliare il perimetro, potremo pensare ad altre destinazioni, ma sempre legate al sociale. Gli stati di fragilità sono molti: disabili, ex carcerati, famiglie in difficoltà economica, anziani non autosufficienti, donne in stato di protezione da Codice rosso. è un’emergenza costante e purtroppo bisogna scegliere quelle più urgenti. Intanto il 14 giugno è atteso Minola per un sopralluogo e vedremo cosa dirà».

A generare imbarazzo tra le fila della maggioranza, ci ha pensato l’assessore ai Lavori Pubblici, Rocco Zoccali, che dopo essersi definito «consigliere comunale perché eletto dai novaresi, poi assessore, ma prima di tutto Rocco Zoccali che deve pensare al bene della città e non alle schermaglie politiche» ha continuato dichiarando: «La mia mentalità da sbirro mi ha portato a leggere tutto il fascicolo e mi sono reso conto di una situazione che non assolutamente conoscevo: il De Pagave è un problema che necessita di una soluzione perchè la ristrutturazione è costata 6 milioni di euro e ora l’edificio è abbandonato. Per questo motivo il Comune può essere chiamato dalla Corte dei Conti a rispondere sul perchè siano stati spesi soldi pubblici in questo modo. Guardando al futuro bisogna pensare a una soluzione complessiva, che non riguarda solo i 31 minialloggi. Invece la Rsa è commissariata, tutto il Cda se ne è andato perché il bilancio è in rosso e sono necessari interventi seri sul piano strutturale. Non non si può pensare di risistemare gli alloggi in un progetto diverso da quello previsto per la struttura che ospita la casa di riposo: la situazione va affrontata in maniera complessiva. Inoltre il problema della destinazione dei minialloggi c’è e non c’è perché la finalità si può cambiare con una determina dirigenziale del Comune. Serve, però, un progetto globale di tutta la struttura».

Le domande sono arrivate dalla consigliera del Pd, Cinzia Spilinga, che più volte è intervenuta per chiedere: «Quindi cosa intende fare il Comune? Si aspetta il pronunciamento della Regione? Non c’è un piano B?»

Il capogruppo Nicola Fonzo, invece, ha affermato che «il ragionamento dell’assessore non sta in piedi: il Comune si è candidato al Pnrr perché c’era la possibilità di un finanziamento, non perché c’era un’idea. Perchè nel bando di gestione della casa di riposo (leggi qui l’articolo) non sono stati inseriti anche i minialloggi? Perchè non c’è l’interesse economico. Dobbiamo percorrere un’altra strada: il Comune ha 11 milioni di avanzo di amministrazione: il milione e 600 mila euro non finanziato dal Pnrr lo prendiamo da lì e cominciamo subito i lavori destinando gli alloggi a disabili adulti». Riguardo alla parte storica (il terzo lotto) Fonzo ha aggiunto: «È una struttura di pregio, perché non farne una residenza universitaria? Lanciamo lanciare una concorso di idee tra i cittadini e non pensiamo solo alla destinazione in virtù dei soldi disponibili».

La collega Sara Paladini ha affermato: «Ma se nel frattempo il bando del Pnrr venisse accolto, cosa succederebbe? Mi pare ci sia parecchia confusione».

Il consigliere di minoranza di Insieme per Novara, Piergiacomo Baroni, ha invece suggerito di 《sistemare la struttura uno step alla volta, i bisogni sono oggi, non si può pensare a soluzioni complessive spostate nel tempo, tutti i giorni persone si rivolgono ai servizi sociali, a loro bisogna dare una risposta》.

A chiudere gli interventi il consigliere dem, Mattia Colli Vignarelli: «Abbiamo fatto tre proposte, ma non abbiamo ricevuto risposte: metter per iscritto la risposta di Minola, mettere a bilancio i fondi per la ristrutturazione nel caso in cui non fossero possibilità con il Pnrr e lanciare un concorso di idee per la parte storica».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Minialloggi De Pagave, 14 giugno sopralluogo della Regione. Ma c’è confusione sul futuro

Discussione aperta durante l’ultima commissione consiliare. Qualche idea dall’assessore alle Politiche Sociali, domande e proposte dalla minoranza e un intervento dell’assessore ai Lavori Pubblici che ha creato imbarazzo

Il prossimo 14 giugno il ora direttore regionale degli assessorati alla Sanità e alle Politiche Sociali, Mario Minola, ex direttore generale dell’ospedale Maggiore di Novara, effettuerà un sopralluogo ai 31 minialloggi vuoti della casa di riposo De Pagave, ex Ipab controllata dalla Regione. A comunicarlo è stato l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Novara, Luca Piantanida, nel corso dell’ultima commissione consiliare.

I minialloggi – che avrebbero dovuto essere gestiti dallo stesso De Pagave – erano stati ristrutturati dal Comune con un investimento di svariati milioni di euro, ma non sono mai stati utilizzati e a oggi si trovano in completo stato di abbandono.

Recentemente il Comune aveva inserito il loro recupero tra i progetti finanziabili con i fondi del Pnrr, ma il mese scorso è arrivato l’esito negativo (leggi qui). «Attualmente siamo i secondi tra gli esclusi – ha commentato Piantanida – dunque per il momento non è possibile accedere al contributo, ma non è detto che in futuro possa esserci in ripescaggio. Il Pnrr ci ha comunque dato la possibilità di partecipare a un bando importante; nel frattempo abbiamo chiesto alla Regione un cambio di destinazione d’uso pensando, magari, a uno spazio destinato a persone disabili con determinate patologie. Siamo in attesa di una risposta scritta che potrebbe arrivare la prossima settimana (dal 6 giugno, ndr). Nel momento in cui ci verrà data la possibilità di ampliare il perimetro, potremo pensare ad altre destinazioni, ma sempre legate al sociale. Gli stati di fragilità sono molti: disabili, ex carcerati, famiglie in difficoltà economica, anziani non autosufficienti, donne in stato di protezione da Codice rosso. è un’emergenza costante e purtroppo bisogna scegliere quelle più urgenti. Intanto il 14 giugno è atteso Minola per un sopralluogo e vedremo cosa dirà».

A generare imbarazzo tra le fila della maggioranza, ci ha pensato l’assessore ai Lavori Pubblici, Rocco Zoccali, che dopo essersi definito «consigliere comunale perché eletto dai novaresi, poi assessore, ma prima di tutto Rocco Zoccali che deve pensare al bene della città e non alle schermaglie politiche» ha continuato dichiarando: «La mia mentalità da sbirro mi ha portato a leggere tutto il fascicolo e mi sono reso conto di una situazione che non assolutamente conoscevo: il De Pagave è un problema che necessita di una soluzione perchè la ristrutturazione è costata 6 milioni di euro e ora l’edificio è abbandonato. Per questo motivo il Comune può essere chiamato dalla Corte dei Conti a rispondere sul perchè siano stati spesi soldi pubblici in questo modo. Guardando al futuro bisogna pensare a una soluzione complessiva, che non riguarda solo i 31 minialloggi. Invece la Rsa è commissariata, tutto il Cda se ne è andato perché il bilancio è in rosso e sono necessari interventi seri sul piano strutturale. Non non si può pensare di risistemare gli alloggi in un progetto diverso da quello previsto per la struttura che ospita la casa di riposo: la situazione va affrontata in maniera complessiva. Inoltre il problema della destinazione dei minialloggi c’è e non c’è perché la finalità si può cambiare con una determina dirigenziale del Comune. Serve, però, un progetto globale di tutta la struttura».

Le domande sono arrivate dalla consigliera del Pd, Cinzia Spilinga, che più volte è intervenuta per chiedere: «Quindi cosa intende fare il Comune? Si aspetta il pronunciamento della Regione? Non c’è un piano B?»

Il capogruppo Nicola Fonzo, invece, ha affermato che «il ragionamento dell’assessore non sta in piedi: il Comune si è candidato al Pnrr perché c’era la possibilità di un finanziamento, non perché c’era un’idea. Perchè nel bando di gestione della casa di riposo (leggi qui l’articolo) non sono stati inseriti anche i minialloggi? Perchè non c’è l’interesse economico. Dobbiamo percorrere un’altra strada: il Comune ha 11 milioni di avanzo di amministrazione: il milione e 600 mila euro non finanziato dal Pnrr lo prendiamo da lì e cominciamo subito i lavori destinando gli alloggi a disabili adulti». Riguardo alla parte storica (il terzo lotto) Fonzo ha aggiunto: «È una struttura di pregio, perché non farne una residenza universitaria? Lanciamo lanciare una concorso di idee tra i cittadini e non pensiamo solo alla destinazione in virtù dei soldi disponibili».

La collega Sara Paladini ha affermato: «Ma se nel frattempo il bando del Pnrr venisse accolto, cosa succederebbe? Mi pare ci sia parecchia confusione».

Il consigliere di minoranza di Insieme per Novara, Piergiacomo Baroni, ha invece suggerito di 《sistemare la struttura uno step alla volta, i bisogni sono oggi, non si può pensare a soluzioni complessive spostate nel tempo, tutti i giorni persone si rivolgono ai servizi sociali, a loro bisogna dare una risposta》.

A chiudere gli interventi il consigliere dem, Mattia Colli Vignarelli: «Abbiamo fatto tre proposte, ma non abbiamo ricevuto risposte: metter per iscritto la risposta di Minola, mettere a bilancio i fondi per la ristrutturazione nel caso in cui non fossero possibilità con il Pnrr e lanciare un concorso di idee per la parte storica».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore