Moia (Asl): «Basta con questo tamponificio, il tracciamento è saltato. Serve responsabilità»

Il direttore del Sisp spiega quale sia la situazione attuale. Sabato 1 gennaio accesso diretto ai vaccini al salone Borsa per alcune categorie di persone. Potenziato l'hub allo Sporting e la collaborazione con le amministrazioni comunali

«Basta con questa corsa ossessiva al tampone: si vuole fare il test a tutti i costi e poi non si accettano le disposizioni previste. Siamo diventati un inutile tamponificio quando ormai, nella situazione ci troviamo, il tracciamento non ha più senso». Il dottor Edoardo Moia, direttore del Sisp dell’Asl, che non si è fermato nemmeno a Natale vaccinando al Borsa, dove replicherà a Capodanno, spiega qual sia la situazione attuale.

«I tamponi andrebbero fatti solo da chi ha sintoni evidenti, i contatti dovrebbero autoisolarsi responsabilmente – prosegue -. Il tracciamento, infatti, si poteva fare fino a 120/150 casi al giorno: in una settimana i numeri sono decuplicati. Ieri avevamo più di 1000 nuovi casi, due sole persone che tutto il giorno si dedicano all’aggiornamento e alla registrazione, oltre alle segnalazioni che effettuano i medici di base. Come si può pensare di tracciare un numero così elevato, cresciuto in così poco tempo? Non è nemmeno una questione di carenza di persone, è davvero impossibile farlo. Servirebbe una soluzione automatizzata nella quale inserire i positivi che hanno diritto a fare un tampone trascorsi dieci giorni dalla quarantena».

Moia è preccupato anche per il numero di positivi tra il personale sanitario: «Ci chiedono di continuare a fare di più, ma noi siamo sempre meno, per questo motivo cerchiamo di utilizzare tutte le risorse a disposizione e tutti i giorni utili». Come a Natale, infatti, quando sono stati somministrati 534 vaccini, il Borsa sarà aperto per gli accessi diretti anche il 1 gennaio: «L’obiettivo è di dare una mano a tutte quelle persone che vogliono velocizzare la terza dose arrivando fino a 600/700 somministrazioni in un pomeriggio».

Domani, sabato 1 gennaio, dunque, dalle 14 alle 18 possono presentarsi all’hub vaccinale del Borsa per la terza dose le seguenti categorie di persone:

over 40 per i quali sono trascorsi almeno 5 mesi dalla seconda dose che non hanno ancora ricevuto un appuntamento per la terza oppure ne hanno uno fissato dal 15 gennaio in poi;

tutte le fasce di età per le quali sono trascorsi almeno 6 mesi dalla seconda dose;

le categorie professionali con obbligo vaccinale.

«Le disposizioni governative assunte da un giorno all’altro, come la sommistrazione delle terze dosi da sei a cinque mesi o la scadenza del Green Pass da nove a sei mesi, non hanno certamente agevolato il nostro lavoro – aggiunge Moia -. Ci accusano di non essere riusciti a organizzarci, ci dicono proprio “Possibile che in un anno non avete capito come fare?”, la risposta è no se da un giorno all’altro modificano le normative e ci ritroviamo travolti dai cambiamenti oltre che dai numeri fuori controllo della pandemia. Dobbiamo accelerare il più possibile o rischiamo di non riuscire a vaccinre tutti entro le scadenze previste».

Nei prossimi giorni l’Asl amplierà ulteriormente l’offerta vaccinale attraverso nuove assunzioni e l’attivazione di nuovi centri vaccinali realizzati in collaborazione con le amministrazioni comunali di Galliate, Romentino e Varallo Pombia e con l’ospedale Maggiore che, a regime lavorerà allo Sporting, allestito in collaborazione con il Comune e la Fondazione Comunità Novarese. La Regione ha, quindi, previsto per tutto il territorio dell’Asl di Novara un target di 4.165 vaccini al giorno di cui 437 a carico dell’ospedale Maggiore.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Moia (Asl): «Basta con questo tamponificio, il tracciamento è saltato. Serve responsabilità»

Il direttore del Sisp spiega quale sia la situazione attuale. Sabato 1 gennaio accesso diretto ai vaccini al salone Borsa per alcune categorie di persone. Potenziato l’hub allo Sporting e la collaborazione con le amministrazioni comunali

«Basta con questa corsa ossessiva al tampone: si vuole fare il test a tutti i costi e poi non si accettano le disposizioni previste. Siamo diventati un inutile tamponificio quando ormai, nella situazione ci troviamo, il tracciamento non ha più senso». Il dottor Edoardo Moia, direttore del Sisp dell'Asl, che non si è fermato nemmeno a Natale vaccinando al Borsa, dove replicherà a Capodanno, spiega qual sia la situazione attuale.

«I tamponi andrebbero fatti solo da chi ha sintoni evidenti, i contatti dovrebbero autoisolarsi responsabilmente - prosegue -. Il tracciamento, infatti, si poteva fare fino a 120/150 casi al giorno: in una settimana i numeri sono decuplicati. Ieri avevamo più di 1000 nuovi casi, due sole persone che tutto il giorno si dedicano all'aggiornamento e alla registrazione, oltre alle segnalazioni che effettuano i medici di base. Come si può pensare di tracciare un numero così elevato, cresciuto in così poco tempo? Non è nemmeno una questione di carenza di persone, è davvero impossibile farlo. Servirebbe una soluzione automatizzata nella quale inserire i positivi che hanno diritto a fare un tampone trascorsi dieci giorni dalla quarantena».

Moia è preccupato anche per il numero di positivi tra il personale sanitario: «Ci chiedono di continuare a fare di più, ma noi siamo sempre meno, per questo motivo cerchiamo di utilizzare tutte le risorse a disposizione e tutti i giorni utili». Come a Natale, infatti, quando sono stati somministrati 534 vaccini, il Borsa sarà aperto per gli accessi diretti anche il 1 gennaio: «L'obiettivo è di dare una mano a tutte quelle persone che vogliono velocizzare la terza dose arrivando fino a 600/700 somministrazioni in un pomeriggio».

Domani, sabato 1 gennaio, dunque, dalle 14 alle 18 possono presentarsi all'hub vaccinale del Borsa per la terza dose le seguenti categorie di persone:

-over 40 per i quali sono trascorsi almeno 5 mesi dalla seconda dose che non hanno ancora ricevuto un appuntamento per la terza oppure ne hanno uno fissato dal 15 gennaio in poi;

-tutte le fasce di età per le quali sono trascorsi almeno 6 mesi dalla seconda dose;

-le categorie professionali con obbligo vaccinale.

«Le disposizioni governative assunte da un giorno all'altro, come la sommistrazione delle terze dosi da sei a cinque mesi o la scadenza del Green Pass da nove a sei mesi, non hanno certamente agevolato il nostro lavoro - aggiunge Moia -. Ci accusano di non essere riusciti a organizzarci, ci dicono proprio "Possibile che in un anno non avete capito come fare?", la risposta è no se da un giorno all'altro modificano le normative e ci ritroviamo travolti dai cambiamenti oltre che dai numeri fuori controllo della pandemia. Dobbiamo accelerare il più possibile o rischiamo di non riuscire a vaccinre tutti entro le scadenze previste».

Nei prossimi giorni l'Asl amplierà ulteriormente l'offerta vaccinale attraverso nuove assunzioni e l'attivazione di nuovi centri vaccinali realizzati in collaborazione con le amministrazioni comunali di Galliate, Romentino e Varallo Pombia e con l'ospedale Maggiore che, a regime lavorerà allo Sporting, allestito in collaborazione con il Comune e la Fondazione Comunità Novarese. La Regione ha, quindi, previsto per tutto il territorio dell'Asl di Novara un target di 4.165 vaccini al giorno di cui 437 a carico dell'ospedale Maggiore.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore